L'amministrazione comunale: "Rimaniamo sconfortati e ci sentiamo mortificati nel leggere affermazioni colme di cattiveria e sentimenti di odio"
18 settembre 2022 16:35di TERESA ALOI
Un foglio A 4. Bianco e su uno scritto in stampatello. Maiuscolo. Una lettera anonima, quella che il parroco di Vallefiorita, don Salvatore Gallelli, ha trovato venerdì nella cassetta della posta e il cui contenuto ha reso lui pubblico.
Nessuna minaccia ma frasi offensive nei confronti del sacerdote cui è andato tutto il sostegno dell'Amministrazione comunale guidata da Salvatore Megna.
"il parroco può gestire la parrocchia come egli ritiene più giusto, ma non permettiamo a nessuno - si legge nella lettera - di insultare chicchessia, denigrare e offendere con parole gravi. Tu prete dovresti essere un uomo di dio, sei invece ricolmo di cattiveria e meschinità e il tuo agire ne è la dimostrazione".
E ancora: "Hai distrutto il coro, hai offeso persone, hai diviso la comunità. Ti sei circondato della "migliore Vallefiorita" tutti pronti come tante scimmiette a battere le mani con la riverenza e la sudditanza che tanto ti piace. hai distrutto la festa di san Rocco "elevandola" a festicciola rionale, con i tuoi accoliti pronti sul palco ad inscenare spettacolini del nulla unito al niente". Sembra leggere i Promessi sposi al contrario dove è il curato a recitare la parte dei bravi. E allora Bravo!".
Immediata la reazione dell'Amministrazione comunale: " Ieri siamo venuti a conoscenza di una lettera anonima indirizzata al nostro parroco Don Salvatore Gallelli, i cui contenuti sono stati da lui stesso resi pubblici. Rimaniamo sconfortati e ci sentiamo mortificati nel leggere affermazioni colme di cattiveria e sentimenti di odio che colpendo il nostro Parroco, uno dei punti di riferimento della nostra comunità, colpiscono ed indignano tutti noi. Affermazioni irrispettose, irriguardose che respingiamo e condanniamo con fermezza, soprattutto per la metodologia con cui sono state espresse, metodologia che discredita senza permettere il confronto, uno degli elementi fondanti de vivere civile. A Don Salvatore, che ringraziamo per la sua opera religiosa e per il suo costante impegno sociale, va tutta la nostra solidarietà e vicinanza".
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