di LORENZO FAZIO
Ciccio Corapi e la sua grande passione per il calcio. L'ex capitano del Catanzaro, attualmente in forza al Paola, parla a cuore aperto della sua straordinaria carriera e del suo momento attuale, del Catanzaro neopromosso in serie B ma soprattutto del suo futuro. Corapi ha il desiderio di una nuova avventura da allenatore e la sua carriera e la sua grande esperienza sono già il miglior trampolino di lancio per un nuovo percorso sportivo. Del resto Ciccio è sempre stato un allenatore già in campo. Con la sua profonda conoscenza di questo gioco ha diretto le sue squadre in mezzo al campo, dispensando palloni e consigli al servizio dei propri compagni e consigli ai più giovani in cammino nel proprio percorso calcistico. E lo sto ancora facendo con la maglia del Paola prima di intraprendere la sua nuova carriera da allenatore. Una carriera meravigliosa quella di Corapi che ricordiamo in campo con le maglie di Catanzaro, Gela, Sapri, Vibonese, Benevento, Siracusa, Nocerina, L'Aquila, Parma, Trapani, Lamezia Terme e Cutro. Un cammino di soddisfazioni e vittorie sul campo e presto sicuramente anche in panchina.
Ciccio Corapi, grazie della disponibilità. Una carriera esemplare in giro per l'Italia e una stagione da calciatore ancora da terminare. Un tuo pensiero sulla tua splendida e sulla stagione che ormai volge al termine?
«Una carriera ricca di soddisfazioni e di vittorie. Mi sento un privilegiato ad aver indossate tante maglie importanti e capitano della squadra della mia città. In alcuni frangenti avrei potuto ottenere qualcosa in più ma sono soddisfatto. Sono contento di ciò che ho fatto. Per quanto riguarda questa stagione, ho iniziato a Cutro fino a dicembre, dando una mano al mio amico di infazia mister Zangari. Poi sono andato a Paola con mister Lio, con cui ho lavorato lo scorso anno a Lamezia. Abbiamo fatto una buona stagione, facendo 34 punti con una media playoff, anche se potevamo salvarci prima e nonostante alcuni errori va bene così».
Hai manifestato la volontà di poter allenare e ne hai tutte le potenzialità e soprattutto la voglia. Cosa pensi di questa nuova esperienza che potrebbe essere alle porte? Ti senti pronto a guidare una squadra e cosa ti aspetti dal futuro?
«Ho deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Mi sento ancora bene fisicamente, potrei giocare in Eccellenza ancora ad occhi chiusi. Ma è giusto chiudere e vorrei allenare. Ho le carte in regola per farlo e vediamo come si evolve la situazione. Aspetto una chiamata per iniziare e spero qualche club di Eccellenza, D o settore giovanile mi dia la fiducia per iniziare questo nuovo percorso».
Sei un catanzarese doc e hai vissuto alcuni anni dell'era Noto da capitano. Cosa pensi della splendida promozione del Catanzaro in serie B? Hai sentito qualcuno della società dopo il successo ottenuto?
«La promozione del Catanzaro è per me motivo di orgoglio. Esser stato capitano qui è stato bello, specialmente se sei nato qui. Il rammarico è stato solo non poter contribuire nel finale di stagione con Calabro a causa di un infortunio. Avrei potuto dare una grande mano giocandoci la vittoria finale. E' andata male e mi sento sfortunato in questo. Poteva essere la vittoria più bella della mia carriera ma sono contento che il Catanzaro è tornato in B con una cavalcata trionfale. La società ha allestito una macchina da guerra proseguendo il lavoro dello scorso anno. Merito a loro e sono contento per la società. Ho sentito i miei ex compagni, il presidente, il dottor Derio, il dg Foresti e anche Iemmello che conosco da una vita essendo dello stesso quartiere».
Hai vissuto in carriera dei punti altissimi come Parma, Trapani e tanti altri. Il tuo ricordo più bello nel calcio? Dove pensi di esserti espresso al massimo?
«Tanti momenti belli ho vissuto nella mia carriera. Ne potrei dire tanti. Ma il derby Reggiana-Parma al Mapei Stadium credo sia stato il massimo. Una curva ospiti piena, un derby che mancava da tanto e una grande vittoria regalata ai nostri tifosi. Venivamo da un periodo difficile con il cambio della guida tecnica che ha permesso poi ad una risalita con vittoria dei playoff. La mia massima espressione? Con il Trapani di Italiano che mi ha spostato a mezz'ala con goal e assist importanti. Ho visto in lui un grande allenatore e si sta confermando a Firenze».
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