L'intervista. Maurizio Talarico, il "Re" della cravatta sartoriale: "Il presidente Biden indosserà una mia creazione"

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images L'intervista. Maurizio Talarico, il "Re" della cravatta sartoriale: "Il presidente Biden indosserà una mia creazione"
Maurizio Talarico

Lunga intervista all'imprenditore calabrese che è diventato simbolo di eleganza nel mondo. Anche il presidente americano eletto ha commissionato una cravatta a Talarico

  10 gennaio 2021 18:24

di ENZO COSENTINO

Maurizio Talarico, un personaggio poliedrico. Il prototipo del calabrese che lontano dalla sua terra ha creato, dal nulla, il suo impero imprenditoriale. E’ il “Re della Cravatta sartoriale”. Le sue creazioni hanno ormai una diffusione internazionale. In molte circostanze le creazioni di Talarico sono esibite anche da personalità illustri della politica, della cultura, dello spettacolo per rendere più elegante il loro abbigliamento. Indossare una cravatta Talarico è quindi sinonimo di eleganza, di gusto estetico.In tante grandi occasioni sono state scelte da importanti aziende e Istituzioni come cadeaux, come segno del Made in Italy . Come ad esempio nel 2014 quando furono omaggiate dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e dall’allora premier Matteo Renzi a 56 Capi di Stato e 600 Ministri degli Esteri in visita nel nostro Paese per il Semestre Europeo. E più recentemente nel 2019 le cravatte Talarico sono state “insignite” quali cadeaux istituzionali Official Partecipant all’Expo di Dubai 2020. Da Cossiga a Ciampi, Napolitano, Mattarella, Prodi, Berlusconi, Monti, Renzi, Gentiloni e ultimo in ordine di tempo Conte hanno esibito negli incontri ufficiali un esemplare della “cravatta Talarico”. E lungo è anche l’elenco di Capi di Stato, di Governo e ministri degli Esteri che hanno cinto il loro collo sullo “sparato bianco” (la camicia) di una cravatta Talarico: Bush, Barack Obama, Donald Trump, Pedro Sanchez. Persino Tamm bin Hamad al-Thani.

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Un vanto per Maurizio Talarico che ha fatto delle sue cravatte messaggeri del buon Made in Italy. Personaggio poliedrico si diceva di questo imprenditore calabrese che ama la sua Terra: non solo design ma anche tanta passione per la politica al punto di essere stato in diverse circostanze interpellato per candidature di prestigio per le Istituzioni calabresi. Di recente sfidando il Covid è sceso nella sua Terra. E’ stata una occasione per incontrare Maurizio Talarico. Per parlare di moda e non solo. Vi proponiamo l’intervista.

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Comm. Talarico, “cravatte” un termine comune ma le sue oramai sono “la cravatta”, segno distintivo di chi vuole essere elegante. Soddisfatto dei risultati del suo brand? 

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Sono molto soddisfatto. Oggi  la mia azienda é diventata un punto  di riferimento internazionale per l'eleganza maschile  internazionale per chi di stile se ne intende“.

Quanto la impegna questa attività anche dal punto di vista creativo?

“Mi dedico veramente molto nel creare sempre nuovi disegni e nuovi  colori . Nell'ufficio style ci sta un continuo  fermento di creatività per poter mantenere una produzione limitata  a tre esemplari. Cosa non semplice ,ma rappresenta ormai un mio orgoglio nel creare cravatte in edizione limitata”.

Una punta di soddisfazione la sua per aver “vestito” e “vestire” tanti uomini che amano essere eleganti. Sicuramente chi ha necessità di Un personaggio, anche internazionale che ancora non ha indossato l’accessorio del suo brand e che lei aspira ad averlo nell’elenco?

“Avrei potuto dire fino pochi giorni fa il Presidente Biden. Tuttavia pochi giorni prima di Natale mi ha commissionato una cravatta con la Bandiera Americana, sullo stile di quella che ho realizzato per il Presidente Conte con il Tricolore ormai diventata un emblema di un periodo indimenticabile. Il Presidente Biden è il quarto Presidente Americano che sceglie di indossare le mie creazioni”.

