di ENZO COSENTINO
Il governo della Città di Catanzaro a guida Nicola Fiorita è a Palazzo de Nobili, per volontà popolare, sicuramente, deciso a vincere una sfida importante: quella del cambiamento. Una squadra di profilo. Sia tecnico (le competenze sono importanti), sia politico. Per chi è stato chiamato a farne parte una prova a 360°. Attività economiche, turismo, patrimonio e marketing territorale: un pacchetto di deleghe affidato al dott. Antonio Borelli. A lui il compito di trovare la chiave per la soluzione di tante problematiche. Appartiene alla schiera dei tecnici. Lo abbiamo intervistato.
Assessore Borelli sua prima esperienza istituzionale inizia con il carico importante e complesso di deleghe. Quanto si sente tecnico, quanto politico? Ancora, considerata la condizione del Capoluogo quale delle deleghe ritiene che debba avere la priorità?
“Prima esperienza e tante aspettative. L’assessore è da sempre identificato come un tecnico a trazione politica. Non penso di discostarmi molto da questa configurazione anche se la componente tecnica necessita della doverosa messa a terra, quindi di una grande capacità e concretezza nell'analisi e nell'azione, per un ruolo così importante. La sfida che ho accettato con le deleghe congiunte concessemi dal Sindaco Fiorita, che ringrazio, si impernia proprio su un indirizzo unitario dei settori che necessitano di essere simbiotici in molti dei temi da affrontare. Parlare di turismo scollegandolo dalle attività produttive o dal territorio non avrebbe senso. Dimensioneremo pertanto una performance univoca verso una ‘Catanzaro futura’ che vuol essere la chiave sulla quale lavorare”.
Una Città come Catanzaro, Capoluogo di Regione di quali strategie di marketing sotto il profilo turistico, necessita per stare sulla ribalta e all’attenzione nazionale? Cosa “inventerà”?
“Credo che prima di qualsiasi strategia, sia necessario partire dalla prima condizione: condividere in un tavolo permanente la creazione del prodotto turistico da offrire al mercato. Un prodotto che necessita di un forte imprinting culturale e di sostenibilità anche ambientale e sociale, due elementi di realtà imprescindibili dai quali iniziare. Se sentiremo la città come il vero bene comune da cui partire insieme, allora si potranno sostenere le sfide necessarie per vincere e farci scegliere come meta rispetto ad un'offerta che i nostri vicini (Campania, Puglia e Sicilia) hanno messo in campo diventando attrattori nazionali ed internazionali".
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