Filippo Riccelli, fondatore dell’associazione “Uniti e Solidali”, è instancabile. Sin dal primo giorno dell’emergenza sanitaria non si è risparmiato nel portare direttamente a casa la spesa agli over 75, aderendo all’iniziativa di solidarietà che ha visto la collaborazione attiva tra il CSV di Catanzaro e l’assessorato comunale alle Politiche Sociali. Agli anziani sprovvisti di mascherine ha anche consegnato quelle che gli erano state fornite direttamente dal CSV, in un momento storico in cui erano davvero introvabili e più che mai preziose. Ma il suo impegno quotidiano è andato sempre più ad aumentare, tanto da decidere di non mettere a repentaglio la salute dei tre volontari che lo accompagnavano all’inizio, e di continuare a fare da solo.
Da solo, ed in un raggio di chilometri che comprende tutti i quartieri della città, da Mater Domini a Lido, Filippo Riccelli ha raggiunto le case non solo degli anziani, ma anche delle famiglie in stato di bisogno che gli venivano di volta in volta segnalate dal Comune e dalla Caritas diocesana. Ad esse provvedeva a consegnare le derrate alimentari che venivano periodicamente raccolte, attraverso l’intermediazione dell’arcivescovo e della Caritas, del Comune e di diversi imprenditori della città. Una “rete” davvero variegata e non scontata, che ha permesso a tante famiglie, messe in ginocchio dal blocco totale di questi mesi, di non sentire la fame.
L’attenzione verso l’altro e la praticità che contraddistinguono il volontariato, poi, hanno fatto tutto il resto: solo così, d’altronde, si potrebbe giustificare l’impegno totale di quanti, animati dall’amore verso il prossimo come Filippo Riccelli, si fanno trovare nel giorno di consegna dei beni alimentari – sempre diverso, per ogni parrocchia – e partono senza indugio per la consegna nella zona di competenza della parrocchia stessa. Ed i sacerdoti, che gli permettono di svolgere questo straordinario servizio, Riccelli tiene a nominarli tutti: don Franco Bruno, don Mario Spinocchio, don Francesco Brancaccio, don Vincenzo Moniaci, padre Franco Lenti, don Luciano Palombo e, naturalmente, don Roberto Celia in qualità di direttore della Caritas.
Ma un ringraziamento particolare Riccelli lo rivolge all’amico fraterno don Mimmo Concolino, parroco della chiesa di Montecorvino alla quale è molto legato: “Non posso non fare riferimento alla generosità della comunità dei fedeli di Montecorvino- ha dichiarato, con toni pacati e gentili, Filippo Riccelli, raggiunto telefonicamente dal CSV di Catanzaro – Alcune persone della parrocchia, che anche nel voler mantenere l’anonimato dimostrano il loro gran buon cuore, hanno provveduto più volte a consegnarmi la spesa da recapitare alle famiglie in difficoltà. A testimonianza del fatto che i momenti più bui servono a far risaltare la bellezza delle persone”. Ed è la fede verso Dio e le sue creature ad animare le giornate alquanto laboriose di Filippo Riccelli, che non sente mai la stanchezza dell’impegno continuo, svolto in totale gratuità: “So bene che il rischio di ammalarsi c’è, e cerco di essere prudente, soprattutto per le mie figlie che mi aspettano a casa, ma l’amore per l’altro è più forte. E quando c’è l’amore, non c’è paura o stanchezza che tenga”, ammette infine.
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