di CLAUDIA FISCILETTI
Ha fatto della sua voce un segno distintivo, rappresentativo di una carriera volta alla musica più pura. Mario Biondi, che da quasi vent'anni fa sprigionare dalle sue corde vocali un soul jazz caldo e passionale, sarà il 9 maggio al Teatro Politeama di Catanzaro per una tappa del tour ispirato al suo nuovo disco dal titolo 'Romantic'. "Un disco che mi piace molto", dichiara Biondi nell'intervista per La Nuova Calabria, nato da uno dei lati più personali dell'artista tanto da inserire in tracklist 'Tu Malatia' un brano composto da suo padre 40 anni fa.
Come sta andando il tour?
"Sta andando molto bene. Sono contento, è bello incontrare tante persone dopo tanto tempo, rivedere la passione negli occhi e nell'atteggiamento di tutti. E' mancata tanto la musica dal vivo. C'è bisogno del contatto, lo vedo anche nel dopo concerto con le persone che hanno gli occhi sognanti. Sono appena tornato da Valencia, in Spagna, e c'è stata un'accoglienza eccezionale e sono estremamente contento di quello che sta succedendo. Speriamo che vada sempre meglio e che ci sia la stessa risposta di pubblico in Italia perché questo è fondamentale".
Quanto è emblematico uscire con un disco 'romantico' mentre divampa la guerra in Ucraina?
"La verità è che la guerra in Ucraina non era ancora così eclatante quando è uscito il disco però, casualmente, mi sono ritrovato ad essere un po' profetico. Il primo brano 'The Creator has a master plan' è proprio una sorta di profezia, There was a time / When peace was on the earth,/ And joy and happiness did reign / And each man knew his worth (C'era un tempo in cui la pace era sulla Terra, gioia e felicità regnavano e ogni uomo conosceva il proprio valore ndr). Si sperava in un mondo senza guerre, con una buona armonia tra le persone, invece ci troviamo nuovamente in questo secolo con questa spada di Damocle. Sicuramente la musica ha un potere evocativo molto forte, ha una forza che il silenzio talvolta non riesce a riempire".
In precedenza ha dichiarato che 'Romantic' è un album più personale, per questo ha inserito un brano composto 40 anni fa da suo padre, 'Tu Malatia'?
"Quella è una parte di tutto. Il progetto nasce già di per sé come un lavoro intimo, personale, anche perché dichiararsi romantico in pubblico è una sorta di outing, è una dichiarazione forte della propria personalità. Essere romantici, a volte, può anche risultare impopolare, soprattutto nell'ambito machista, non è così forte dichiararsi romantici. Io, tendenzialmente, non mi sono mai dichiarato necessariamente forte dinanzi a qualche cosa di particolare, anzi non mi dispiace essere un po' più debole ma almeno un po' più vero".
C'è un brano degli U2, 'Ordinary Love', in cui Bono Vox canta 'Are we tough enough for ordinary love?'. Ci vuole coraggio nel mostrare amore, affetto, anche nei piccoli gesti.
"Grande Bono Vox. Credo che, in fin dei conti, alcuni atteggiamenti rimangono solo tali. La vita non è atteggiamento, è essenza, è forza nel sognare e nel combattere per i propri valori che oggi stanno diventando sempre più latenti. La spinta verso i valori sembra quasi anacronistica, una barzelletta, qualcuno sogghigna se parli di valori".
La sua tappa a Catanzaro non sarà la sua prima volta in Calabria. In passato è stato qui anche per tanti altri concerti. Le ricorda un po' la Sicilia, la terra in cui è nato?
"Si, sin da piccolo perché fa parte della mia vita privata. Siamo stati lì con la mia famiglia, negli anni Settanta facemmo anche un po' di vacanze della zona di Gioia Tauro. La Calabria è un territorio pazzesco, ancora tutto da scoprire. Il nostro territorio al Sud è di una bellezza incredibile non paragonabile a nulla nel mondo".
Dopo questo tour si riposerà o si rimetterà subito a lavoro?
"Chi si ferma è perduto, non mi fermo mai. Siccome ho questa bassa sopportazione di me stesso, non mi do mai troppa ragione. Questo disco mi piace molto e fa parte di una mia maturità. Mi piace come è interpretato, alcune cose le rifarei oggi, ma questo fa parte del fatto che non mi sopporto. Sicuramente sto già pensando e lavorando ad altre cose".
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