di DOMENICO LANCIANO
Caro Tito, come ho più volte evidenziato in queste nostre corrispondenze (che costituiscono un appuntamento quasi settimanale dal 04 ottobre 2012), celebrare il nome Italia (nato in Calabria 3500 anni fa) è un sogno che rincorro dall’aprile 1982. Per un motivo o per un altro, pare che tale enorme risorsa storico-culturale-identitaria non interessi a nessuno. Ad esempio, nemmeno all’amministrazione comunale di Lamezia Terme che lo scorso anno, nel maggio 2022, si è inaspettatamente tirata indietro dall’organizzazione della “Prima Festa internazionale del Nome Italia” prevista per sabato 18 giugno 2022 nella città dell’Istmo .
Salvo poi a donare il patrocinio al “Premio Re Italo – Terre degli Enotri), evento parallelo e (quasi) equivalente, realizzato proprio in Lamezia Terme sabato 04 febbraio 2023 su idea ed organizzazione di Giuseppe Campisi (che è presente nel Premio Prima Italia del prossimo 21 giugno, vedi elenco, in ordine alfabetico, al paragrafo 6).
Adesso, come puoi leggere nella bella locandina-manifesto (opera dell’artista Palmiro Lo Giacco), tale “Festa del Nome Italia” si dovrebbe svolgere (il condizionale pare sia d’obbligo, vista la precedente esperienza) al Centro Polifunzionale della Cultura in Davoli Marina mercoledì 21 giugno 2023 dalle ore 17.30 fino alle ore 20 circa. Questa volta il principale partner nell’organizzazione è la Biblioteca Pubblica di Davoli, fondata e gestita dall’associazione dei Vincenziani di cui è presidente il prof. Aldo Marcellino, con il patrocinio del Comune e della Presidenza della Regione Calabria. Per far partecipare più persone a tale evento, ho ottenuto la diretta televisiva regionale, garantita da TeleMia di Roccella Jonica (RC) diretta dal collega giornalista Giuseppe Mazzaferro.
DIRETTA TV CON TELEMIA
Come ho appurato nel 1983, con un’apposita indagine conoscitiva scritta in 40 scuole superiori italiane (due per regione), alunni e docenti non sapevano cosa significasse il nome Italia né dove e quando fosse nato, rispettivamente per il 98% e 95%. Probabilmente, nel frattempo in quaranta anni, tale percentuale si sarà pure abbassata, tuttavia il dato risulta davvero assai impressionante e deprimente e comunque indegno della Scuola italiana. Ho voluto la diretta TV dell’evento del 21 giugno prossimo, pure per diffondere maggiormente, almeno nella popolazione della Calabria (che ne è stata culla), l’informazione storica che il nome Italia è nato nell’Istmo di Catanzaro, tra i golfi di Squillace e di Lamezia, circa 3500 anni fa ad opera di re Italo. Con la speranza che almeno i giovani possano appassionarsi al tema delle origini del nostro popolo e delle caratteristiche e risorse del nostro territorio, pure per ricavarne motivi di sostentamento (economico-morale) e di orgoglio, visto e considerato che la nostra regione è solitamente molto disprezzata, persino dagli stessi calabresi. Non di solo pane vive l’uomo.
Perciò, chi si volesse seguire la prima Festa del nome Italia, si può sintonizzare (dalle ore 17.30 fino alle 20 circa di mercoledì 21 giugno) sul canale 76 del digitale terrestre televisivo di TeleMia per l’intera regione Calabria e in streaming video su www.telemia.it ma anche tramite le pagine social “Facebook TeleMia” e “Youtube TeleMia la tv”. Inoltre, in uno dei giorni immediatamente seguenti il 21 giugno, se ne tratterà per un’ora dagli studi di TeleMia di Roccella Jonica. In sèguito, la registrazione della manifestazione potrà essere seguìta su “Youtube”. Adesso ti descrivo come si svolgerà tale Festa del nome Italia, la prima che avvenga fatta in assoluto (almeno che io sappia, per come documentatomi). Naturalmente, sarebbe opportuno che coloro i quali ci leggono (e che si trovano nei dintorni di Davoli) vogliano e possano partecipare di persona al Centro Polifunzionale della Cultura in Via Pitagora. A tutti verrà dato un “Attestato di Presenza”. Sul retro di tale cartoncino sono riportate le principali fonti storiche che documentano come, dove, perché e da chi sia nato il Nome Italia 3500 anni fa.
IL PROGRAMMA DELL’EVENTO
Tale Festa del nome Italia rappresenta un vero e proprio evento, non soltanto perché, appunto, è la prima volta in assoluto che si svolge una manifestazione pubblica del genere, ma anche perché interviene per tentare di iniziare a colmare il più possibile grosse lacune storico-educative, specialmente nella società nazionale italiana, in particolare tra i calabresi dentro e fuori i confini. Un motivo in più per cercare di seguire la diretta TV e poi anche per informarsi meglio e di più su un tema che costituisce una delle maggiori risorse del patrimonio morale e culturale (e prevedibilmente persino economico) della nostra regione e del nostro popolo.
