L’ex calciatore Scarfone: "Mister Aquilani, il popolo giallorosso la sosterrà sempre, ma un pubblico così bisogna meritarselo..."

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images L’ex calciatore Scarfone: "Mister Aquilani, il popolo giallorosso la sosterrà sempre, ma un pubblico così bisogna meritarselo..."
Salvatore Scarfone
  26 agosto 2025 09:27

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'ex calciatore del Catanzaro Salvatore Scarfone (oggi avvocato esperto in diritto sportivo) a mister  Aquilani 

di SALVATORE SCARFONE*

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Caro Mister,
ho visto, letto e sentito tutto fin dal giorno del suo arrivo a Catanzaro.
 
Questa gloriosa piazza la ha accolta come meglio non si potrebbe aprendo una incondizionata linea di credito nei suoi confronti, benefit che lo scorso anno non era stato concesso a chi l'ha preceduta. Le sue parole, fin dal primo momento, sono state in linea con un benaugurante nuovo corso all'insegna dell'effervescenza del gioco verticale, dell'entusiasmo dei giovani, della solidità di nuovi giocatori di esperienza e delle certezze rappresentate da quelli che sarebbero rimasti, in primis il nostro fuoriclasse.

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 Strumenti, parole e musica che hanno accresciuto l'entusiasmo di un popolo già sufficientemente entusiasta ma non sazio dei fasti degli ultimi meravigliosi anni. In questi casi il pericolo maggiore è quello di sottovalutare l'altezza da cui ci si tuffa e la qualità del mare in cui ci si tuffa, si può correre il rischio, cioè, di pensare che tutto sia scontato e di sottovalutare il livello di competenza e di aspettative della "piazza".

 
Avrà già capito (o le auguro di affrettarsi a comprenderlo) che Catanzaro dal punto di vista calcistico è tornata ad essere una grande piazza che ha dimostrato la capacità di acquisire una maturità direttamente proporzionale alla sete di calcio che ha patito per oltre 30 anni. Tutti gli allenatori, e in special modo quelli giovani come lei, dovrebbero studiare, informarsi, conoscere il tessuto sociale nel quale opereranno almeno quanto i principi tattici, i metodi di allenamento o la filosofia di gioco.     

Questo rientra nelle caratteristiche tecniche imprescindibili per un allenatore moderno al pari della capacità di saper comunicare in un italiano perfetto e dimostrare di saper gestire da leader un gruppo di lavoro.
Ha lavorato serenamente nel pre campionato, ha vissuto e sta vivendo insieme a tutti noi le fasi di costruzione della squadra, ha esordito abbastanza bene nelle prime gare contro squadre di valore superiore al nostro tra amichevoli e coppa, ha assaporato insieme ai suoi giocatori il travolgente calore e la passione della gente fino ad arrivare al tanto atteso esordio.  
Nella sua conferenza stampa di pre gara ha espresso la sua emozione, ha detto di essere pronto, di essere impaziente e che la squadra stava bene ed era pronta per fare una partita importante.
Ci ha ribadito ancora una volta quella che è la sua visione di calcio basata sui principi e non sui moduli e che i ragazzi con cui domani avrebbe cominciato il campionato rappresentavano un gruppo completo e di suo gradimento. 
L'avversario che il computer aveva selezionato per la prima in casa era una squadra che tutti avevano definito pleonasticamente solida e pericolosa (come tutte quelle di b) ma abbordabile (non certo tra quelle di prima fascia) ed il Ceravolo si sarebbe presentato in pompa magna e pieno come un uovo.
Ricapitolando: fino alle 21,00 di ieri l'avventura del mister Aquilani a Catanzaro era filata via liscia come la seta e tutto era pronto per cominciare bene la nuova stagione e far rivivere le emozioni che solo lo Sport sa dare.
 
Tra le ore 23 di ieri (subito dopo il termine della partita) e le 9 del mattino di oggi (ora in cui ho cominciato a scrivere queste mie riflessioni), così come oramai avviene in relazione a qualsiasi fatto della vita, è stato detto e scritto tutto ed il contrario di tutto.
 
Proprio per evitare di aggiungere ulteriori commenti ed essere tacciato di banalità, ripetitività e qualunquismo, mi limiterò a riportare una sequenza di cose fatte e no fatte e di cose dette e non dette strettamente attinenti al pareggio di ieri contro il Sud Tirol da cui derivano una serie di domande che pongo a lei, mister Aquilani.
 
Formazione iniziale a sorpresa con scelta di privilegiare, per condizione fisica o caratteristiche tattiche, alcuni giocatori su altri (gli esordienti Frosinini e Verrengia sugli esterni e non i più esperti Di Chiara e Favasulli, Rispoli e non Petriccione a centro campo, Bettella e non Brighenti in difesa, Pittarello in attacco, D'alessandro esterno offensivo con l'atteso Liberali in panca)   
 ore 21,00 inizio partita con Vento sostenuto (ma non forte come in molte altre domeniche), con sorteggio che ci impone di giocare contro vento il primo tempo.
Giochiamo il 95 % del primo tempo nella nostra metà campo, nonostante il 73% di possesso palla a nostro favore.

