Lettere a Tito n. 425. Flash dal n. 1 al n. 6

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images Lettere a Tito n. 425. Flash dal n. 1 al n. 6

  07 ottobre 2022 11:18

di DOMENICO LANCIANO

Caro Tito, come ho preannunciato nella precedente “Lettera n. 424” del decennale (4 ottobre 2012-2022), provo a scrivere corrispondenze flash, cercando di essere breve ed essenziale, più leggibile. Cominciamo immediatamente.

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SONO 36 ANNI DA BADOLATO IN VENDITA (1986)

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Oggi, 07 ottobre 2022, sono giusto trentasei anni dall’appello-allarme di “Badolato paese in vendita in Calabria” lanciato con l’omonimo articolo pubblicato sulla pagina nazionale 22 dal quotidiano cartaceo “Il Tempo” di Roma (07 ottobre 1986) per salvare il borgo dal più completo spopolamento e abbandono, come decine di migliaia di paesi che nel resto d’Italia, in Europa e nel mondo rischiano ancora di morire o di sparire completamente dalla geografia e dalla storia.  Il bilancio?… Poteva andare molto meglio se i partiti politici e gli amministratori (ma anche la società civile) si fossero dati maggiormente da fare immediatamente dopo quel mio SOS invece di mandarmi in esilio. Purtroppo, le città continuano a scoppiare e i borghi a morire, con le ruralità più significative. Qualcosa si sta facendo per rivitalizzare o ristrutturale, ma non quanto occorre per salvare una civiltà che ha retto per millenni e della quale abbiamo una qualche nostalgia di autenticità, viste le fortissime criticità attuali.

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In ordine di tempo, l’ultimo appello proviene dal Comune di Panettieri (pre-Sila cosentina, al confine con la provincia di Catanzaro) di circa 300 residenti. Me lo ha comunicato il sempre attento e generoso collega Raffaele Cardamone de www.ilreventino.it, inviandomi via web l’articolo di Giovambattista Romano pubblicato dal quotidiano cartaceo “Gazzetta del Sud” venerdì 04 ottobre 2022. Titolo: "Il Comune vende le case in centro al prezzo di un euro". C’è da precisare che a Badolato, fin dall’ottobre 1986, le case si vendono ancora a prezzo pieno. Le “case ad un euro” è un’invenzione del prof. Vittorio Sgarbi qualche tempo dopo essere stato eletto nel 2008 Sindaco di Salemi (Trapani). Nella primavera del 1987 avevo già allertato per il mio paese tale critico d’arte, il quale allora conduceva una trasmissione TV su una rete RAI.

IN AUSTRALIA E’ MORTO UN NOSTRO PIONIERE DELL’EMIGRAZIONE

Da qualche ora ho avuto notizia che Bruno Lanciano (imprenditore edile, nato a Badolato il 28 ottobre 1933) è deceduto nella mattinata di mercoledì 05 ottobre 2022 a Narrogin (West Australia, a 190 km a sud-est di Perth) dove era emigrato nel 1967. Fra tre settimane avrebbe compiuto 89 anni. E’ doveroso evidenziare Bruno non tanto perché è mio primo cugino (figlio di Andrea, fratello di mio padre), ma è utile annotarlo socialmente perché è stato un nostro pioniere dell’emigrazione. In pratica, dal 1951 al 1955 ha prestato servizio nella Marina Militare italiana, congedandosi con il grado di “maresciallo”. Ha rinunciato ad una carriera sicura perché amava la libertà. Immediatamente dopo aver svestito la divisa è emigrato in Svizzera, se non il primo, tra i primissimi, sistemandosi a Wetzikon, una graziosa cittadina a circa 30 km da Zurigo, Cantone di lingua tedesca. Spero che possa venire ricordato sia a Badolato che a Wetzikon.

Essendo un carattere sempre sorridente, allegro, affabile, generoso, assai altruista e di compagnia (come quasi tutti noi Lanciano, derivati dalle Margherite), si è dato da fare per “richiamare” (come si diceva allora) molti conoscenti calabresi e non (soprattutto compaesani) in quella zona, trovandogli spesso pure un lavoro e dove abitare. Allora bisognava fuggire dalla fame. In pratica è stato il primo pioniere (come lui stesso mi raccontava) di quell’emigrazione che ha portato poi Wetzikon a divenire la “seconda Badolato” … ovvero la Badolato più produttiva. A suo dire, dal 1955 al 1966, ha portato a Wetzikon oltre 250 persone o famiglie (come ho scritto nella sua scheda familiare a pagina 177 del terzo volume  – genealogico – del “Libro-Monumento per i miei Genitori”). Badolato e Wetzikon dal 2009 sono due Comuni gemellati istituzionalmente. Nel 1982, per quanto mi fossi prodigato (pure con l’aiuto dell’artista badolatese Giannino Ermocida, allora cittadino svizzero) non c’ero riuscito io quando ero bibliotecario comunale. Probabilmente i tempi non erano ancora maturi per un gemellaggio, il cui raggiungimento poi mi ha reso assai felice. Un paradosso ed una curiosità: mio cugino Bruno ha contribuito a svuotare (a fin di bene) il borgo di Badolato chiamando in Svizzera tanti lavoratori e persino intere famiglie. E’ toccato poi a me cercare di rimediare a tale spopolamento con la nota vicenda del “paese in vendita” iniziata, appunto, il 07 ottobre 1986.

