Libri e Bollicine: ripartita la rassegna con la presentazione di “Cuore di sabbia” di Flavio Iacones

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images Libri e Bollicine: ripartita la rassegna con la presentazione di “Cuore di sabbia” di Flavio Iacones

  12 ottobre 2024 01:51

di MARCO VALLONE

E' ripartita ieri pomeriggio la rassegna “Libri e bollicine”, iniziativa culturale ideata da Salvatore Sangiuliano e dalla sua agenzia Annozero Eventi, e giunta alla sua X edizione. L'ospite dell'evento, svoltosi presso l'Hotel Guglielmo di Catanzaro, è stato Flavio Iacones, autore del libro “Cuore di sabbia”.

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Il libro, una raccolta di poesie (ritenute la forma espressiva migliore per dar voce alle emozioni che hanno accompagnato l'autore durante la scrittura), evidenzia la voce di un uomo che racconta un amore, e resta amante leale, fedele e profondo anche quando vi è l'abbandono, e dunque quella fase nella quale la solitudine, la lontananza e l'inquietudine potrebbero rendere meno evidenti i ricordi più puri, in vista, invece, di una maggiore nitidezza delle rimembranze più crudeli.

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Armando Ammerata ha dialogato con l'autore durante l'appuntamento, nel corso del quale si è data lettura anche ad alcuni versi delle poesie trascritte nell'opera letteraria. L'appassionata interpretazione vocale delle poesie di Iacones è stata proposta da Claudia Bertè, accompagnata in sottofondo da alcuni coinvolgenti brani musicali che hanno reso ancor più godibile la lettura poetica. “Nuvole bianche” di Ludovico Einaudi, ad esempio, tra le altre, sotto questo punto di vista è parsa essere una piacevole garanzia.

Flavio Iacones, autore e giornalista crotonese, ha ringraziato Salvatore Sangiuliano: “Ho accolto l'invito di Salvatore Sangiuliano per la rassegna, e con grande piacere sono qui a Catanzaro. Nel corso delle varie presentazioni ho capito che 'Cuore di sabbia' è un viaggio, un viaggio attraverso tutte le sfaccettature dell'amore. Quindi si parla non solo dall'amore personale, vissuto nei confronti di un'altra persona, ma anche di altre sfaccettature che comunque con il tempo, e anche attraverso la lettura, rileggendosi come ho fatto io e come invito anche il lettore a fare accostandosi al libro, possono far riscoprire comunque che cos'è e come si vive poi l'amore, ecco”. Relativamente alla possibilità di lanciare qualche messaggio sociale attraverso lo strumento letterario della poesia, Iacones ha riferito come spesso abbia dichiarato che “la poesia sia anche un mezzo. Dico sempre che una poesia a sera deve diventare un'occasione per riflettere. Può essere un' 'arma', anche molto importante, per poter vincere la violenza e situazioni a cui assistiamo ogni giorno, anche semplicemente ascoltando il telegiornale o leggendo in ogni caso i giornali”.

Flavio Iacones si è poi riferito a come sia nata la sua passione per la poesia, e a come questa si sia sviluppata nel tempo: “La poesia mi accompagna praticamente da almeno 30 anni. Andavo alle scuole elementari... Era, secondo me, uno dei modi migliori che avevo per raccontarmi. Poi per un periodo l'ho abbandonata, e mi riferisco ai primi anni '90, perché anche inconsciamente la trovavo un po' antica. Ma oggi, dopo 20 anni che ho ripreso a scrivere e a pubblicare libri, penso invece che sia tutto tranne antica. Penso che in poche righe si possa dire cosa si pensa, e si possono anche raccontare delle storie. Il libro parla di tutto, parla di esperienze, parla chiaramente di amore. Ci sono tante tematiche: ho voluto dare una continuità a quello che era un modo di raccontarmi”.

L'autore crotonese si è inoltre riferito a un altro dei temi di rilievo delle sue poesie: la notte. “La notte è, intanto, il momento in cui si scrive. Da che mondo è mondo, chi scrive è maggiormente ispirato di notte. Forse perché si è soli, a letto, o magari perché il buio concilia un po' l'espressione. Ecco perché tante volte, anche quando dobbiamo mandare un semplice messaggio, un messaggio impegnativo, lo facciamo di notte. Anche quelle sono piccole poesie. La notte per me ricorre spesso perché i poeti sono maledetti, come diceva qualcuno. E quindi scrivono di notte. Lo diceva Alda Merini. E' una tematica che mi è molto cara: pensavo fosse una cosa periodica, e invece no, ricorre molto spesso. Spesso capita di svegliarmi alle 3 di notte, e Crepet spiegava che quello è proprio un momento tra la veglia e il sonno, dunque un momento ispiratore”. In sala, nel dialogo con Armando Ammerata, si è fatto riferimento all'evidenza per cui anche diversi musicisti tenderebbero a comporre musica in quegli orari, proprio a dimostrazione di come vi sarebbe, nel cuor della notte, la presenza di un certo brio artistico.

“A volte, quando mi rileggo, mi chiedo cosa mi stesse passando per la testa, e cosa stessi passando io – ha raccontato l'autore di 'Cuore di sabbia' -. A volte i sentimenti si immagazzinano. Mi succede a volte che prendo, li metto da parte, e poi faccio un assemblaggio, e penso che un certo sentimento ha un filo logico con questa cosa che mi è successa. Poi da lì la poesia è un elenco di situazioni che possono essere sparse. Nell'abitudine della scrittura io faccio partire la data dalla prima volta che ho scritto qualcosa, e concludo quando poi la poesia è terminata”.

Armando Ammerata ha fatto riferimento all'etimologia latina della parola “amore”: “a-mors”, che vuol significare “senza morte”. Sostanzialmente la suggestiva idea che Ammerata ha cercato di evidenziare è quella per cui, dunque, chi ama elimina la morte. “L'amore è una tematica ampia – ha affermato a sua volta Flavio Iacones -, e racchiude tante sfaccettature. E da quando è stato pubblicato il libro, è come se facessi, negli incontri, un po' delle sedute dallo psicoterapeuta, perché esce sempre fuori qualcosa di nuovo. Non avevo pensato all'amore nella chiave di 'senza morte'. Ma anche questa interpretazione racconta tanto: parlarne a parole credo sia anche abbastanza complicato. Però è anche una forza che muove il nostro animo e che lo alimenta. Senza l'amore in sé il cuore non avrebbe modo di esistere, non avrebbe misura, non avrebbe spazio. E non mi riferisco solo all'amore verso un'altra persona, ma anche alle amicizie profonde, ai legami parentali e familiari. C'è tanto di questo che viene raccontato”.

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