L'intervista. Giuseppe Povia e il riscatto della musica indipendente. “Vero Nerazzurro” è già un successo

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images L'intervista. Giuseppe Povia e il riscatto della musica indipendente. “Vero Nerazzurro” è già un successo

  10 maggio 2021 23:15

di MASSIMILIANO LEPERA

Il noto cantautore milanese Giuseppe Povia, meglio conosciuto come Povia, vincitore del Festival di Sanremo del 2006 con il brano “Vorrei avere il becco” e già in gran carriera nel panorama nazionale e internazionale con “I bambini fanno ooh …” (7 dischi di platino), ha da pochissimo pubblicato il suo nuovo inno dell’Inter, squadra della quale è dichiaratissimo tifoso da sempre e per la quale ha anche giocato nella categoria Berretti. Il brano, dal titolo “Vero Nerazzurro”, che ha già in pochissimi giorni raccolto centinaia di migliaia di visualizzazioni su Youtube, è un sentito omaggio del cantautore per la recente vittoria del 19° scudetto dell’Inter, neocampione d’Italia. L’inno è l’ennesima dimostrazione dell’amore spassionato del cantautore non solo nei confronti della propria squadra del cuore, ma in generale nei confronti della musica, dalla quale non si è mai distaccato nel tempo, confermando la sua grande professionalità e versatilità, nonostante non sia semplicissimo il panorama attuale e in particolare quello inerente la musica indipendente. Ma sentiamo direttamente da lui, gentilmente concessosi per l’intervista, le sensazioni per questa nuova avventura e, in generale, le sue opinioni e impressioni sul panorama musicale, nonché i suoi prossimi progetti.

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Come nasce questo suo inno e quale storia personale c’è dietro?

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"Mio Papà qualche mese fa, prima di salire in cielo, mi aveva detto “dai che se l'Inter vince lo scudetto scrivi una bella canzone”... e così è stato. Mi sono alzato alle 4 di notte e l'ho scritta. Sarà stato lui a suggerirmi le parole che cantavamo insieme allo stadio, penso al ritornello".

A prescindere dalle numerose diatribe circa la scelta di un inno, tra i tanti scritti in questo periodo (tra gli altri, da Max Pezzali e Claudio Cecchetto), che diventi quello ufficiale della squadra neocampione d’Italia, lei si è comunque dimostrato, con gran signorilità e professionalità, indifferente ad alcune critiche e “voci di corridoio”, dichiarando di voler scrivere un suo inno a semplice dimostrazione dell’amore per la propria squadra e per la musica in generale. Cosa pensa di questa situazione e, in generale, crede che la musica possa sempre andare oltre ogni discriminazione, di qualunque tipo essa sia?

"Credo che tutto nel mondo sia politica e marketing, ma a me non importa: è una canzone come un'altra, che inserisco nel mio repertorio. In ogni caso, i tifosi la canteranno anche allo stadio, perché il ponte e il ritornello sono cori storici da decenni".

Recentemente ha pubblicizzato i suoi nuovi dischi, disco Imperfetto e disco NuovoContrordineMondiale, a sostegno della musica indipendente, libera da ogni schema o etichetta. Ci vuole parlare di questi progetti?

"Sono dischi che in prevalenza trattano temi di denuncia sociale in questo nuovo regime ideologico, finanziario, ma direi anche tonto-cratico, dove si vuole far passare il messaggio che 1+1 faccia 4. Se uno è interessato anche a questi temi può ordinarli con un semplice whatsapp al 348-7623972 e la spedizione è immediata via mail, in alta qualità".

Oltre ai suoi recenti dischi e alla pubblicazione di Vero Nerazzurro, ai quali auguriamo tutto il meglio, quali progetti ha per il futuro, sia imminente che lontano?

"Quello che sperano tutti gli artisti, ricominciare il tour e nel mio caso recuperare gli oltre 100 concerti persi che sono live di ritmo, gioia, spensieratezza e interazione con migliaia di persone".

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