di VITTORIO COLOSIMO*
Il Sindaco di Catanzaro deve ricordare che non è né padrone della Città, né di noi che ci abitiamo. Non è padrone di nulla, né della maggioranza (tra l’altro, a Catanzaro, la maggioranza un giorno c’è, un altro giorno non c’è), né degli apparati comunali, né di strumenti amministrativi vari o di altri poteri occulti ed incomprensibili per la gente comune, non adusa o avvezza ai segreti (economici).
Insomma, un vero Sindaco deve sapere, al di sopra di ogni altra cosa, che la carica ed il ruolo che ricopre non può consistere nell’affermazione di se stesso, come è ineludibile per il culto dell’”Ego” di molti di noi, superando disinvoltamente il problema dei numeri, soprattutto se il suo lavoro è frutto di intrecci ed interessi personali discriminatori di ognuno dei consiglieri eletti.
Incomprensibile capire e comprendere i motivi veri della discrimina della caccia ai consiglieri nella città capoluogo di Regione più povera d’Italia e d’Europa, dove la gente comune ha addirittura difficoltà ad unire la cena al pranzo dei propri figli i quali, a loro volta, si accontentano modestamente di un jeans qua e là stracciato apposta.
E’ molto meglio, soprattutto per lui, che si dimetta. E vengo al dunque conclusivo: il Sindaco è e deve essere al servizio ed il garante dell’intera Comunità cittadina, sia se il singolo cittadino sia suo elettore o meno. La democrazia, si voglia o non si voglia, è ineludibilmente questa, senza se e senza ma!
*avvocato
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