di GABRIELE RUBINO
L'inerzia può scatenare un meccanismo infernale. E a volte pure costoso, con la beffa che paga sempre pantalone. Negli ultimi anni la materia 'autorizzazioni e accreditamenti' delle strutture private del servizio sanitario calabrese ha prodotto un circolo vizioso. Cataste di documenti e faldoni sulle scrivanie degli uffici di Asp e dipartimento regionale con le istanze delle strutture per aprire ed esercitare attività sanitaria (con la 'semplice' autorizzazione) ed eventualmente di erogare prestazioni in nome e per conto della sanità regionale (con l'accreditamento che è requisito per la contrattualizzazione) gravide di problemi.
A un primo livello, l'inerzia, ossia la non risposta dalla pubblica amministrazione, ha comportato una valanga di ricorsi innanzi al Tar che quasi sempre imponevano poi alla Regione, entro un termine, di determinarsi se autorizzare/accreditare la struttura o meno. In molti casi, il pubblico veniva comunque condannato al pagamento delle spese legali.
Ma c'è anche un secondo livello. Le strutture possono rivolgersi al Tar per chiedere il risarcimento del danno proprio a causa del ritardo con cui è stato rilasciato il sigillo pubblico che era dovuto. Proprio i giudici amministrativi oggi hanno sentenziato in questa direzione. Un privato aveva chiesto l'autorizzazione ad aprire un centro diagnostico e poliambulatoriale specialistico ad Amantea. I precedenti pronunciamenti hanno riconosciuto che il ritardo dell'Ente va calcolato fra 13 maggio 2020 e il 3 febbraio 2021, quando è arrivato il Dca autorizzativo. Seppure non tutte le voci di costo siano state ammesse per il calcolo al privato la sanità regionale pubblica dovrà comunque sborsare circa 35 mila euro più altre 3 mila di spese legali. Ad aprile, un altro privato che aveva chiesto l'apertura e l'esercizio di attività sanitaria per poliambulatorio specialistico nel Comune di Vibo Valentia, sempre dal Tar ha ottenuto un risarcimento di oltre 69 mila per il ritardo. Oltre al danno la beffa.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736