Da un primo sommario giudizio al governo Meloni alla necessaria svolta nel Pd fino a Conte. Jasmine Cristallo, militante di sinistra che collabora con numerose associazioni, guarda al futuro prossimo della politica italiana in un'intervista rilasciata a La Nuova Calabria.
Come giudica i primi provvedimenti bandiera del governo Meloni? "Penso che sia sotto gli occhi di tutta la necessità del Governo Meloni di portare avanti temi identitari e provvedimenti di bandiera. In particolare quello sui rave party ha dimostrato che la fretta non è una buona consigliera e infatti nelle ore successive sono emerse tantissime difficoltà rispetto a come era stato immaginato e concepito quel provvedimento. Tant'è che questo ha portato a dover rettificare spesso anche sui giornali, poiché era evidente che quella misura fosse abnorme rispetto a quello che era contestato. Per quanto riguarda i migranti ce lo aspettavamo tutti che ci fosse un atteggiamento propagandistico di questa natura. Non posso, per onestà intellettuale, che anche i governi precedenti (sedicenti di centrosinistra) non hanno mai comunque voluto mettere mano a quella legge ignobile della Bossi-Fini, che prevede che nessuno possa raggiungere il nostro Paese se non illegalmente. Non mi sento quindi di scagliarmi con veemenza contro un governo che fa quello che ha sempre raccontato di volere fare, mentre in precedenza si sarebbe potuto pensare alle politiche migratorie con più decenza e purtroppo questo non è avvenuto. Sono anni che quella legge sta lì e l'ha voluta veramente cambiare".
In ogni caso il presidente del Consiglio Meloni ha dimostrato sobrietà nonostante gli alleati... "Giorgia Meloni ha una grandissima responsabilità. E' riuscita, per fare un'analisi reale, a portare un partito di nicchia a diventare un partito di governo. Ciò che le si prospetta davanti non è un momento storico facile ed è per questo che forse tanti temi identitari vengono utilizzati, perché sulle politiche che in questo richiedono una certa attenzione lei comunque deve fare dei passi indietro e si deve attenere a determinate direttive che lei stessa in precedenza aveva attaccato. Ricordiamoci che lei era all'opposizione rispetto al precedente Governo e adesso ci accorgiamo che adesso ha bisogno del supporto anche di Draghi per portare avanti alcune sue iniziative. Anche l'approccio atlantista la ha portata a fare dei passi indietro. La necessità di essere sobri su alcuni argomenti la porta quindi a portare avanti alcuni temi identitari. Una cosa è fare opposizione un'altra è governare".
Le Politiche hanno destabilizzato il Partito democratico. Quale futuro? "Non ho trovato assolutamente concepibile l'approccio da lesa maestà che ha assunto il PD di fronte alle reali minacce che si presentavano. Appartengo a quella moltitudine che per anni si è battuta per il campo largo perché ci rendevamo conto che quello fosse l'unico argine possibile all'avanzata di una destra reazionaria. E invece quella linea tenuta dal PD, che ha deciso di non concedere a Conte un'alleanza che non fosse necessariamente programmatica ma politica e finalizzata a evitare ciò a cui abbiamo assisto il 25 settembre. Ricordo che nella storia l'Ulivo riuscì ad accordarsi con Rifondazione Comunista per un'azione di resistenza e invece in questo caso non si è verificato. Il PD ha pagato anni di approccio governista, presenza non voluta dagli elettori. Si era già creata un'alleanza fra le basi del partito democratico e del M5S, era in atto quel tipo di vicinanza. Oggi si devono assolutamente osservare quelle dinamiche. Il PD è chiamato a un'opera di Costituente, nell'accezione più pura e rotonda del termine. Spero che questo possa avvenire perché rimane un punto di riferimento importante in questo Paese".
Parteciperà al congresso PD? "Sto facendo delle valutazioni politiche. Non ho mai posseduto tessere partitiche e sono rimasta fuori da queste dinamiche. Da quello che leggo però le linee guida consentirebbero anche a chi non è iscritto al partito di poter partecipare. Questa opportunità mi sta facendo riflettere. Vi farò sapere nei prossimi mesi".
Meglio una leadership a sinistra di Conte o un'altra di provenienza Pd? "Conte sta facendo il suo di percorso. In moltissime occasioni ho apprezzato determinate uscite. Apprezzo moltissimo la difesa accorata che si fa, ad esempio, del reddito di cittadinanza e diverse uscite politiche che ho ritenuto vicine al mio sentire. All'interno del Pd ritengo che ci siano delle storie e delle persone, a partire dagli amministratori locali, che potrebbero portare finalmente un contributo. Purtroppo la classe dirigente attuale è stata totalmente delegittimata dal popolo e dalle ultime elezioni. Di questo devono fare un falò delle vanità e consentire a chi lavora nei territori di potersi esprimere. Non si deve annientare tutta l'esperienza ma tornare ai temi identitari e non avere più dinamiche neo-liberiste che abbiamo visto in questi anni. Bisognerebbe che il PD virasse a sinistra".
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