Subiamo un gol (altro traversone in area a difesa schierata come lo scorso anno) e ne rischiamo almeno altri due (Coulibaly liscia di testa a due metri dalla porta e Pecorino ciabatta un diagonale da posizione favorevole).
Non si vede mai, dico mai, un movimento di squadra seppur abbozzato finalizzato alla ricerca di una uscita programmata con palla a terra che agevoli la transazione tra la linea di difesa e quella di centro campo, figuriamoci tra centrocampo e attacco. Continuiamo a prediligere unicamente il rinvio lungo di Pigliacelli verso un Pittarello che oltre alle disperate condizioni di isolamento e di meteo viene puntualmente sovrastato da un difensore che oggi non gliene fa toccare una. Non abbiamo capito, e solitamente un giocatore di medio livello di un campetto di periferia lo capisce dopo dieci minuti, che con il vento quel gioco non si può fare, che la palla deve stare il più possibile a terra e che per trovare sbocchi deve aumentare la velocità di circolazione attraverso maggiori interscambi e rotazioni dei giocatori.       

Facciamo il primo tiro in porta (Rispoli dalla distanza) al 35 ' del primo tempo su un’azione del tutto casuale, così come altrettanto improvvisato è il traversone dalla trequarti che D'Alessandro non riesce ad impattare a dovere (non era facilissimo ma neanche impossibile per uno come lui).   
 
Il secondo tempo, se possibile, facciamo ancora peggio perchè, questa volta, il vento è a nostro favore.
 
Subiamo ancora la squadra ospite che non chiude la partita per un miracolo di Pigliacelli (ma in realtà un grave errore dell'attaccante) e che continua a creare occasioni, angoli e tiri in porta (smanacciata provvidenziale di Mirko sui piedi di Merkaj, nuova occasione per Pecorino). 
 
Ma soprattutto si erge lampante il nostro assoluto immobilismo. non cambia niente: stessi uomini, stesso gioco, stesso nulla. Unico cambio al 12° (Cisse per uno spento Nuamah).  Poi il fantasmagorico pareggio di Iemmello che con la partita fino a quel momento disputata sta come Charlize Theron starebbe in mezzo ad un convento di suore yemenite. E neanche dopi il pari cambia nulla. i successivi cambi si vedono a 15 minuti dalla fine (solo due sui restanti quattro a disposizione) senza nessun'altra occasione da rete se non un calcio da fermo di Pontisso. Primo ed unico calcio d'angolo per il Catanzaro ad un minuto dalla fine. Score finale possesso palla del 76% a ns favore, passaggi riusciti 375 noi 85 loro, tiri in porta per noi 2.
 
Come, spero abbia avuto modo di notare Mister, non ho fatto alcun riferimento specifico alle performance dei singoli (che indubbiamente incidono nelle partite) perchè questo non è il momento di giudicare, specie i più giovani., ma ritengo che sia il momento di porre delle domande dirette a lei personalmente specialmente dopo aver ascoltato la sua conferenza stampa post partita che ricapitolo molto velocemente: -ha esordito dicendo che nessuno le aveva parlato del vento a Catanzaro; -dopo aver chiamato in ballo più volte il vento, come per una sorta di excusatio non petita ha sottolineato che il vento non deve essere una scusa perchè c'era stato anche per gli altri; - si aspettava la tattica aggressiva del Sud Tirol ma che senza le giocate dei singoli queste partite non le cambi, aveva capito che non si poteva continuare a costruire dal basso e che quindi si doveva cambiare; -ha cercato di mettere un pò tutti per cercare di vincerla; -nel primo tempo era corretto fossilizzarsi nel gioco con le palle lunghe.
 
Alla luce di queste sue analisi mi permetto di porle queste poche domande:
 
Mister, ma pur se l'elemento atmosferico l'ha trovata impreparata, come mai non ha immediatamente variato il suo modo di giocare visto che la sua filosofia si basa proprio sulla molteplice varietà di giocate anche nel corso della stessa partita (come lei ci ha detto fin dal primo momento: non moduli ma principi di gioco)?
 
Mister come mai la nostra squadra pur pronta al gioco lungo ha dimostrato di non essere mai pronta al recupero delle seconde palle?
 
Mister come mai ha ritenuto di non dover utilizzare le 5 sostituzioni pur avendo compreso che per alcuni non era la partita giusta?
 
Mister come mai nel secondo tempo, pur con il vento a favore, abbiamo continuato con una serie stucchevole di passaggi orizzontali o verso il portiere senza mai imbastire una manovra organizzata di uscita con la palla e transazione offensiva?
 
Mister come mai con una difesa avversaria mastodontica e non velocissima non ha pensato di attaccare in modo diverso magari togliendo il punto di riferimento centrale e giocando con due o tre sotto punte lasciando lo spazio libero per essere alternativamente attaccato da buso, Iemmello, Liberali (se magari fosse entrato), Cisse o qualche terzino o mediano?   
 
Mister come mai dopo il gol del pareggio non ha pensato di rivoluzionare la squadra, avendo a disposizione ancora 4 cambi e mancando ancora 30 minuti oltre il recupero, per cominciare a proporre il gioco d'attacco che tanto propugna e predilige, per tentare di vincere veramente la partita?
 
Mister come mai nel corso del primo tempo, visto che il possesso palla nella nostra metà campo, anzi nella nostra area di rigore molto spesso, non portava a nulla se non rischi gratuiti, non ha pensato a concedere la palla all'avversario e alzare il baricentro portando noi a loro il pressing nella loro metà campo? anche questo è un principio di gioco no?
 
Mister avrei altri temi da toccare ma siamo appena all'inizio e credo che per il momento basti così.
 
La prego di ricordarsi che il popolo giallorosso (e lei con la passione di un popolo giallorosso è cresciuto) sarà sempre al suo posto a sostenere lei e la squadra e che un pubblico così bisogna meritarselo.

*ex calciatore 
avvocato esperto in diritto sportivo

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