Nel 1967 questo mio cugino Bruno è poi emigrato dalla Svizzera in Australia, sistemandosi nella cittadina di Narrogin assieme ad altri cugini (figli di nostro zio Vincenzo, il fratello maggiore dei nostri papà). Essendo molto attaccato al nostro paese natio e all’Italia in genere, tornava quasi ogni anno. Voglio ricordare questo mio cugino Bruno per essere stato una persona affettuosa quanto brillante con tutti. Sicuramente tra le migliori persone che abbia conosciuto in assoluto. Quando era in giro per il paese, salutava e colloquiava con tutti; e non c’era parente, amico o conoscente che non portava al bar per offrirgli una qualche consumazione. Era davvero assai prodigo ed affettuoso con tutti. Con lui non scompare soltanto il rappresentante emblematico di una generazione di emigrati, ma un uomo tanto sensibile quanto dotato di una bontà sconfinata. Una persona davvero unica che si faceva volere bene da tutti.  Nella foto è con la moglie Nicolina Gallelli, dieci giorni dopo il matrimonio avvenuto a Badolato il 13 febbraio 1965.

LO SCANDALO NAZIONALE DEI MORTI SUL LAVORO

E, a proposito di emigrati e di lavoratori, aumentano sempre di più in Italia i morti sul lavoro. Una tragica vergogna nazionale. Si alternano i Governi di tutti i colori, ma nessuno riesce a porre fine a tale scandalo o almeno a cercare di arginarlo il più possibile. Muoiono sul lavoro persino giovanissimi studenti inseriti nel programma Scuola-Lavoro! Possiamo sperare nel nuovo Governo?…

TIFIAMO PER LE DONNE IRANIANE

E’ cronaca di queste settimane: nell’Iran islamico e teocratico molte donne, in gran parte giovani, stanno manifestando per le libertà civili, a cominciare dalla libertà di abbigliamento, bruciando su strade e piazze il velo imposto dalle leggi religiose. Cerchiamo di tifare non soltanto per le donne iraniane ma anche per tutte le donne che, nel mondo, in innumerevoli modi, sono segregate, perseguitate ed uccise.

PACE IN UCRAINA E PACE NEL MONDO

E’ giunto a livelli assai preoccupanti il pericolo che nel mondo possa deflagrare una guerra generalizzata e persino nucleare. Mi meraviglio come mai la gente non scenda in piazza a manifestare sia per la pace in Ucraina e sia ovunque ci siano livelli di alta tensione, come in Corea, a Taiwan, nel Myanmar (ex Birmania), in tante zone dell’Africa. Forse ci meritiamo le guerre per ignavia e per altri motivi di abuso e disinteresse?

IL GENERALE EMILIO ERRIGO CALABRESE DELL’ANNO

Lo scorso primo maggio 2022, la nostra Università delle Generazioni Gli aveva assegnato il GRAN PREMIO DELLE GENERAZIONI. Ed aveva visto giusto in quanto a valore. Infatti, qualche settimana fa il generale della Guardia di Finanza Emilio Errigo (nativo di Reggio Calabria), docente all’Università della Tuscia e scrittore, ha ottenuto il prestigioso Premio “Uomo dell’anno – Calabria 2022”.

Ecco come ne scrive il sito https://www.civonline.it/2022/09/27/emilio-errigo-uomo-dellanno-calabria-2022/  di Civitavecchia (RM): "È stato conferito al professor Emilio Errigo, generale della guardia di finanza e docente dell’Unitus – direttore scientifico del master di I livello in Transport Security, Safety e Cyber protection – il premio “Uomo dell’anno – Calabria 2022” nell’ambito del premio “Uomo e Donna dell’anno – Reggini doc”, promosso dall’Accademia Culturale Fjord of Rhegium (Stretto di Messina), giunto alla sua diciottesima edizione. Il premio si propone di valorizzare e di porre all’attenzione dell’opinione pubblica le figure e le carriere di persone che hanno dato lustro e prestigio alla Calabria e alla città di Reggio, affermandosi nei settori della scienza, della cultura, dell’informazione e dell’imprenditoria. Il premio “Uomo dell’anno”, in particolare, è un riconoscimento speciale che viene assegnato con cadenza triennale; e quest’anno è stato scelto proprio il professor Errigo. “Da calabrese – ha commentato ritirando il premio – posso dire che la Calabria trionferà in legalità, giustizia e soprattutto valori umani, nel decadere di principi che risultano gravemente minati”. Insieme ad Errigo, civitavecchiese ormai d’adozione ma che ha confermato sempre le profonde radici in terra calabrese, sono stati premiati anche l’oncologa Paola Serranò ed il giornalista Piero Gaeta".

Al Generale Emilio Errigo (che è andato in pensione da appena qualche giorno e che da quasi un anno tiene una rubrica sul quotidiano web “Calabria.Live” di Santo Strati) vanno le nostre più entusiastiche congratulazioni e i nostri più sinceri auguri di lunga e proficua vita personale, familiare e sociale. E, affinché possa amare di più profondamente la Calabria, Lo abbiamo presentato al filosofo Salvatore Mongiardo di Soverato (CZ), del quale Gli abbiamo inviato via email sette libri su argomenti “rivoluzionari” riguardo il recupero della più antica memoria storica della nostra Terra. Speriamo di poterne riparlare.

SALUTISSIMI

Caro Tito, ci sarebbe tanto altro da scrivere e da segnalare. Per il momento e per questa “Lettera n. 425 – Flash” ci fermiamo qui. Nel ringraziarti, saluto te e i nostri Lettori, specialmente quelli più affezionati. Alla prossima (n. 426). Tante cordialità, Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it). ITER-City, venerdì 07 ottobre 2022 ore 05.58 – Da ben 55 anni (cioè dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”.  Le foto sono state prese dal web.

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