Il programma è molto semplice. Infatti, non abbiamo scelto la retorica celebrativa, come si fa spesso in questi casi … bensì cercheremo di presentare e far conoscere, attraverso una premiazione individuale e collettiva (di enti, aziende ed associazioni), coloro i quali si sono già impegnati e/o che continuano ad impegnarsi per diffondere il fatto che è in Calabria che è nato il nome Italia con tutto ciò che ne consegue. La premiazione consiste in una semplice pergamena e in una bottiglia dell’ottimo vino rosso “Re Italo” prodotto dalla Cantina dei Sirìti di Nuova Siri (in provincia di Matera), un luogo che apparteneva alle stesse nostre terre degli Enotri, di cui Italo era re attorno al 1500 avanti Cristo, cioè 3500 anni fa. Attraverso i Premiati appureremo tante cose sulla Prima Italia.
ENTI PUBBLICI PREMIATI
Come accennavo, verranno premiati Enti, Aziende, Associazioni e Persone con motivazioni generali (essere sensibili ai temi della Prima Italia) e con motivazioni più particolari riferite all’opera di ognuno. Per l’aiuto fornito alla migliore riuscita della Festa del Nome Italia, appositi attestati verranno dati ad Aldo Marcellino, direttore della Biblioteca Vincenziana di Davoli e al suo più stretto collaboratore Palmiro Lo Giaccio. Quindi all’Amministrazione Comunale di Davoli, in particolare al sindaco Giuseppe Papaleo e al suo delegato Salvatore Pittelli, ma anche ai Carabinieri di Davoli e alla Questura di Catanzaro per l’assistenza e la sicurezza pubblica.
In precedenza, per rispetto istituzionale, Attestati pergamenati sono stati inviati per Poste Italiane (Raccomandata 1 di lunedì 15 maggio 2023 e per email delle ore 04.44), al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Senato Ignazio La Russa, al Presidente della Camera Lorenzo Fontana, al Capo del Governo Giorgia Meloni, al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, al Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, al Presidente della Provincia di Catanzaro Mario Amedeo Mormile, all’ex Presidente dell’Unione dei Comuni e presidente GAL Serre Calabresi Marziale Battaglia.
Assieme agli Attestati è stato rivolto un invito a intervenire alla Festa e/o a concedere almeno il loro patrocinio. Fino al momento in cui sto per spedire questa “Lettera n. 471” hanno risposto telefonicamente tramite la propria Segreteria (per dire che non possono partecipare di persona per pregressi impegni, ma inviano saluti ed auguri): il Capo del Governo Meloni (ore 09.57 dello stesso giorno di lunedì 15 maggio), il Presidente del Senato La Russa (mercoledì 24 maggio alle ore 08.12), il Presidente della Camera Fontana (mercoledì 07 giugno alle ore 15.26).
Altri Enti pubblici territoriali che riceveranno la pergamena sono: il Comune di Catanzaro (sindaco Nicola Fiorita), il Comune di Lamezia Terme (sindaco Paolo Mascàro), il Comune di Squillace (sindaco Pasquale Mùccari), il Centro Studi e Ricerche sulla Prima Italia del Comune di Squillace (presidente onorario lo storico tedesco Armin Wolf), la Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro (direttore Francesco Bartone) e il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza (direttrice Maria Cerzoso).
AZIENDE PREMIATE
Quattro riguardano il mondo dell’informazione televisiva: Rai Calabria (direttore Massimo Fedele), Soverato Uno TV (editore Anselmo Greco), TeleMia (editore Media soc. coop.), TeleJonio (editore Mondial Video). E quattro il mondo produttivo: Acronèo (vini antichi) di Bàfaro Gabriele Francesco in Acri (CS), Cantina dei Sirìti (vino Re Italo) in Nuova Siri (MT) di Antonella Latronico, Delizie di Re Italo (prodotti di Calabria) di Francesco Morello in Briosco (MB) e Qual’Italy (amaro Re Italo) di Vincenzo Serra in Cosenza.
ASSOCIAZIONI PREMIATE
Sono cinque per il 2023. Associazione culturale Amici della Calabria in Molise con sede in Isernia, l’associazione sportiva dilettanti CALABRIANDO di Catanzaro (presidente Gilda Russo), il gruppo del nuovo folk I figli di Calabria di Soverato (Vito Maida alla memoria, Pietro Matacèra, Giacomo Matacèra, Giovanni Matacèra, Pietro Cilurzo, Angelo Laganà e Gaetano Drosi), Italia nostra sezione Soverato-Guardavalle (presidente Angela Maida) e la Nuova scuola pitagorica di Crotone (scolarca Salvatore Mongiardo).
