di PAOLO CRISTOFARO
Si è pronunciato in questi giorni il Consiglio di Stato con apposita sentenza (presidente: Luigi Massimiliano Tarantino; estensore: Stefano Toschei), sulla vicenda che coinvolge il Comune di Catanzaro e il lido "Lo Ionio Ce L'hai", di Matilde Talotta. I giudici hanno dato ragione all'amministrazione comunale (difesa dagli avvocati Anna Maria Paladino, Annarita De Siena e Saverio Molica) contro la proprietaria (difesa dall'avvocato Antonio Torchia) relativamente all'ordinanza del municipio che ingiungeva alla stessa, che aveva ricevuto in concessione l'area demaniale marittima in questione, di demolire le opere difformi rispetto alla autorizzazioni comunali.
Il Lido Ionio era stato oggetto di un rovinoso incendio il 6 gennaio 2018, che aveva gravemente compromesso la struttura. Da lì la richiesta dei titolari per l'autorizzazione SCIA presso l'Ente municipale al fine di effettuare lavori di ripristino. Tuttavia in seguito a sopralluogo del 28 luglio 2020, i tecnici del Settore Edilizia Privata di Palazzo De Nobii, congiuntamente al Comando di Polizia Municipale, avevano appurato la presenza di alcuni manufatti non autorizzati, provvedendo ad intimarne la demolizione.
"Se si confrontano i risultati della verificazione con quanto contestato dal comune nell'ordinanza di demolizione del 2020, seppur con qualche modesta correzione tecnica, si confermano sussistenti e quindi idonee a supportare la legittimità e la correttezza dell'ordinanza di demolizione", scrive il Consiglio di Stato. La proprietaria Talotta è stata condannata dallo stesso Consiglio di Stato a 5000 euro di spese processuali in favore del Comune di Catanzaro e di Giovanni Valentino, quale concessionario dell'area demaniale chiamato in causa.
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