di FILIPPO COPPOLETTA
Una proposta che, nel rispetto del procedimento liquidatorio in atto, mira a salvaguardare i lavoratori, i pazienti/ospiti delle varie strutture e tutti gli altri soggetti anche indirettamente coinvolti. È quella avanzata da Marco Zummo, Amministratore Delegato di "Karol Betania Strutture Sanitarie S.r.l.", ai curatori della liquidazione giudiziale di Fondazione Betania.
Una proposta che si concretizza in quattro specifici punti, guardando innanzitutto alla rinegoziazione dei contratti di affitto di rami d’azienda e di locazione degli immobili, senza procedere al recesso dagli stessi, "altrimenti - specifica l'Ad - sia che il recesso venga esercitato da Karol Betania che da parte dei Curatori di Fondazione Betania, Fondazione Betania perderebbe licenze, autorizzazioni sanitarie e accreditamenti regionali, ed il valore del suo patrimonio crollerebbe istantaneamente". La proposta di rinegoziazione riguarderà la sola durata dei contratti, ridotta dagli attuali ventuno anni e sette anni e sei mesi, a soli quattro anni per entrambi i contratti.
I rami d’azienda - secondo la proposta avanzata dall'Ad, legalmente assistito dall'avvocato Pasquale Barbieri - sarebbero dunque ceduti ai futuri eventuali aggiudicatari all’esito delle procedure competitive, ed il trasferimento avverrà con atto/i notarile/i che vedrà la partecipazione, oltre che dei Curatori della Fondazione e dell’aggiudicatario o degli aggiudicatari, anche di Karol Betania s.r.l., al fine di volturare in favore del nuovo/i acquirente/i tutte le licenze, autorizzazioni e accreditamenti rimasti in capo a Karol Betania, e ciò non prima del decorso del quadriennio, con impegno della Società a mantenere la gestione dei suddetti rami di azienda e, via via, di quelli non ceduti, fino all’integrale trasferimento degli stessi, anche dopo lo scadere del quadriennio, mediante proroghe annuali. Il canone di affitto di ramo d’azienda, così come il canone di locazione degli immobili saranno corrisposti alla Curatela di Fondazione Betania sino al momento della stipula degli atti notarili.
"In tal modo - secondo l'amministratore delegato - si salvaguarderà il valore dell’azienda nel suo complesso e si salvaguarderanno i posti di lavoro e tutta l’economia dell’indotto, la Curatela avrà tutto il tempo di acquisire le perizie di stima per poi procedere a vendite competitive, incassando tanto i canoni di affitto quanto quelli di locazione, con indubbio vantaggio per la massa dei creditori".
Secondariamente l'attenzione si sposta sulla compensazione dell'indennità parziale recesso con quote di partecipazione di Fondazione in Karol Betania, dove, in caso di recesso dei Curatori dal contratto di affitto d’azienda ai sensi dell’art. 184 CCII, sarà corrisposta in favore dell’affittuaria Karol Betania un’indennità che, in caso di disaccordo tra le parti, è determinata dal Giudice Delegato, da insinuare nel passivo concorsuale. "In caso di recesso da parte dei Curatori - evidenzia l'amministratore nella proposta - il valore delle quote societarie di Karol Betania sarebbe prossimo allo zero, non avendo la Società altre attività né proprietà mobiliari o immobiliari".
Il recesso sarebbe, pertanto, da evitare, per Zummo che sottolinea la preferenza a procedere alla rinegoziazione dei contratti con un giusto indennizzo in relazione alla minore durata dei contratti. Un indennizzo al quale la società sarebbe anche disposta a rinunciarvi, in virtù di una compensazione tra l’indennizzo dovuto per la rinegoziazione dei contratti e l’indennizzo dovuto a Fondazione Betania Onlus per il recesso dalla Karol Betania s.r.l., del cui capitale sociale detiene il 49%. "Una operazione sicuramente più vantaggiosa per la Fondazione che non per la Karol Betania - afferma l'Ad - atteso che, allo stato, il valore della suddetta quota non è certo pari a quello dell’indennità dovuta per il recesso dai contratti de quibus".
La compensazione dei debiti e crediti è al centro del terzo punto. Tenendo infatti conto che Karol è obbligata in solido con Fondazione Betania al pagamento degli stipendi arretrati dei lavoratori e non può sottrarsi a tale obbligo, continuerà a pagare tutti gli ex dipendenti di Fondazione sino alla concorrenza della somma di 3 milioni di euro circa, comprensiva dei pagamenti già effettuati, così abbattendo il passivo della Fondazione medesima con riferimento a crediti di indubbia natura privilegiata, siccome relativi a retribuzioni dovute a prestatori di lavoro subordinato, senza che in tal modo che possa configurarsi alcuna violazione della par condicio creditorum.
La compensazione riguarderà tutte le somme pagate e che sarà obbligata a pagare in favore di detti lavoratori con quelle dovute alla Fondazione per canoni di affitto e di locazione, sia per il periodo precedente l’apertura della liquidazione giudiziale che per quello futuro, fino all’estinzione di ogni debito riferito a dette retribuzioni. Analoghe considerazioni valgono per i citati rimborsi, laddove, addirittura, per la merce fornita dopo l’apertura della procedura concorsuale opera la prededuzione.
Considerato che l’ammontare dei canoni di affitto e locazione dovuti alla Fondazione è pari ad € 1.444.000,00 annuali, e poiché l’ammontare delle somme che Karol ha corrisposto e corrisponderà ai lavoratori sarà pari ad € 3.000.000,00 circa, oltre ad € 277.726,56 per rimborsi, ne consegue che Karol, qualora fosse possibile procedere a compensazione, dovrebbe in teoria non pagare circa 33 mensilità, decorrenti dal mese di dicembre 2022 (data di decorrenza del contratto di affitto d’azienda). Karol si renderebbe così disponibile a corrispondere, in favore della Curatela della Fondazione, una somma pari a € 300.000,00 annui, da corrispondersi in rate mensili di € 25.000,00, con decorrenza dal agosto 2023 a titolo di anticipazione, in aggiunta ai pagamenti che sono stati e saranno effettuati in favore dei creditori, da imputare in pagamento dei canoni scaduti e a scadere.
L'accordo - questa la proposta dell'Ad - si risolverà nell’ipotesi di accoglimento del reclamo avverso la liquidazione giudiziale, con la conseguenza che i contratti di affitto di ramo d’azienda e di locazione riprenderanno piena efficacia.
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