PERSONE PREMIATE
Sono ben 42 le singole persone che per il 2023 ricevono tale Premio Prima Italia. Sarebbe stato utile e necessario premiare tante altre persone, ma spero che ci sarà la possibilità di farlo nel 2024. Intanto questi sono i nomi che riceveranno pergamena e vino Re Italo (in ordine alfabetico): Armogida Enrico – Glottologo (Sant’Andrea Apostolo dello Jonio CZ), Balletta Giovanni – Storiografo (Squillace CZ), Barone Rita – Segretaria di redazione (Catanzaro), Belvedere Stefania – Giornalista (Cosenza), Borraro Pietro (alla memoria) – Direttore Biblioteca Provinciale di Salerno, Campisi Giuseppe – Premio Re Italo / Terre degli Enotri (Lamezia Terme CZ), Campora Felice – Scrittore (Amantea CS), Cardamone Raffaele – Giornalista (Soveria Mannelli CZ), Castagnaro mons. Adamo (Parroco di Conflenti CZ), Cervadoro Rosaria (detta Sara) – Traduttrice (Roma), Colla Lamberto – Giornalista (Parma), Cristofaro Caterina – Ragioniera (Guidonia RM), De Pietro Giuseppe – Giornalista (Roma), De Virgilio Vincenzo – Giornalista decano (Catanzaro), Errigo Emilio – ex Generale GdF – attuale Commissario Arpacal (residente a Civitavecchia RM), Gatti Libero (alla memoria) – Ecologista (Copanello di Stalettì CZ), Gioffrè Alberto – Architetto (Reggio Calabria), KESSEL Pace Oreste – Scrittore (Palmi RC), Laganà Franco – Giornalista (Badolato CZ), Lanciano Tito Agazio – Giornalista (Messina).
Matacera Giacomo – Ex Assessore Provinciale (Soverato CZ), Mongiardo Salvatore – Scrittore (Soverato CZ), Musmeci Simone – Giornalista (Soverato CZ), Nanni Mario – Giornalista (Roma), Pasquino Genny – Biblioteca dei Bambini (Guardavalle CZ), Petrilli Rosalba – Antropologia biologica (Arena VV), Piperata Antonio – Giornalista (Petrizzi CZ), Polito Franco – Giornalista (Squillace CZ), Procopio Pantaleone (detto Leo) – Medico (già Sindaco di Montauro CZ), Salerno Alberico – Terre di Re Italo (Mongrassano CS), Satriani Andrea – Giornalista (Legnano MI), Scerri Nick e Laniano Vanessa – Avvocati (Perth – W. Australia), Serianni Giovanni – Scrittore (Catanzaro), Simpatico Sonia – Guida turistica (Canton Ticino – Svizzera), Spada Raffaele – Giornalista e Scrittore (Lamezia Terme CZ), Strati Santo – Giornalista e Scrittore (Roma), Tassone Antonio – Giornalista (Siderno RC), Tucci Domenico – Medico umanista (Petrizzi CZ), URSO Rosy – Giornalista (Soverato CZ), Villella Vincenzo – Giornalista e Scrittore (Lamezia Terme), Viscido Lorenzo – Filologo (New York USA) e WOLF Armin – Storico (Germania). Per dovere di cronaca mi sento di dover precisare che ci sono stati pure coloro che hanno rifiutato (per vari e legittimi motivi e convinzioni) tale riconoscimento del Premio Prima Italia: l’associazione La Radice di Badolato, Roberto Bressi (calabrese di Santiago del Cile) e Guerino Nisticò di Badolato.
SALUTISSIMI
Caro Tito, come hai notato, ci sei pure tu in tale elenco, non soltanto per la tua sensibilità ai temi della Prima Italia, ma soprattutto perché in questi ormai 13 anni di mie corrispondenze socio-culturali, hai pubblicato tantissime lettere sulle tematiche del Nome Italia, specialmente sulla necessità di dover valorizzare, a livelli individuali e collettivi, questa risorsa unica ed irripetibile, che purtroppo non sappiamo apprezzare adeguatamente. Sperando che la festa del nome Italia riesca bene (specialmente a vantaggio di noi stessi calabresi che deteniamo tale primato), ti ringrazio di voler pubblicare questa “Lettera n. 471”. Poi, dopo un periodo di riposo dalle fatiche di questa ennesima organizzazione di un evento sociale, ti saprò dire come è andata. Intanto, ti saluto con tana cordialità. Saluto pure i nostri lettori, in particolare i più affezionati, invitandoli di partecipare a questa Festa del nome Italia che, proprio per essere la prima, potrebbe essere memorabile per ognuno di noi! Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
ITER-City, sabato 10 giugno 2023 ore 06.36 – Da oltre 55 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. Le immagini in parte sono mie e in parte sono prese dal web.
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