di ENZO COSENTINO
La Lega di “capitan Salvini” in Calabria cresce, si è fermata, sta male? E come si prepara per la prossima - difficile per tutti gli schieramenti - tornata elettorale delle regionali? L’avvocato Giacomo Francesco Saccomanno è il nuovo responsabile regionale del Movimento. Lo ha voluto Salvini per ricoprire l’importante incarico lasciato “libero” da Christian Invernizzi, destinato ad altri delicati incarichi politici. L’altro giorno il passaggio ufficiale delle consegne. La guida del movimento in Calabria torna ad un uomo radicato nel territorio calabrese. Che conosce - perché le vive quotidianamente - realtà e bisogni della Calabria. Con lui, per volere di Salvini, un gruppo dirigente formato dal commissario della Sorical, Cataldo Calabretta, da Pietro Spizzirri, Marco Maiolo e Roy Biasi, in prima linea per portare avanti il partito sul territorio.
La giornata per il simbolico scambio di auguri è comunque coincisa anche con il manifestarsi di qualche problema e di qualche abbandono della “famiglia leghista” che ha richiamato alla memoria non lontane situazioni di disagio vissuti dal Movimento. E non poche tensioni. Prima del brindisi Saccomanno e altri dirigenti, anche se informalmente, ne hanno discusso con Invernizzi.
Nell’incipit di questo pezzo mi sono posto alcuni interrogativi, appunto sullo status della Lega che indubbiamente sullo scacchiere della politica calabrese ha un posto rilevante. Per le risposte abbiamo coinvolto il massimo esponente del Movimento. Vi proponiamo, dunque, l’intervista realizzata con Francesco Giacomo Saccomanno.
Lo stato di salute della Lega in Calabria accusa qualche sintomo “virale”?
“Come in tutte le famiglie vi sono momenti di grande gioia e momenti di tristezza. Così come a volte si va d’accordo ed altri no. Sto visitando tutte le sedi provinciali per verificare lo stato di salute e per conoscere tutti i dirigenti. Per esempio, a Catanzaro ho incontrato un gruppo coeso ed importante. A Crotone vi è qualche problema, ma lo risolveremo a breve. Devo, però, registrare l’avvicinamento di centinaia di professionisti che vogliono sostenere il progetto della Lega. Qualcosa di molto importante e che mi inorgoglisce. A breve copriremo tutte le zone con la nomina di coordinatori e responsabili d’area“.
La sua attività politica in un ruolo di massima responsabilità sembra non iniziare in salita e in alcuni territori – Crotone il più significativo- perde “pezzi”. E’ preoccupato?
“Assolutamente no. Vi sono tantissime adesioni che ho, veramente, problemi per riuscire ad incontrare tutti. Mi dispiace per quelli che sono andati via senza nemmeno conoscermi. Comunque, li ringrazio per quanto hanno fatto, per l’impegno e per aver consentito la crescita del partito, e gli auguro la più sincera fortuna”.
La contestazione all’interno del Movimento parte forse da lontano nel tempo, da quando nel corso della gestione di Invernizzi si verificarano innegabili scollamenti e repentini abbandoni.
“I problemi non nascono all’improvviso e non possono che ritenersi conseguenze di errori di gestione e mancanza di regole precise. Ma, penso che nel caso specifico è mancato il dialogo, la vera discussione e, quindi, a volte si è creata una incompatibilità caratteriale che nel tempo ha più diviso che unito. Ma sono cose fisiologiche quando si perde di vista il concetto di squadra e si pensa solo a sé stessi. Questo è un problema dei calabresi che hanno un profondo spirito individualista”.
In politica - questo è un vezzo di sempre che unisce tutti - si tende ad acuire le tensioni o a ridimensionarli a seconda della convenienza. Ma c’è sempre qualcosa che non va. Forse troppi personalismi nel suo movimento?
“Ripeto vi è stata una mancanza di discussione, di confronto, di essere squadra per vincere. Una mentalità che si acquista con l’allenamento, con le indicazioni corrette dell’allenatore, con l’impegno e l’intelligenza. A volte pensiamo di essere tutti Ronaldo, ma senza chi ci passa la palla non segneremo mai! Per quanto riguarda il movimento, a parte qualche caso isolato, posso dire con franchezza che vi è tanta armonia e desiderio di cambiare la politica in Calabria. E per fare questo è necessario essere uniti e volere tutti lo stesso risultato. Quindi, ripeto gioco di squadra e non di solisti”.
Catanzaro e la sua provincia, anche per l’impegno costante di dirigenti del Movimento, hanno sempre risposto in positivo tanto da esprimere un consigliere (il catanzarese Filippo Mancuso) alle ultime elezioni regionali. L’impressione è che la crescita del Movimento si sia fermata.
