di CLAUDIA FISCILETTI
Orientare ed avviare all’attività sportiva le persone con disabilità apprtenenti alla comunità universitaria, favorire iniziative e programmi condivisi per la promozione sportiva specifica per le capacità di ciascuno, sperimentare percorsi di collaborazione che vedano coinvolte le persone con disabilità attraverso l’uso delle strutture messe a disposizione dalle Università di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria: questi gli obiettivi della Convenzione Quadro sottoscritta tra l’Università Magna Graecia di Catanzaro e il Comitato Italiano Paralimpico presentata questa mattina durante una conferenza stampa su Google Meet.
"Un progetto che, si sperà, sarà potenziato perché credo che gli studenti e la Regione lo meritano", ha esordito il professor Giovambattista De Sarro, Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro: "Riscontra l'interesse di tanti giovani calabresi, anche fuori regione".
Un progetto di inclusione attraverso il linguaggio dello sport, come ampiamente spiegato dal dottor Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, intervenuto durante la presentazione: "Questa convenzione ha un'importanza particolare perché noi, come CIP, abbiamo sempre dato particolare attenzione al legame con i luoghi della cultura di questo Paese. Siamo convinti che lo sport è cultura e serve per comprendere che la società è fatta di differenze che rappresentano un valore".
"Guardiamo alle abilità, non alle disabilità, e questo permette di comprendere un mondo enorme che può dare moltissimo soprattutto dal punto di vista professionale", così il professore Antonio Ammendolia, presidente del Comitato dello Sport dell'Aeteneo catanzarese, che ha aggiunto: "Ci sono tutti i presupposti per fare qualcosa di buono, noi dal canto nostro ci stiamo impegnando".
Iniziativa che parte proprio dalla Calabria, come sottolineato dal professore Daniele Masala, coordinatore del corso di laurea in Scienze Motorie: "Si, partiamo dalla terra calabrese ma speriamo che poi si estenda su tutto il territorio. Diamo un'opportunità di crescita culturale e, dove c'è competizione, c'è normalità".
Una riflessione a cui ha fatto eco il dottor Antonino Scagliola, Presidente del Comitato Paralimpico regionale Calabria: " Lo scopo è quello di creare delle squadre, una per Ateneo, e farle scontrare con spirito agonistico. Non spirito che divide, ma che unisce. Ben 7 città della Calabria che hanno aderito mettendo a disposizione le loro strutture. Ci dobbiamo dare da fare per iniziare questo percorso perché altrimenti rimarranno solo le parole".
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