L'intervista. Magorno (IV): "Alla Calabria serve un sindaco e non un governatore alle dipendenze di Roma"

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Ernesto Magorno
  10 gennaio 2021 08:11

di ENZO COSENTINO

Il senatore Ernesto Magorno, oggi leader in Calabria di “Italia Viva”, porta nella sua esperienza politica una lunga militanza nel Pd. In Calabria ha avuto ruoli di importante responsabilità anche nei momenti difficili del partito dem.Come tutti i capi anche lui ha dovuto far fronte all’interno del Pd ai tempi della sua segreteria regionale a resistenze su scelte politiche. Come tutti i capi, seguito ma anche più volte messo in discussione. Come Sindaco di Diamante ha percorso il difficile cammino di tutti gli amministratori di Enti locali. Poi la “fulminazione” di Renzi e il suo ingresso in “Italia Viva”. Postazione dalla quale sta seguendo la delicata fase preparatoria della campagna per le nuove elezioni regionali. Senza risparmiare “puntatine” pungenti al suo ex Partito, il Pd. Vi proponiamo l’intervista realizzata appunto con il senatore Magorno.

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Senatore Magorno, nell’anima il Pd, partito cui lei ha dato molto, nel cuore, in questo momento, “Italia viva”: quindi più Renzi che Zingaretti. La differenza fra i due leader?

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"Renzi per me rappresenta un punto di riferimento senza eguali, ha segnato la storia politica recente del nostro Paese, da presidente del Consiglio ha messo in campo un'opera di cambiamento, una stagione di riforme vere di cui l'Italia può fregiarsi. E' un leader vero e il suo carisma fuori dal comune gli porta addosso anche molte antipatie e incomprensioni. Zingaretti è un bravo presidente di Regione, ha esperienza e capacità. Da segretario del Pd, però, pecca di carattere, un approccio a volte incolore che non potrebbere permettersi il capo di un partito nato nel solco delle grandi socialdemocrazie europee".

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Opinione diffusa in Calabria: il centrosinistra naviga a vista per la scelta del candidato presidente della Regione: si cerca quello giusto,  ma non si trova. Perché, forse, nessuno vuol partire da perdente?

"Ora che la data delle elezioni è stata spostata ad aprile, si ha il tempo sufficiente per imbastire un ragionamento pragmatico e serio. Si deve uscire, però, dal tatticismo estremo che ha caratterizzato la prima parte delle trattative, e che per primo è stato interpretato dal Pd, il quale rivendica la candidatura ma non riesce a formulare una proposta, un nome attorno al quale confrontarsi. Fino a quando questo gioco delle parti non sarà spezzato, è difficile dare prospettiva a una coalizione competitiva"

Interpartitiche nello schieramento. “Italia viva” ha proposte di riserva da fare? E sul piano programmatico che propone per una… “Calabria viva”?

"Da subito la chiarezza ha caratterizzato la nostra partecipazione alle riunioni: portiamo avanti proposte ragionevoli e cariche di senso di responsabilità. E' evidente che la Calabria stia attraversando uno dei periodi più complessi della sua storia ed allora l'unico strumento di cambiamento è la formazione di una coalizione di grande respiro, ampia, composita e capace di tenere insieme più forze possibili. Il candidato deve essere frutto di questo ragionamento, ecco perché abbiamo detto da subito che serve più che un governatore - figure storicamente legate da un rapporto di dipendenza a Roma - un sindaco, espressione invece delle comunità locali e fortemente radicato al territorio. Un sindaco della Calabria e non un sindaco in carica: ciò che conta è il piglio, l'approccio, serve una figura che guardi ai problemi della Calabria con il senso pratico e le competenze di un amministratore locale"

Sarete della partita come “Italia viva”?

"Italia viva ha già dato un contributo decisivo alle ultime elezioni regionali che si sono giocate in Campania e Toscana, anche in Calabria faremo la nostra parte con il carico di proposte e di innovazioni che da sempre caratterizza la nostra forza politica"

Senatore, “Italia viva” è cresciuta di colpo su scala nazionale. E in Calabria?

"In Calabria fin da subito abbiamo registrato attenzione e desiderio di partecipazione. Insieme alla senatrice Vono e a tutti coloro che hanno aderito dalla prima ora stiamo realizzando un lavoro importante di confronto e approfondimento su tutti i temi che toccano la vita della Calabria, sia nel lavoro istituzionale dentro al Parlamento - vedi ad esempio la vicenda degli Lpu/Lsu - che sui territori. Le adesioni sono crescenti, soprattutto da parte delle giovani generazioni e tra gli amministratori locali"

Quanto può tornare utile al centrosinistra portarsi (ammesso che i pentastellati vogliono entrarvi e connotarsi)dentro i 5Stelle che a quanto sembra sono in calo più che in crescita?

"Il punto è la prospettiva che si vuole dare alla Calabria, il programma attorno al quale unirsi. Io credo che ci sia bisogna dell'apporto di tutti, con pazienza e buon senso: al centro di ogni ragionamento vi deve essere il futuro della nostra regione e non ambizioni, singoli egoismi e ragionamenti di piccolo cabotaggio. La vera sfida è costruire una coalizione forte e ampia, capace nell'immediato futuro di governare i processi di grande cambiamento che sono richiesti in questa fase storica inedita e cruciale"

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