di DOMENICO LANCIANO
Caro e indispensabile Amore! Mentre leggo sui giornali o seguo in televisione le esplosioni delle varie tifoserie (persino istituzionali) a favore dell’uno o dell’altro contendente (pur con sottili distinguo verso i due popoli) in questa ennesima guerra tra Israele e Palestina, voglio solidarizzare con le vere vittime (morti, feriti, bombardati, senza casa e senza futuro, orfani, ecc.) di tale tragedia ampiamente annunciata ma che nessuno ha voluto nemmeno tentare di evitare. Voglio SOLIDARIZZARE prima di tutto con te, Amore, che sei stato mandato in esilio fin dall’inizio dei tempi. In esilio come me che ho tanto tanto tanto amato la mia gente. Tanto da aver dimenticato del tutto la mia vita e le mie aspirazioni. E tu, come me, vai di esilio in esilio. E non trovi pace.
VIETNAM E ISRAELE E ALTRO
La mia adolescenza (come quella di quasi tutti i giovani della mia generazione e dintorni) è stata scioccata da due guerre molto clamorose e “reclamizzate” … quella in Vietnam (1964 – 1975) e quella dei cosiddetti 6 giorni in Israele (05-10 giugno 1967). Guerre lontane, in fondo, ma con un enorme carica emotiva e valoriale che ci ha portati a fare tante ricorrenti manifestazioni per la Pace da divenire “cultura e identità” di quelle nostre generazioni. Sono state le prime guerre dall’eco globale e permanente attraverso i mezzi di comunicazione di massa che si andavano perfezionando pure con le dirette intercontinentali. Posso immaginare e considerare, quindi, come e quanto sia stato lo “shock” per coloro i quali qualche decennio prima avevano fatto, sofferto e subìto la seconda guerra mondiale e la guerra di Resistenza.
Altro evento scioccante è stato per me (e sicuramente per tantissimi altri, visto i racconti che ancora ne fanno) quello dell’invasione della Cecoslovacchia da parte dei carri armati russi nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1968 (con il massimo sacrificio del giovane Jan Palach). Pure per tale evento ho partecipato a manifestazioni pubbliche. E, qualche anno fa, quando sono andato in visita a Praga con un pullman di colleghi di lavoro, donna che ci faceva da guida ci ha rimproverati (come rappresentanti dell’Europa libera e occidentale) di aver lasciato solo il suo Paese, il suo Popolo in quella lotta di liberazione dal giogo comunista. Mi ha spaventato la rabbia con cui l’ha detto e da lì ho capito la grande sofferenza patita da quei popoli che hanno dovuto sopportare l’occupazione permanente della Russia dalla fine della seconda guerra mondiale fino a poco dopo la caduta del muro di Berlino (09 novembre 1989).
Per età anagrafica e per mancanza ancora di radio-TV nelle nostre case, non ho potuto seguire la simile precedente invasione dell’Ungheria del 04 novembre 1956 altro grave fatto che ha sconvolto le coscienze, specialmente di taluni politici. Poi uno shock dopo l’altro, una guerra dopo l’altra, un massacro dopo l’altro, una tragedia dopo l’altro fino a quello della recente invasione dell’Ucraina del 24 febbraio 2022 (per non dire delle tante altre guerre ancora attive). Insomma, si è capìto che il mondo non può stare senza guerre e distruzioni. Specialmente perché ci sono in giro per i continenti pure troppe prevaricazioni ed ingiustizie. E l’odio (quello espresso e quello covato) è troppo forte e grande, come il fuoco di vulcani sempre attivi e pronti ad esplodere. In tale clima di odio ci sono troppi eserciti armati fino ai denti. Cosicché oggi come oggi si diventa ridicoli al solo auspicare il disarmo parziale; e si è presi per pazzi se solo ipotizziamo quello generalizzato. Comunque sia, ci dobbiamo considerare ancora ancora fortunati noi appartenenti alle cosiddette “democrazie di tipo occidentale” le quali (pur con tutti i gravi difetti sempre evidenziati) stanno assicurando dal 1945 un lungo periodo di Pace (anche se quasi sempre a scapito di altri popoli e sempre con le armi, il che ci dovrebbe inquietare alquanto e porci almeno degli interrogativi).
BIBBIA BOLLETTNO DI GUERRA PERENNE
Quando noi adolescenti in parrocchia si tentava di leggere o studiare la Bibbia, a me dava l’impressione che quel grande libro o libro grande fosse nei secoli un “bollettino di guerra perenne” che il popolo di Israele, per un motivo o per un altro, combatteva con i popoli vicini in modo troppo ricorrente. Tutto ciò mi faceva comprendere come mai proprio lì sia nato Gesù di Nazareth, uomo che predicava la Pace universale. Poi, a scuola e all’università, ho meglio capito le cosiddette “guerre di religione” (nate forse più per diatribe economiche e territoriali, imperialistiche e di supremazia piuttosto che per ideologia propriamente religiosa).
