Liceo Artistico di Squillace, oltre l'apprendimento: il gioiello tra l’arte contemporanea, l’arte sacra e la tradizione orafa del maestro Affidato

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  09 luglio 2024 16:08

Si è concluso il Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) che ha coinvolto circa 35 talentuosi studenti delle classi 3^F, 4^F e 5^F del Liceo artistico Design di Squillace Lido, facente parte dell’Istituto Superiore “Ettore Majorana” di Girifalco diretto dal DS Tommaso Cristofaro.

Un’esperienza coinvolgente e appassionante che ha ripercorso la storia del gioiello tra l’arte contemporanea, l’arte sacra e la tradizione orafa del Maestro Michele Affidato.

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Il PCTO si è rivelato non solo un’opportunità di apprendimento, ma anche un’occasione straordinaria per acquisire competenze fondamentali che gli studenti hanno avuto l’opportunità di mettere in pratica, trasformando la teoria in azione concreta e ha rappresentato un capitolo importante nella crescita personale e professionale dei giovani partecipanti.

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Il percorso, finalizzato ad offrire agli studenti occasioni formative di alto e qualificato profilo, co-progettato dai docenti tutor del Liceo artistico insieme ai tutor esterni e declinato sulla base dell’indirizzo di studio di provenienza degli studenti, ha garantito un coinvolgimento immediato dei partecipanti e una migliore efficacia nella trasmissione dei contenuti.

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Importante in tal senso, è la collaborazione con il Maestro orafo Michele Affidato, in passato già ospite del Liceo artistico di Squillace. Michele Affidato ha accolto gli studenti presso il suo laboratorio di Crotone che condivide con i suoi collaboratori e nel quale porta avanti la tradizione orafa realizzando gioielli ed opere interamente a mano e utilizzando antiche tecniche di lavorazione. La lavorazione dell’oro, la fusione del metallo e l’infilatura delle micro-perline, sono state solo alcune delle tecniche mostrate ai ragazzi. Un’arte antica, elaborata con sensibilità moderna, arricchita da esperienze personali.  Nelle sue creazioni, infatti, vi è una ricerca dello stile magnogreco-bizantino, fino ad esprimersi nella gioielleria contemporanea, coniugando elementi nuovi e tratti distintivi in un processo creativo sempre attento alle nuove tendenze.

Il Maestro ha raccontato agli studenti il suo percorso, intrapreso già da ragazzo quando realizzava, con fili di ferro e cuoio, i suoi gioielli artigianali, immaginando di poter creare con le conchiglie del mare della sua città dei capolavori, coltivando nel frattempo in cuor suo la passione per l’arte orafa. Con tenacia, impegno e laboriosità, ha perseguito il suo obiettivo, fino ad affermarsi a livello nazionale ed internazionale.

Ha parlato del suo percorso artistico e della sua passione che lo ha portato ed esplorare il mistico ed affascinante mondo dell’arte sacra, sino a diventarne un vero e proprio studioso e a ricevere importanti commissioni, ideando capolavori per simulacri, immagini, chiese, luoghi sacri e autorità ecclesiastiche.

Ad affiancarlo nel racconto, il figlio Antonio Affidato, orafo-scultore e docente di Design del gioiello presso l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, che supporta l’azienda familiare orafa, nella progettazione delle collezioni di gioielli, premi e opere d’arte sacra, ma anche nella realizzazione delle stesse, partecipando con alcune sue sculture e suoi gioielli a vari eventi e kermesse nazionali e internazionali. Nell’occasione gli studenti hanno potuto ammirare anche tre sue sculture raffiguranti Gea, Milone ed Eracle, esposte presso lo showroom, facenti parte della mostra Rara Avis.

 

La storia del gioiello tra l’arte contemporanea e l’arte sacra, invece, è stata affrontata nelle attività svolte in continuità con il percorso intrapreso lo scorso anno, e rinnova la collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro rafforzando il collegamento tra le due istituzioni scolastiche e fra gli studenti e il mondo esterno degli studi, facendo conoscere loro l'offerta orientativa post diploma e accompagnandoli e sostenendoli nella transizione dalla realtà scolastica a quella universitaria.

