L'intervista, Eman torna finalmente live: critiche e considerazioni sull'estate calabrese

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images L'intervista, Eman torna finalmente live: critiche e considerazioni sull'estate calabrese

  23 agosto 2022 18:34

di FILIPPO COPPOLETTA

Ha voluto attendere quasi il termine della stagione estiva ma ora è pronto a tornare sul palco, carico a mille, per riabbracciare il suo pubblico che lo ha atteso per fin troppo tempo. Eman, fresco di un Ep quasi concluso e con un altro pronto ad uscire, riprende i suoi live in giro per il Sud, tra Calabria e Sicilia, lasciandosi alle spalle due anni di restrizioni ed impedimenti che lo hanno tenuto distante fisicamente dalla gente, la sua gente che lo acclama e lo apprezza non solo per voce e musicalità, ma anche e soprattuto per i testi profondi, intrisi di passione e rabbia, di sentimento e attualità, di critica, ironia e provocazioni che delineano i tratti di un artista orgogliosamente "nostro". 

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Un tour che inizia agli sgoccioli della stagione estiva, come mai? 
“Sono papà da poco. Ho dunque deciso di prendermi una pausa un po' più lunga per dedicarmi pienamente a questo periodo della mia vita, senza affrontarlo con la solita frenesia. Il tour proseguirà fino all'inverno ed è fantastico pensare di tornare sul palco senza più limiti e proibizioni". 

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Quanto l'arrivo di sua figlia ha dunque inciso sulla sua carriera? 
“Tutto il tempo che prima dedicavo a lavorare, oggi per la maggior parte lo dedico a mia figlia. Mi reputo però fortunato perché, lavorando per lo più da casa me la posso godere pienamente. Ovviamente, ciò mi obbliga a lavorare tanto di notte ed a dormire davvero poco”.

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Ma anche lei apprezza la sua musica? 
“Sì, l’apprezza ma evito di farle ascoltare solo Eman. È un ascolto variegato che esclude determinate tipologie nuove di musica che non mi piacciono, già ci pensano i lidi a bombardarci...”. 

Dopo Il Matto e Cobalto, l'ultimo pezzo pubblicato è stato L’Alba. Ritmi pienamente estivi in un brano che - chiedo - possiamo definire un inno alla libertà? 
“L’Alba abbiamo deciso di tirarla fuori perché si sposa bene al periodo estivo anche se questo è un epiteto che non mi piace: associare un brano ad una stagione o un periodo. L’Alba - a me personalmente e credo anche a quanti come me hanno vissuto le estati sulla costa ionica - mi ha sempre dato un’idea di libertà ed è proprio questo ciò che racchiude il brano”. 

Il primo Ep dovrebbe essere quasi concluso, il secondo?  
“Sì, il primo è sostanzialmente già fuori, manca solo un brano ma possiamo considerare conclusa questa parte primaverile-estiva. Il volume due è quello a cui tengo molto di più. Ci sono testi e brani più importanti e seriosi che - e lo dico con un po’ di rammarico - hanno difficoltà ad essere pubblicati poiché il mercato richiede delle sonorità a cui sono poco affine, questa leggerezza per forza la considero infatti un obbligo triste. Sono convinto che in un’epoca in cui è tutto molto vuoto, sia giusto dare qualcosa più consistente al pubblico”.

Tornerà, nella seconda parte, l’Eman della lotta per le tematiche sociali che ha sempre portato avanti nei suoi brani? 
“Assolutamente, questo mood mi appartiene e anche nei testi all’apparenza leggeri - come Il Matto o Cobalto - dentro c’è un mondo di critica. Viviamo un periodo, quello dei social, in cui ci obblighiamo a vivere una vita parallela che non corrisponde alla realtà: una grande sofferenza, una felicità per forza”.  

Anche la Calabria è stata interessata da questa rinascita postCovid nell'ambito di intrattenimento e spettacolo. Come valuta l’attenzione in questa direzione del capoluogo, sua città d’origine, e quella di altri centri? 
“Da ciò che ho potuto vedere, credo che la parte più attiva sia stata quella di Roccella. Il capoluogo l’ho trovato molto scarno. Nelle zone marittime e soprattutto nei club, ho visto qualche “concerto” di trapper, se si possono definire tali..."

In che senso? 
"Musica alta e un tipo che balla sul palco può essere definito un concerto?".

Quali critiche muove, dunque? 
"Due critiche muovo in particolare. La prima riguarda la fascia d'età a cui questi eventi si rivolgono: per i miei coetanei vi è una totale mancanza di attenzione. La seconda critica è invece inerente al prezzo dei live. In un Paese in cui un giovane su 3 non lavora è impensabile che un live abbia un prezzo mai inferiore ai 40 euro. Capisco che i costi siano estremamente alti per sostenere questi eventi, ma al contempo credo che qualcuno abbiamo voluto fare un bel ricarico dopo i due anni di pandemia". 

E del tanto discusso Jova Beach Party cosa ne pensa?  
“Penso non sia l’unico evento con prezzi esorbitanti e nonostante il biglietto sia assimilabile a quello di un concerto dei Rolling Stones, lì credo che il prezzo più caro lo paghi l’ambiente. Al contempo capisco che la struttura dell’evento sia fortemente attrattiva: la mega festa, tutti in spiaggia, va riconosciuto che sia stata inventata una bella cosa ma credo che ci fossero molti altri spazi da poter occupare”. 

Questa sera sarà sul lungomare di Roseto Capo Spulico, il 25 a Celico, poi tante altre date. Cosa ci può anticipare della scaletta? 
“Abbiamo deciso di fare un excursus di ogni mio brano: tutto molto carico, energico, anche perché manchiamo da po’. Per me andare sul palco è la definizione dell’artista. Quando scendo devo essere certo che ogni goccia del sudore che ho versato sia fino all’ultimo”. 

DATE CONCERTI

23 AGOSTO - Roseto Capo Spulico (CS) - Lungomare 
25 AGOSTO - Celico (CS) - Festival Dell'Effimero
03 SETTEMBRE - Luzzi (CS)
04 SETTEMBRE - San Pietro Magisano (CZ) - Luce Fest 
18 SETTEMBRE - Letojanni (ME) - Dalvivo in musica e cultura
20 SETTEMBRE - San Vito Lo Capo (TP) - Cous cous Fest
* date in aggiornamento...

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