Diciamo Cravatte Talarico ma la gamma delle delle creazioni va oltre con accessori anche per le donne. Una donna importante che li indossa?

“Per la donna creiamo foulard in diverse misure. Anche in questo accessorio ho voluto distinguermi, realizzando disegni che donano colore e luminosità alla donna. Fra le estimatrici annovero la Principessa Rania di Giordania e Michelle Obama”.

Ma si sente altrettanto soddisfatto anche quando è un cliente meno noto che ricerca le creazioni della sua azienda?

“Lo stile e l'eleganza non conosce classe sociali, ma è innato in una persona. Incontro nello show room persone meno note  che hanno una cultura artigianale della cravatta che tante volte mi lasciano piacevolmente esterrefatto. Il buon gusto non lo detta o non lo detiene una persona nota. Appartiene a tutti”.

Ha mai pensato di insediare anche nella sua Terra un laboratorio per la produzione?

“Per creare cravatte ci vuole una conoscenza sartoriale-artiginale, che in Calabria non è  facile reperire . Ho proposto a diverse rappresentanti  delle istituzioni di attuare programmi di formazione in merito a corsi per artigiani, come ho proposto anche di creare insediamenti di produzione di seta a Catanzaro . Ricordo che Catanzaro in tempi neanche molto lontano era un centro produttivo importante di questo pregiati tessuto“.

E con la politica continua ad avere un feeling?

“Sono sempre stato appassionato di politica. Fin da piccolo ricoprendo anche incarichi sia di partito sia istituzionali nella mia giovane età. La politica, una volta che "entra"  dentro è  difficile debellarla. Devo entrare nella retorica, dichiarando che oggi non ci sta una classe politica proveniente da scuole di partito. È  presente un "carpe diem" generalizzato fra la società civile, che pensa  che ricoprire un ruolo politico sia un prestigio , un'opportunità,  un elevarsi. A mio avviso è una missione per il sociale che dovrebbe  elevare non la persona ma il popolo che l'ho indicato come rappresentante”.

Calabria al rallentatore idee molto confuse e una nuova tornata elettorale regionale ci attende. Il suo punto di vista?

Gli elettori dovrebbero capire, secondo un mio modesto parere, che la politica non si può derogare alla società civile votando brave persone o professionisti che non hanno contezza di ciò che significa governare, mediare,  promuove, realizzare. È errato altresì votare chi ha di fatto trasformato un ruolo istituzionale  o politico in un lavoro. Purtroppo, non dipende solo dell'elettorato che risponde in due modi:  astenendosi  o votando chi furbescamente riesce a creare consensi dietro clientelismo. Oggi in  Calabria ci sta un partito di maggioranza  assoluta che sono gli astenuti, oltre il 56 %.  Ciò che mi addolora è l'indifferenza dei vertici dei partiti nazionali per aiutare un territorio in seria difficoltà economiche e progettuali,  senza impegnarsi in una seria selezione o in un rinnovo della classe dirigenziale”.

Lei ha tanti progetti per dare un concreto aiuto alla sua Terra. Il più importante?

“Non ricopro ruoli istituzionali in Calabria, da poter dare un serio contributo . Rappresento come i tanti emigrati: uno di loro!  Ma sicuramente come ho fatto tante volte cerco di dare un contributo nel sociale . Nel 2020 ho promosso una raccolta fondi,  donando due letti per la terapia intensiva di Crotone e Vibo Valentia per i reparti Covid. Un'altra  iniziativa: ho promosso i territori calabresi sul giornale del Corriere della Sera divulgando immagini emozionali della Calabria. Continuerò ad intervenire individualmente e con le mie finanze   per aiutare questa terra che amo moltissimo e rappresenta momenti indelebili della mia vita che mi vedono spesso percorrerla in tutte le latitudini”.

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