di ANTONIO CURCIO
La presentazione di Christian Eriksen al Teatro la Scala di Milano, poteva sembrare un eccesso, forse “oltre le righe”, magari quasi “blasfemo” rispetto a quanto ci circonda ed alle sofferenze che la pandemia stava per diffondere nel mondo intero.
Diciamo che, in effetti, poteva sembrare una presentazione “parecchio pomposa” fatto che, in sintesi, spiegherebbe un po’ il tutto.
Ma poi si sono succeduti il tempo, gli eventi calcistici, le sue enormi qualità umane, il suo essenziale contributo per la conquista dello scudetto, la sua grande educazione, la sua famiglia, i suoi due bimbi, la sua sincera gioia nei festeggiamenti per il titolo e le relative entusiaste dichiarazioni, l’attaccamento alle sue maglie passate e presenti e, infine ma non so se sarà così… il dramma che lo coglie, sul più bello della sua vita e della sua carriera, e con le immagini ed i media che ne sono testimonianza nel mondo intero.
Ebbene, tutto ciò comporta per me che quella Presentazione fu QUELLA GIUSTA, del tutto MERITATA, un grande uomo e sportivo, un calciatore sopraffino, un persona che è stato sul baratro della morte senza averne colpa alcuna, ma solo per essere in campo con la sua nazionale a “caccia di sogni”.
Forza e Grazie Chris, so bene che sarà molto difficile, ma noi speriamo con tutto il cuore di poterti rivedere in campo con le tue immense qualità, e per la conquista della seconda stella.
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