di GIANPIERO TAVERNITI
Democrazia, forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti democraticamente eletti.
Siamo alla vigilia del silenzio elettorale che ci condurrà alle elezioni politiche di domenica 25 settembre, due sono le riflessioni da focalizzare che meritano di essere vagliate da tutti noi cittadini prima del 25 settembre.
La prima quella più grave, specchio sociale che nelle ultime settimane, riflette una "luce oscura" di tanti cittadini, un forte contagio, un "virus "sociale che intacca la parola chiave più bella , intacca la democrazia.
Il riferimento, non è puramente casuale, è quello relativo al potenziale astensionismo che in tanti vorrebbero esercitare, perché delusi, stanchi e preoccupati dalla situazione economica che impera oggi nel paese.
Ma non andando a votare che cosa si migliorerebbe?
Non solo non si eserciterebbe il più nobile dei diritti in uno stato civile, ma di fatto non si rispetterebbe tutto lo sversamento di sangue e di vite dei nostri nonni che per abbattere derive incivili e dittatoriali, hanno sacrificato, per donarci una nazione civile e democratica.
Così facendo la gente non votando, nell'indifferenza più becera, si alimenterebbero vere minacce, contro la costituzione e la democrazia.
La seconda riflessione, è riferita al parallelo che porta il cittadino verso il politico, se il cittadino civilmente e democraticamente dovrà esercitare il diritto al voto, perché il politico non è stato in grado negli ultimi anni di produrre una legge elettorale democratica, giusta che potesse dare, solidi poteri di governabilità a chi raggiunge il massimo consenso alle urne rafforzando così il più nobile dei diritti?
In ogni caso sia il cittadino che il politico, non concorrendo parallelamente ad aumentare il livello civile e democratico
della propria comunità di sicuro non onorano né le consultazioni e né rafforzano l'entusiasmo e la passione del proprio popolo verso la politica e l'esercizio più produttivo che la stessa dovrebbe portare.
Non ci resta che allungare le file più belle, davanti i seggi elettorali, esprimendo il nostro sostegno, appoggio o dissenso, esprimendo la volontà più bella che cerchiamo e reclamiamo da diversi anni, dopo governi tecnici, mandando a rappresentarci tutti coloro che i partiti hanno presentato, fidandoci per l'ultima volta, in attesa che dopo le urgenze da risolvere nell'immediato, finalmente la politica vera dei partiti, si possa mettere seriamente a modificare questa legge elettorale che di profumo roseo di democrazia, ha solo il nome Rosatellum visto che la stessa non è garante di nessuna rappresentazione territoriale omogenea e ne sigillo di nessuna sicurezza e stabilità di governo per il futuro, non certo roseo che ci aspetta, al freddo della crisi gelida che raffredda la tranquillità della gente che speriamo possa ricredersi, riscaldandola con la partecipazione, andando a ingrossare i tempi di attesa per votare davanti i seggi che il 25 settembre ci aspettano e che meritano di essere onorati civilmente, usando quella bellissima e" pesante "matita democratica che al popolo italiano è costata tantissimo.
Di sicuro non è la scelta giusta non andare a votare, la scelta migliore è di andare a votare ed esprimere democraticamente e liberamente la propria idea ,qualunque essa sia basta che sia libera e convinta di che cosa si vorrà per il nostro futuro e che sia propositiva per l'emancipazione e lo sviluppo della nostra Italia che ormai palesemente non gode di ottima e robusta "Costituzione " Buon voto, buon 25 settembre a tutti.
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