“Come tutte le squadre ci sono momenti esaltanti ed altri di stanchezza. E qui risulta importante la società e l’allenatore. Questo ha il compito di comprendere il giocatore ed aiutarlo a venire fuori da un momento di appannamento. Superato questo momento verrà fuori più maturo e più forte. Senza alcun dubbio posso dire che il movimento crescerà ancora e che sarà una sorpresa alle prossime regionali. Anche se da poco, la squadra nominata da Matteo Salvini che ha voluto un cambio di marcia, sta lavorando molto bene e quindi non posso che ringraziare il nostro grande Capitano per questa opportunità che porterà, sicuramente, alla crescita del partito.”
L’altro giorno anche se ufficialmente per passarle le consegne è stato a Catanzaro l’ex segretario regionale Christian Invernizzi. La sua venuta, come si suol dire, è caduta “a fagiolo”: avete affrontato la reale situazione calabrese. Anche in prospettive elettorali?
“Cristian Invernizzi è venuto a Catanzaro per un ufficiale passaggio delle consegne. La riunione in corso è stato un caso. Tanto che ne è rimasto molto emozionato per l’accoglienza ricevuta. Non abbiamo parlato della situazione del partito dovendo lui ritornare a Roma. Ma avremo tempo per una serena discussione e per meglio comprendere il suo pensiero. Per le regionali stiamo lavorando costantemente e su tutto il territorio. È tornato l’entusiasmo in tante persone, in tanti professionisti, in tanti imprenditori. Saremo molto più forti di prima e daremo ai calabresi la possibilità di avere un’alternativa reale alla sinistra”.
A proposito delle prossime elezioni regionali. I problemi di ruoli all’interno dello schieramento di centrodestra vi sono o comunque vi saranno?
“La coalizione è unita e sarà ancora più forte. Attualmente non abbiamo fatto riunioni ufficiali, pur sentendoci, in quanto siamo in attesa che Forza Italia, a cui spetta indicare il Presidente, ci comunichi le sue decisioni. Certo, noi ci aspettiamo una figura importante, autorevole, credibile, libera, preparata professionalmente e lontano da situazioni che hanno finora distrutto la politica in Calabria. La squadra che andrà a governare deve essere capace e preparata. Bisogna cambiare sia il modo di fare politica e sia le modalità di scelta dei candidati. Gente operativa e che abbia a cuore i problemi della gente e del territorio “.
Candidato presidente: è nelle aspirazioni della Lega?
“Noi sappiamo che il Presidente deve essere indicato da Forza Italia. Se dovesse cambiare qualcosa noi siamo sempre pronti a fare il nostro dovere. Abbiamo tante professionalità che possono fare la differenza”.
Liste: capitolo più delicato:pochi o tanti gli aspiranti?
“Non è il numero, ma la qualità delle persone. Dobbiamo seriamente pensare al bene della Calabria ed alle esigenze delle comunità. Vogliamo una classe dirigente intransigente, imparziale, autonoma, e totalmente impermeabile alle sirene … Faremo una seria selezione per fornire il meglio ai calabresi e per mettere una pietra miliare al vero cambiamento. Non quello parlato, ma quello attuato concretamente. Saremo attentissimi a non sbagliare. Lo dobbiamo ai calabresi onesti che devono cominciare a sperare nuovamente e poter pensare che forse i nostri figli potranno tornare in Calabria da protagonisti e per far crescere la propria terra. Vogliamo che le nostre migliori risorse ritornino nella loro terra di origine e possano sentire il profumo del loro mare e la bellezza della nostra regione”.
Problema sanità in Calabria. La Lega che dice o dirà e cosa farà?
“La Lega ha un progetto ben preciso che cercherà di attuare. In Calabria la sanità deve essere ricostruita. Abbiamo valenti professionisti, punti di eccellenza, ma non siamo riusciti, finora, a mettere in rete gli ospedali e ad attuare un piano sanitario moderno ed efficiente. Stiamo già preparando un programma molto serio e concreto. Poche cose importanti da attuare immediatamente e con le idee molto chiare e precise. Stanno lavorando professionisti di altro livello che sapranno dare le risposte concrete che i calabresi meritano”.
Quanto contano i personalismi e i rispettivi “pesi elettorali”?
Una competizione seria e serena deve passare attraverso la presentazione di liste pulite e che devono guardare al presente ed al futuro. Cioè dobbiamo mettere assieme delle persone di esperienza ed altre che con la loro gioventù possano dare entusiasmo e prepararsi ad affrontare le importanti sfide che ci aspettano. Non guarderemo al “peso elettorale”, ma alla qualità del candidato ed a quello che può dare alla squadra ed alla Calabria. Bisogna riuscire a creare un gruppo che possa avere sia le necessarie intelligenze che il consenso dovuto all’apprezzamento della persona ed alla conoscenza del territorio. Una bella sfida che passa sempre e comunque dalla dovuta e necessaria capacità di essere protagonisti con la forza delle proprie idee”.
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