di DOMENICO LANCIANO
Caro Tito, la foto di copertina risale a giovedì mattina 13 agosto 1992 e ne è autore Adolfo Terreri (allora infermiere all’Ospedale di Agnone del Molise). Evidenzia il cartello “SORGENTI DI RIO VERDE – Pescopennataro – QUI NASCE IL MARE” sotto cui ci sono (da sinistra) il Vice Sindaco della Comune di Vasto (città sul mare Adriatico), il Sindaco di Pescopennataro Sabatino Rosato, il sac. Antonio Iacovetta (Parroco di Pescopennataro), il mons. Antonio Santucci (Vescovo di Trivento), io e Giovanni Labbate (presidente dell’associazione culturale Nuova Villacanale). La foto si riferisce alla PRIMA FESTA DEL MARE IN MONTAGNA (con conseguente serale SAGRA DEL PESCE) che è stata realizzata (su mio progetto e collaborazione) in Alto Molise, provincia di Isernia, tra il Comune di Pescopennataro e il Comune di Agnone (nella frazione Villacanale). A documentazione di ciò, unisco l’intera pagina 13 del settimanale “Corriere del Molise” di giovedì 04 giugno 1992 che titola << La prima “Festa del Mare” >>. In tale pagina puoi leggere l’intero progetto prospettato e proposto, di cui si è realizzata buona parte: in mattinata una solenne Messa alle Sorgenti di Rio Verde tra i boschi a 1100 metri sul livello del mare (come momento di sacralità ecologica) con banda musicale e tanta partecipazione di popolo; mentre in serata si è svolta la SAGRA DEL PESCE in Villacanale (che allora era la più popolosa frazione di Agnone, un po’ più giù, a quota 750 metri sul livello del mare).
Tale primo evento del 1992 si è svolto con il concorso di vari enti ed associazioni, sponsor e volontari ed ha avuto davvero molto molto successo sia per la originale novità che per la qualità dell’evento. Infatti, la parte gastronomica è stata curata (allora come adesso) da tanti ristoratori locali che lavorano a Roma e altrove. E pure per tale tipo di professionalità eccellenti continua ad avere un elevato gradimento questa SAGRA DEL PESCE IN MONTAGNA che il prossimo 14 agosto 2024 può vantare ben 30 edizioni senza interruzioni (due meno però del calendario per via del fermo sociale, causa pandemia del Covid negli anni 2020 e 2021). La cena, servita ai tavoli, era ed è tutta a base di pesce, riuscendo a garantire oltre 500 pasti completi, ma la richiesta è sempre molta di più. Se vuoi avere un’idea dei preparativi e della festa del 2022 visiona << https://www.youtube.com/watch?v=Qi_pzb5VOXE >> (durata 4 minuti circa). Invece la celebrazione della Santa Messa alle sorgenti sì è svolta finora soltanto due volte, il 13 agosto 1992 e il 14 agosto 2016. A parte tale evento religioso (comunque assai significativo) manca una manifestazione di pedagogia sociale ed ecologica sul buon uso e sulla rispettosa gestione del nostro ambiente. Si preferisce così dare spazio soltanto all’evento ludico-gastronomico … che è già una cosa (sia chiaro) però bisognerebbe impegnarsi di più per il nostro habitat. Comunque, tale “Festa del Mare in Montagna” è stata imitata in altri comuni della provincia di Isernia, come Capracotta e Frosolone. E probabilmente anche in altre località di montagna (visto che ormai internet semina idee un po’ ovunque).
FESTE DEL MARE PURE IN CALABRIA E IN SICILIA E ALTROVE?
A dirti il vero, dal 1992 (specialmente dopo il grande successo della prima edizione) ho cercato di proporre la “FESTA DEL MARE IN MONTAGNA” (con conseguente indispensabile “Sagra del pesce”) ad innumerevoli altre realtà montane, specialmente a quelle che hanno la possibilità di avere vicine le sorgenti di un fiume … come ad esempio, la zona del monte Reventino (nella pre-Sila catanzarese) dove nascono i fiumi Amato (ex Lamato o Lameto che sfocia nel mare Tirreno di Lamezia Terme) e Corace (che si immerge nello Jonio a Catanzaro Lido). In particolare insistito ancora con enti, associazioni e persone di Soveria Mannelli (nel cui territorio nasce il fiume Amato) e del vicino paese di Decollatura. Una festa su questa montagna avrebbe un altro suggestivo significato e un valore aggiunto, poiché questi due sono i fiumi della “Calabria Prima Italia” nata proprio nell’Istmo di Catanzaro tra due mari 3500 anni fa con Re Italo che ha dato nome all’Italia e realizzato la prima “democrazia etica” (come riconosciuto ed evidenziato dai maggiori storici della nostra antichità mediterranea).