Così, piano piano, ho cominciato prima a dubitare e poi a diffidare delle Religioni istituzionalizzate. Certo non tutte provocano o appoggiano le guerre, sia ben chiaro. Però, quelle più importanti sono coinvolte, in qualche modo. Ne ho già scritto ampiamente, specialmente riguardo la lunga Inquisizione cattolica. E, guarda caso, sono tutte religioni mediorientali, in particolare le tre monoteiste ed abramitiche (ebraismo, cristianesimo e islamismo). Ci si meraviglia di come mai, in millenni ormai di storia comune, queste tre religioni non riescano a mettersi d’accordo, almeno a motivo della loro unica origine!… Sembra così più vero quel proverbio “fratelli coltelli” e “parenti serpenti”. Eppure, apparentemente, dovrebbero essere religioni non solo di Pace ma soprattutto d’Amore, quale predicano continuamente!… Pure da qui, la doppia morale.
GLI EURO UNIVERSAL
La guerra dei sei giorni, vittoriosa per Israele contro i confinanti Paesi arabi, ha inciso profondamente in me. Tanto che ho scritto poesie di dolore (alcune pubblicate nel volumetto “Gemme di Giovinezza” nel dicembre 1967) e proprio in quel periodo ho avuto l’idea di aggiungere il termine “Universal” al complessino “Euro 7” che stava muovendo i primi significativi passi. Euro Universal, quindi, per auspicare l’Amore e la Pace universali. Con il ricorso all’Etica.
Ogni componente il gruppo ha vestito una casacca con uno dei sette colori dell’arcobaleno (e della bandiera della pace); ognuno ha assunto un nome che iniziasse con una delle sette note della scala musicale da abbinare ad una delle sette lingue più diffuse nel mondo per cercare di rappresentare tutti i popoli.
Inoltre, ho scritto le parole della canzone “LACRIME E SANGUE” (musicata poi in modo assai struggente dagli altri componenti il gruppo). Una canzone ancora valida contro tutte le guerre. E per auspicare la Pace, nel 1971-73 abbiamo cercato di portare avanti il discorso del POP-ISLAM, miscelando la musica occidentale ed orientale, in particolare (ebraico-islamica). Pia illusione.
PARADOSSALMENTE MOLTO AMATO E FELICE
Caro e indispensabile Amore, paradossalmente tutti potremmo vivere con pochissimo cibo, però nessuno potrebbe vivere senza Pace e senza te, Amore universale. Più o meno tutti siamo amati appena nati, curati e difesi da ogni insidia. Tutti ci siamo rifugiati in un Amore: chi in una propria famiglia, chi in un ideale che possa scaldare il cuore ed esaltare la propria esistenza, chi in altro modo. L’Amore, si dice, ha innumerevoli sfumature. Ma la sostanza è la stessa ed il fine è sempre la felicità e l’Armonia (come ho spesso scritto e ribadito). Personalmente, Ti devo ringraziare perché sono sempre stato amato e continua ad esserlo. E Tu, Amore, ti sei manifestato a me in tempi e modi da stupirmi ogni volta, anche contro ogni speranza. Sono assai felice proprio ed essenzialmente per la tua presenza.
Mi hai fatto capire persino che la felicità può coesistere con la sofferenza ed il dolore. Così, anche se vago di esilio in esilio (come se nessuna comunità o società mi volesse o mi volesse accettare veramente), solo Tu mi rendi permanentemente felice e mi fai sentire in Armonia. Questo pure perché amo molto, oltre ogni immaginazione. Ed io non finirò mai di ringraziarti per la tua costante presenza nel mio cuore, nella mia mente e nella mia Wita. Ecco, vedi, grazie a te, fin dalla difficile adolescenza scrivo Wita (con la “v” maiuscola e persino doppia) e non semplicemente “vita”. Sì, nonostante tutto sono davvero tanto felice. E lo devo a te, Amore onnipresente. Grazie!
DEDICO QUESTA PRIMA LETTERA
Caro e indispensabile Amore, voglio dedicare questa prima lettera a tutti coloro che Amo e che mi Amano, specialmente a coloro che mi sono più vicini. Ma la dedico anche a coloro che mi stimano, mi sono amici e mi sorreggono anche con una pur semplice stretta di mano o un sorriso. Un piccolo messaggio whatsapp. Una lungimiranza. Sì, perché Tu hai bisogno di futuro. Ed io auguro che tutti ti possano avere nella massima considerazione, guadagnandosi, così, il miglior Futuro. Voglio dedicare, in particolare, a chi, in un mio pur momentaneo stato di particolare sofferenza, mi ha teso la mano ed incoraggiato, pur non sapendo il suo nome né la provenienza. Una bella ed indimenticabile solidarietà umana tra sconosciuti. Grazie e alla prossima. Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
LOVE-City, mercoledì 11 ottobre 2023 ore 12.12 – Da 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le foto sono state prese dal web.
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