Un incontro di eccezionale importanza si è svolto in data odierna presso la Casa Circondiale di Catanzaro: l'Imam Yahya Pallavicini della Moschea Centrale di Milano ha fatto visita ad un detenuto recluso nel reparto di Alta sicurezza (AS1) il quale ha intrapreso un percorso di conversione alla religione islamica durante la detenzione.
L' Imam, oltre ad essere Vicepresidente della COREIS Comunità Religiosa Islamica Italia è un docente accademico ed è stato Consigliere per l’Islam del Ministro dell’Interno.
Negli ultimi anni è notevolmente aumentata la presenza di detenuti stranieri, soprattutto di fede islamica, e in proporzione, è cresciuta la richiesta di assistenza religiosa.
L’Islam, però, non ha un'organizzazione unitaria e per l’accesso negli istituti penitenziari di ministri di culto che non hanno stipulato alcuna intesa con lo Stato è necessario richiedere il nulla osta del Ministero dell’Interno.
Dunque, per la prima volta nella sede catanzarese, un Imam ha fatto ingresso per avviare un dialogo e sostenere spiritualmente un detenuto nel suo percorso di autocritica e di cambiamento dei valori personali, ponendo le basi per la (ri)costruzione di un sé nell'ambito della legalità. È importante che nel percorso di adesione alle offerte trattamentali venga dato spazio alla religione che costituisce uno degli elementi del trattamento penitenziario e uno strumento efficace di rieducazione. La libertà di professare la propria fede religiosa, nell'ottica del pluralismo culturale e del rispetto delle diversità, è stata sottolineata anche dal Cappellano del carcere, Don Giorgiò Pilò.
La diversità culturale aiuta a non esasperare le dimensioni nazionalistiche e a non sfociare nell'integralismo; è quindi fondamentale che siano rispettate le identità culturali e che non vengano create barriere tra etnie, anche all'interno degli istituti di pena.
L' Imam ha dato la sua disponibilità a svolgere altri incontri anche a ridosso delle festività islamiche, proponendosi per momenti di riflessione e di preghiera con gli altri detenuti della media sicurezza.
Ha infine donato alla direttrice della Casa Circondariale, Patrizia Delfino, una conchiglia, simbolo di ascolto e di rinascita.
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