L’inchiesta. Benvenuti nella terra di Vito, dove libertà e lavoro hanno il profumo della cannabis light

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images L’inchiesta. Benvenuti nella terra di Vito, dove libertà e lavoro hanno il profumo della cannabis light
Vito Gironda
  16 ottobre 2021 15:35

di EDOARDO CORASANITI

“Un ritorno alla terra”: coltivata, sudata, ricca di sorprese. Vito Gironda, 30 anni, è un agricoltore di San Vito Sullo Ionio, in provincia di Catanzaro. Da 5 anni ha deciso di utilizzare un pezzo del suo terreno per trasformarlo in una piccola piantagione legale di canapa. Ormai da qualche anno in Italia è consentito la produzione della cannabis light purché il loro contenuto abbia un Thc inferiore a 0.4% e il Cbd proviene dal catalogo europeo. La cannabis light infatti contiene  il Cbd, o cannabidiolo, una sostanza che non è psicoattivo, non crea assuefazione e ha una vasta gamma di applicazioni terapeutiche. Questo Vito ormai lo sa bene e ci tiene ad avere in piena regola ogni aspetto della sua attività: tasse, partita Iva, rapporto con i fornitori, forze dell’ordine ed i clienti (Qui il suo profilo Instagram

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Nel suo orto si contano circa 68 piantine, all’inizio erano 80. Ma la vita da campagna ha le sue insidie, i loro nomi sono batteri, i parassiti, maltempo. Incognite, che però si combattono con prodotti biologici e un po’ d’esperienza. “Durante la fase vegetativa sono sempre lì a dargli le cure necessarie”. Rischi, come quando quattro anni fa Vito è vittima di un furto dell’intera piantagione. Un danno da 5mila euro per quella raccolta. Non si è dato per vinto, si è rimboccato le maniche e ha spostato la produzione di pochi passi, più vicino a casa sua. Da pochi mesi ha anche installato un impianto di telecamere per aumentare la sicurezza del raccolto. Che ha una procedura lunga e articolata, da marzo a ottobre, che comprende frasi indoor e outdoor. Insomma, ci vuole pazienza.  Quella che gli è servita all’inizio dell'avventura, quando ha dovuto superare la diffidenza dei suoi concittadini. Ora invece chi abita attorno a lui si è aperto, il sospetto è diventata curiosità e non manca chi vuole capire meglio di cosa si tratta: conoscere prima di giudicare. Proprio sull’informazione Vito vorrebbe puntare. Tra i suoi sogni per il futuro, oltre a far crescere la sua attività, c’è quello di sdoganare i tabù sulla marijuana e magari pensare ad un progetto con le scuole per far conoscere ai genitori e ai ragazzi benefici e opportunità, rischi e pericoli. Nel frattempo, ogni giorno è nella sua piccola azienda, che come tutte le attività manuali necessita di cura quotidiana, lavoro sodo, tecniche del mestiere che Vito spiega con dovizia di particolari. E’ padrone della materia perché “ho dovuto studiare, fare dei corsi. E sicuramente l’esperienza mi sta aiutando molto. Non commetto più gli errori di prima”

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E’ l’ennesima dimostrazione che dalla legalizzazione della marijuana possono nascere occasioni, maggiore controllo del prodotto, sottrazione e depotenziamento della criminalità organizzata. Un tema molto caldo in questi giorni e che si è concretizzato con la raccolta firme per l’indizione del referendum che ha toccato quota 550mila sottoscrizioni in pochissimi giorni. Lo scopo è di intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative di una serie di condotte in materia di droghe. La piccola impresa ne è una prova: crea lavoro e non è in mano alla ‘ndrangheta. Anzi, ne permette l’accertamento e favorisce un utilizzo controllato. (LEGGI QUI: Legalizzazione della cannabis. Tabù, domande, quesito: cosa c'è da sapere sul referendum che ha già raccolto 500mila firme)

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“Una pianta stupenda, cura le ansie, l’insonnia, diventa un rilassante muscolare. A me ancora non è capitato ma molti pazienti la cercano e la utilizzano perché ha effetti benefici. Non la fumano ma la mangiano. Insomma, gli fa bene a prescindere  da come viene assunta. È il segno che ha delle proprietà curative ormai innegabili. È un oro che cresce su pianta”. 


Noi capitiamo proprio nel periodo di raccolta, le piante sono alte, profumate e pronte per la vendita. Ora inizia la fase di contatto con i fornitori di grande o piccola dimensione. C’è da confrontarsi con la concorrenza, i prezzi del mercato che continua ad aumentare ma il giovane di San Vito non si scoraggia. C’è da confrontarsi con la concorrenza che continua ad aumentare ma il giovane di San Vito non si scoraggia: è un imprenditore che sogna l’autonomia, l’indipendenza, la libertà in una terra come quella calabrese dove invece la criminalizzazione è la droga più letale.

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