Si è concluso un 2020 che difficilmente la Fondazione Città Solidale dimenticherà ma "che sicuramente ha aumentato le disparità che già esistevano nel tessuto sociale della nostra città di Catanzaro, come nel resto del mondo".
"Un divario marcato che va a colpire sempre di più le fasce già deboli della nostra società- scrivono - e in questo contesto, la Fondazione Città Solidale ha fatto tutto il possibile per rispondere alle diverse esigenze dei meno abbienti, in particolare è stata vicina a tante famiglie e persone entrate da tempo nel circuito dell’estrema povertà. Notevole, infatti, è stato particolarmente il lavoro degli operatori dell’Oasi di Misericordia. Un servizio che ha visto la luce nell’anno del giubileo della misericordia e sostenuto nel 2020, con fondi del Comune di Catanzaro (agenda urbana). Per tutto l’anno, senza alcuna discontinuità, il servizio ha potuto offrire a famiglie, adulti e giovani in situazioni di difficoltà, pasti caldi, una centro di accoglienza-rifugio notturno poter dormire e un affiancamento nel lavoro di ognuno a cercare e ricostruire un percorso di autonomia sostenuto dalla speranza".
"Il lavoro dell’equipe multidisciplinare dell’Oasi di Misericordia è stato intensificato soprattutto nel primo lockdown e ha visto il servizio di accoglienza notturno ampliarsi h24, come una casa di accoglienza residenziale a tutti gli effetti, al fine di offrire una casa sicura a chi vive per strada senza alcun pericolo di contagio o di ulteriore emarginazione. La struttura è diventata sempre di più “la casa, la famiglia” che la nostra città ha saputo preparare ed offrire ai suoi membri più fragili e deboli. Nell’ultimo periodo si è intensificato il numero delle richieste di aiuto e si è arrivati a raggiungere circa 70 persone al giorno, tra famiglie (anche nelle loro case) e singoli, oltre 7000 i pasti serviti tra mensa interna e quella itinerante in tutto il 2020, come pure sempre attivi sono stati i servizi di lavanderia e di barberia, di consegna vestiario e di qualsiasi altro genere di prima necessità, nonché di affiancamento sanitario. Oltre questi aspetti si è portato avanti un lavoro di segretariato sociale che ha permesso di mettere in luce le varie sfaccettature del disagio sociale che queste persone portano con se e che questa pandemia ancora più ha accentuato. Terminato il progetto al 31 dicembre scorso, la Fondazione non si è tirata indietro, non ha interrotto le attività durante il periodo delle feste ed ha voluto continuare ad offrire tutti i servizi, lasciando che il cuore e la passione del servizio agli ultimi avesse il sopravvento".
"Tale supplemento di impegno ha visto in questi giorni la Fondazione rimanere vicina a tutti coloro che vivono gravi disagi economici e si è fatta carico direttamente di spese di gestione e di personale per evitare ogni forma di abbandono. Da giorno 11 gennaio e per due settimane, inoltre, la Fondazione mette in campo un’ulteriore impegno di solidarietà, coinvolgendo un gruppo di operatori che, volontariamente, ha deciso di dedicare del tempo extra per continuare a distribuire i pasti e la stessa accoglienza nella struttura. Come dire agli ospiti, specie in questo tempo di freddo intenso, che non possono più permanere nella casa di accoglienza? Questo tempo vedrà, a turno, anche il coinvolgimento dei minori (circa 40 complessivamente) di 4 strutture gestite dallo stessa Organizzazione: Sunrise, Comunità San Domenico, Ulivo e il SIPROIMI Catanzaro Minori. Un’ esperienza di solidarietà, servizio e condivisione che sarà utile a questi giovanissimi, che arricchirà, certamente, il loro percorso di crescita, di rieducazione, di maturazione umana e cristiana (dove possibile). “Toccare con mano il bisogno, la difficoltà e persino la povertà, non può che giovare alle nuove generazioni, a leggere la realtà con occhi più disincantati, per esempio, e ridimensionare le proprie pretese e aspettative spesso fuori luogo rispetto alla propria vita e al mondo”, sono le parole pronunciate del presidente della Fondazione p. Piero Puglisi. Certo, la generosità e la solidarietà sono buona cosa e senz’altro gioveranno anche in questa delicatissima situazione ma la Fondazione si augura che le Istituzioni preposte facciano quanto è nelle loro possibilità per evitare che questo ormai importantissimo servizio si lasci morire. Ci sono già in corso interlocuzioni con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune ed anche con quello Regionale. Prezioso l’aiuto della Ristorart che offre quasi ogni sera un contributo di generi alimentari, utilissimi specie in questo periodo. E continua, intanto, la campagna di raccolta fondi messa in campo qualche mese fa con la Rete del Dono, attraverso la quale ogni cittadino di buona volontà potrà offrire il suo piccolo-grande contributo. Iniziare l’anno con un atto d’amore non potrà che essere di buon auspicio. “La solidarietà salverà il mondo”.
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