L'intervista, Daniele Pecci a Catanzaro con "Un tram che si chiama desiderio": "Tornare in Calabria è sempre un piacere"

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images L'intervista, Daniele Pecci a Catanzaro con "Un tram che si chiama desiderio": "Tornare in Calabria è sempre un piacere"

  08 marzo 2022 09:54

di CLAUDIA FISCILETTI

Ad ottobre saranno 33 anni di teatro per Daniele Pecci, attore dagli occhi magnetici e volto amatissimo anche della televisione e del cinema. Domani, 9 marzo, alle 21 sarà al Teatro Comunale di Catanzaro per lo spettacolo "Un tram che si chiama desiderio" in cui interpreta il volgare e violento Stanley Kowalski al fianco di Mariangela d'Abbraccio che veste i panni della fragile Blanche. L'evento, inserito nella stagione teatrale di AMA Calabria diretta da Francescantonio Pollice, porta sul palco una delle opere più importanti di Tenessee Williams intento a raccontare il lato oscuro del sogno americano: "Il regista Pier Luigi Pizzi, che è anche un grande scenografo, ha adattato l'opera a una dimensione più contemporanea, mettendo da parta l'America del Sud degli anni Quaranta in cui si svolgono le vicende descritta da Williams", spiega Daniele Pecci nell'intervista per La Nuova Calabria.

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Come è riuscito ad entrare nei panni di un personaggio tanto rude e violento come Stanley?

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"Mi sono ispirato ad un uomo contemporaneo. Purtroppo l'atteggiamento bruto di sottomissione dell'altro sesso e di violenza, ancora oggi non è del tutto svanito. Ci sono ancora molte realtà in cui sono presenti questi uomini con atteggiamenti da troglodita. Ecco, io ho lavorato su questo e su alcune tipologie di personaggi che ho incontrato nel corso della mia vita".

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Lei e Mariangela d'Abbraccio riprendete i ruoli che sono stati di Marlon Brando e Vivien Leigh nella trasposizione cinematografica, è stata di ispirazione?

"In realtà no, l'intera compagnia si è distaccata da quella versione perché ci sono alcuni linguaggi, alcuni scontri sociali su moralizzazioni di apertura nei confronti di alcuni temi che allora erano questioni imprescindibili, mentre adesso sono in parte superati. Poi è ovvio che Marlon Brando e Vivien Leigh hanno fatto la storia del cinema del Novecento ed è praticamente impossibile non tener conto del loro talento professionale".

Questa non sarà la prima volta che viene in Calabria per lavoro.

"Esatto, torno molto spesso e con molto piacere proprio per ragioni di lavoro. Ho recitato qui tantissime volte, sia nei teatri che per alcuni set televisivi e mi sono sempre trovato molto bene. E' un piacere tornare"

C’è un ruolo che vorrebbe fare?

"Sono talmente tanti che sarebbe un po’ lunga e tutti quelli che sogno sono legati al teatro. Nel grande repertorio classico c’è l’imbarazzo della scelta".

Qualche anticipazione sui suoi progetti futuri?

"La tournée di “Un tram che si chiama desiderio” termina il 20 marzo a Mestre, dopo di quello continuerò a girare la seconda serie di “Cuori” per RaiUno e dovrò girare anche la seconda parte di “Hotel Portofino” su Sky".

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