La professoressa Lara Caccia, critica e storica dell’arte e docente dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro ha tenuto, presso i locali del Liceo artistico, delle lezioni sul gioiello contemporaneo, soffermandosi sulla produzione orafa dei gioielli “d’autore” firmati da grandi artisti del Novecento, che hanno portato il gioiello alla dignità di pezzo d'arte: il gioiello contemporaneo, infatti, è da considerarsi come una delle possibili espressioni dell’arte contemporanea, che non si misura soltanto per la diversità dei tanti materiali utilizzati, ma anche per la relazione che riesce a stabilire con la realtà.

Ripercorrendo la storia, la professoressa Caccia ha spiegato agli studenti come, negli Anni Sessanta e Settanta, rifiutata ogni convenzione esistente, il bijou si trasforma da semplice ornamento a un vero e proprio mezzo di sperimentazione tra gioiello e scultura, performance e installazione, divenendo anche espressione della Body Art, e dell’arte concettuale oltre che di quella minimal. L’abito, come il corpo, diventano superfici d’appoggio che fungono da pareti espositive.

Il percorso si è concluso con un compito che ha visto gli studenti impegnati ad applicare quanto appreso, alla progettazione di gioielli contemporanei, partendo dal concept e sperimentando diverse tecniche di lavorazione, valutando l’impatto ambientale e studiando forme di recupero e riciclo.

 

L’attività svolta in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti è proseguita con una visita al Parco Internazionale della Scultura di Catanzaro, un museo a cielo aperto, fra i più rilevanti a livello nazionale, costituito da una collezione di 23 sculture concepite da artisti di fama internazionale: la professoressa Caccia ha guidato gli studenti del Liceo artistico alla scoperta  delle opere degli artisti tra i più celebrati del panorama internazionale, che con tecniche e modalità di rappresentazione del tutto originali hanno esplorato il rapporto tra arte e contesto ambientale.

Una lezione sull’arte contemporanea, dunque, con particolare riferimento agli artisti che si sono cimentati anche nel campo del gioiello, finalizzata a far riflettere gli studenti sul legame fra l’arte orafa e quella contemporanea, passando dai materiali ai rimandi all’attualità.

 

Nella stessa giornata, gli studenti hanno potuto ammirare l’unica opera pubblica realizzata dal Maestro Mimmo Rotella nella sua città natale, il murale realizzato nel 1949 per decorare la facciata del Palazzo delle Poste Centrali, proseguendo poi verso Casa della Memoria, situata in Vico dell’Onda, nel centro storico di Catanzaro: nello spazio della casa-museo sono esposte una selezione di opere realizzate con le tecniche tipiche di Rotella, che offrono una panoramica significativa del suo percorso visivo e creativo, durato oltre sessant’anni.

 

Tra le attività previste nel PCTO, anche una lezione dedicata all’oreficeria nell’Arte Sacra, con relativa visita al Museo Diocesano di Catanzaro.

L’architetto Alessandro Mercurio ha illustrato le opere custodite all’interno del Museo e, in particolare, il nucleo centrale del patrimonio, costituito dal Tesoro della Cattedrale, un considerevole numero di suppellettili liturgiche in argento, di provenienza napoletana e siciliana. L’architetto si è soffermato sui pezzi più significativi, illustrandone le tecniche di lavorazione e facendo notare agli studenti come l’oreficeria sia diventa nei secoli, uno strumento privilegiato di devozione religiosa. Tantissime sono le suppellettili ecclesiastiche custodite all’interno del Museo, le quali ci mostrano nelle loro insieme varie tipologie che spaziano dalle croci processionali ai reliquiari, dai calici alle patene, dagli ostensori ai turiboli e dalle navicelle.

Gli studenti del Liceo artistico di Squillace sono stati assistiti e guidati nel percorso formativo dai docenti tutor interni Maria Teresa Lombardo, Serena Grasà e Giuseppe Antonio Stillo, affiancati dall’assistente tecnico di laboratorio Cinzia Teti e dai docenti Anna Maida, Anna Serratore, Natascia Folino, Giuseppina Vatrano e Rosa Zaccone.

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