Una affollata FESTA DEL MARE potrebbe svolgersi pure nel pieno delle Serre calabre, a Santa Maria del Bosco nel Comune di Serra San Bruno (VV), nei cui pressi nasce il fiume Ancinale, che sfocia nel tratto Soverato-Satriano-Davoli del nostro amato mare Jonio. Negli anni cinquanta, sessanta e settanta, sempre a giugno, il parroco di Badolato Marina, il trentino padre Silvano Lanaro, organizzava una gita in pullman per tutti i bambini che avevano frequentato il catechismo. E, proprio, qui nell’area attrezzata di Santa Maria del Bosco, accanto all’Ancinale, i gitanti consumavano serenamente la frugalissima colazione a sacco e giocavano, prima di proseguire per la Mangiatorella, Monte Stella e Stilo. Questo dell’Eremo di San Bruno è il posto ideale per una FESTA DEL MARE, poiché siamo nei pressi della sorgente dell’Ancinale e in un luogo amenissimo ed evocativo dove solitamente regna il silenzio e la preghiera. Recentemente, ho proposto la Festa del mare e la Sagra del pesce in Aspromonte alla Pro Loco di Reggio Calabria, di cui è l’attivissimo presidente Pino Tripodi, il quale nel 2003 (dopo il “Lanciano Day”) ha accolto la mia proposta di realizzare il “Reggio Calabria Day” giunto già alla sua ventesima edizione; mentre adesso vorrebbe provare a fare un evento legato alla “Calabria Prima Italia” per premiare le eccellenze calabresi nel mondo.
In Italia sono innumerevoli i fiumi che hanno una sorgente o un luogo ameno dove poter svolgere una “Festa del mare in montagna”. Uno di questi è sicuramente il fiume Aventino che sgorga nel Parco Nazionale del massiccio montuoso della magnifica Maiella (in provincia di Chieti) alla periferia del suggestivo borgo di Palena (che ha come protettore San Falco, un monaco proveniente dalla nostra silana Taverna, con cui esiste da anni un bel gemellaggio). Condotto dall’amico palenese Antonio Rapa, ho visto personalmente la sorgente dell’Aventino in mezzo a magnifiche pareti di roccia che conservano ancora la testimonianza di come tali montagne fossero state sotto il mare nel remotissimo passato. Un sito paleontologico a cielo aperto e di grande fascino e interesse, così come il locale e sorprendente Museo Geopaleontologico “Alto Aventino” che ho visitato assai utilmente e con grande stupore. Ritengo che una bella “Festa del mare in montagna” (sempre con conseguente “Sagra del Pesce”) possa svolgersi pure in varie località della Sicilia, specialmente nella provincia di Messina che ha un buon rapporto di vicinanza e dimestichezza mare-montagna. Così come pure gran parte del litorale italiano.
In quasi tutte le mie proposte effettuate alle località montane per una auspicabile FESTA DEL MARE (e conseguente sagra del pesce) era previsto una specie di gemellaggio con una località di mare dove sfocia il fiume protagonista dell’evento. Ad esempio, una Festa del mare sul Reventino avrebbe come partner la costa lametina più vicina; così come una Festa alle sorgenti dell’Ancinale avrebbe Soverato-Satriano e Davoli come naturale partenariato e contraltare. Da questo punto di vista, la Calabria, essendo stretta come conformazione, potrebbe avere un’ottima collaborazione tra le località montane e quelle marine per uno scambio di vera beatitudine ambientale e climatica. Purtroppo, a dire il vero, nonostante il mio grande interessamento, non ho finora ottenuto alcun risultato, a parte l’ormai storica “Festa del mare” nella montagna altomolisana. Lo stesso gemellaggio con la Città di Vasto non ha attecchito, nonostante l’interesse dimostrato da questa Amministrazione comunale del 1992 che aveva inviato addirittura il suo Vice Sindaco.
