di ENZO COSENTINO
Il Decreto Calabria bis è in onda e ci porta il nuovo, si dice per dire, Commissario ad acta per la disastrata sanità calabrese. Ma sul beneficiario dell’incarico, Giuseppe Zuccatelli, in Calabria è subito scoppiata la guerra dei contrari al designato. Non soltanto a livello calabrese ma su scala nazionale. Tanto è vero che è allo studio dei ministri, Speranza e Boccia, ovviamente con il premier Conte d’accordo, per pacificare gli animi e tentare di creare un clima più disteso nel mondo della nostra sanità, la eventualità che Zuccatelli sia affiancato da Gino Strada. Il neo commissario ha però smentito di aver incontrato il suo “doppione” che fonti governative davano per presente già in Calabria. I più determinati nel rinnegare anche con motivazioni politiche la nomina di Zuccatelli è il gruppo dei senatori calabresi 5Stelle. Una specie di “rivolta” alla quale ha dato l’input il senatore Nicola Morra. Sulla vicenda abbiamo intervistato la senatrice catanzarese, Bianca Laura Granato.
Senatrice Granato, quindi, la presa di posizione di un consistente ed importante gruppo del Movimento sulla nomina di Zuccatelli, non è un temporale passeggero. Sembra piuttosto un diluvio. Eppure l’incarico a Zuccatelli è stato deciso in sede di Consiglio dei ministri presenti anche i rappresentanti pentastellati. Solo orgoglio calabrese o motivazioni politiche ben più ampie?
“L’attribuzione dell’incarico a Zuccatelli, che è stata estremamente frettolosa, e ha fatto seguito ad una consultazione fugace di noi parlamentari, non è opportuna. Prima di tutto per il pregresso: parliamo di un commissariamento di 13 anni della Sanità in Calabria, grazie alla mala gestione regionale, per cui oggi ci troviamo in zona rossa anche senza una percentuale di contagi elevatissima. Se noi vogliamo far accettare ai calabresi un nuovo decreto che potenzia la struttura commissariale, non si può imporre una figura che ha dato prova di essere vicino a posizioni negazioniste. Parliamo dell’imposizione di una figura che ha un retroterra politico vicino al ministro Speranza, che con quelle caratteristiche e quelle premesse di comportamento non fa altro che accreditare presso i calabresi la visione che il Governo stia agendo sulla scorta di tutelare non gli interessi dei calabresi risolvendo il problema della sanità, ma di volersi muovere secondo vecchie logiche inserendo nello scacchiere politico una figura vicino al ministro. Siccome noi, come Movimento Cinque Stelle abbiamo sempre avversato questo genere di comportamento, e abbiamo sempre detto ai calabresi che la nostra rivoluzione culturale avrebbe portato su quei seggi e nelle posizioni giuste le persone più capaci di risolvere i problemi e meritevoli, non possiamo che essere conseguenti. Abbiamo le nostre responsabilità sulla nomina di Cotticelli che si è dimostrato inadeguato, a maggior ragione con molta umiltà dobbiamo fare un passo indietro. Ecco perché non possiamo sostenere la nomina di Zuccatelli”.
A quali condizioni il tutto potrebbe essere superato? Vi sono dentro anche quelle legate alla nuova tornata elettorale per il rinnovo degli organismi regionali?
“La questione delle elezioni regionali è completamente scissa dalla questione del commissariamento. A quali condizioni il tutto potrebbe essere superato? Noi chiediamo le dimissioni spontanee di Zuccatelli perché si tratta di una persona che si è rivelata divisiva e perché i cittadini calabresi hanno fatto valere tutta la propria indignazione. Una nomina che si è sovrapposta all’ingresso della Calabria nella zona rossa, quindi i calabresi si sentono giustamente beffati. Noi, da eletti in Calabria, dobbiamo essere la loro voce e continueremo su questa strada”.
Uscito di scena, purtroppo senza onore delle armi, il commissario ad acta, generale Cotticelli, per la sanità calabrese volevate una personalità vicina, più che organica, al vostro Movimento?
“Noi non volevamo una personalità vicina al Movimento 5 Stelle. Avremmo accettato anche una nomina lontana da noi, purché fosse una personalità che rispondesse ai nostri canoni meritocratici ed etici, la più adeguata per capacità e competenze, etica, personale e professionale. Venire a lavorare in Calabria non è una passeggiata: serve capacità di confronto con realtà molto difficili, colluse o vicine anche ad ambienti della malavita organizzata. Bisogna avere il coraggio di contrapporsi con forza, non far finta di non capire, non vedere e non sentire come hanno fatto altri commissari ad acta che hanno preceduto anche Cotticelli”.
Vi preparate ad essere in disaccordo con il Movimento anche sin sede di votazione per la conversione in legge del Decreto Calabria?
“Per noi il Decreto Calabria è un ottimo decreto ma se non fosse messo nelle mani giuste sarebbe del tutto inutile. Quindi, come extrema ratio, almeno noi senatori, se non vediamo una soluzione consona nel meccanismo delle nomine, abbiamo intenzione di non votare in aula la conversione del decreto Calabria”
Che ne pensa delle dichiarazioni del presidente Spirlì sulla eventualità di Gino Strada come sub commissario?
“Le dichiarazioni del presidente Spirlì lasciano il tempo che trovano. Gino Strada potrebbe essere un ottimo elemento, non sappiamo però se il suo eventuale abbinamento con Zuccatelli sarebbe proficuo, visto e considerato che le due personalità sono marcate e molto differenti, per cui una intesa non sarebbe facile”.
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