IL NECESSARIO SCAMBIO MARE-MONTI E VICEVERSA
Quando ero bibliotecario comunale a Badolato nel 1981-82, una delle prime iniziative che ho portato avanti con successo è stata proprio quella di cercare di realizzare un minimo scambio mare-montagna tra la interzona di Badolato Marina e la zona montana delle Serre con l’attivazione di un servizio navetta di autobus (assicurato dalla ditta badolatese Bressi) che permetteva ai vacanzieri e alla popolazione delle Marine di andare in montagna la mattina e tornare la sera e, viceversa, ai vacanzieri e alla popolazione delle Serre di andare al mare di Badolato (e dintorni) per una giornata e poi tornare la sera a casa. Ho avuto modo di intervistare più volte gli utenti di tale servizio e tutti, veramente tutti erano entusiasti di tale possibilità data loro. Anzi per alcuni il servizio andava potenziato e meglio pubblicizzato.
Tale mia iniziativa del 1982 (che appunto è stata bene accolta dai vacanzieri) era già presente nel progetto “Riviera degli Angeli” che avevo illustrato e proposto a tutti i Sindaci del territorio mare-monti in varie fasi dal 1971 al 1973 quando tale tentativo è stato definitivamente e platealmente boicottato dai comunisti badolatesi, persino contro il parere e la volontà degli Amministratori comunisti degli altri Comuni aderenti. Nonostante siano trascorsi più di 50 anni, non vedo alcun progresso (né privato, né pubblico o istituzionale) per un efficace interscambio socio-culturale ed economico tra la nostra Riviera jonica e le Serre. Purtroppo la popolazione delle Serre (in mancanza di iniziative joniche) tendono a frequentare maggiormente il mare Tirreno, benché più lontano. Ciò si ripercuote, tra tanto altro, nel mancato sviluppo pure edilizio per case vacanze sullo Jonio. Speriamo che la strada trasversale delle Serre (antico sogno di queste nostre aree montane e rivierasche) riesca a svegliare dal torpore entrambe le comunità che, sebbene interdipendenti, continuano praticamente ancora ad ignorarsi. Una Festa del mare in montagna (con conseguente sagra del pesce) potrebbe aiutare assai la frequentazione e la collaborazione tra le genti delle Serre e quelle delle nostre Marine joniche. Così pure in altre similari realtà italiane e mediterranee dove la montagna è più vicina al mare.
SALUTISSIMI
Caro Tito, ovviamente dal 1992 in poi ho inviato l’idea-progetto-proposta della FESTA DEL MARE IN MONTAGNA (in particolare come valorizzazione ed educazione ecologica) a numerose Associazioni ambientaliste, alle principali emittente televisive nazionali e regionali. La maggior parte di loro non mi ha risposto. Chi ha risposto, diceva che non rientrava nei loro programmi. Poi, dopo qualche tempo, per caso, ho visto, in una TV nazionale pubblica, la dirigente di una di queste Associazioni illustrare quasi con le mie stesse parole e terminologie, tra le loro iniziative, una manifestazione ecologica simile a quella da me proposta. Meglio così, non cerco riconoscimenti meriti dal momento che la mia ambizione è che tutte le buone idee (pure le mie) possano circolare e possibilmente essere utili.
A parte tutto ciò, quel che più dispiace e che il tema dell’ecologia e del rispetto ambientale è fin troppo trascurato (quando non avversato, come mi risulta) con tutte le conseguenze negative che sono sotto gli occhi di noi tutti. La “Festa del mare in montagna” avrebbe potuto e potrebbe ancora dare un proprio seppur piccolo ma utile contributo per una maggiore e migliore coscienza di opinione pubblica, istituzionale ed amministrativa territoriale. Speriamo che la generazione del tuo nipotino Leonardo possa prendere decisamente in mano la situazione del rispetto ambientale, per cercare di salvare il salvabile. Intanto noi ci salutiamo, dandoci appuntamento alla prossima “Lettera n. 552”. Un grazie pure ai nostri gentili lettori, specialmente ai più affezionati a questa nostra rubrica (quasi settimanale) che ci accompagna dal 04 ottobre 2012. Buona estate a tutti. E tanta cordialità, Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
ITER-City, lunedì 08 luglio 2024 ore 03.12 – Da 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le foto, cui i diritti appartengono ai legittimi proprietari, sono state tutte prese dal web, esclusa la mia della “Fontana Amata” e quella di Rodolfo Terreri di Pescopennataro.
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