Si è regolarmente tenuto a Roma, in Via Antonio Varisco, tra gli ingressi del Tribunale Ordinario di Roma e della Corte d’Appello, il sit-in con volantinaggio promosso dalle organizzazioni sindacali “Libero Sindacato di Polizia - LI.SI.PO.” e “Polizia Nuova Forza Democratica – PNFD” la cui segreteria Provinciale è guidata da Ettore Allotta.
Presenti, tra gli altri, i rispettivi rappresentanti legali Antonio de Lieto e Francesco Saverio Picardi, oltre quella del Segretario Nazionale del LI.SI.PO. Marco Scialdone, è stata realizzata al fine di evidenziare il contrasto tra la norma di carattere generale rappresentata dalla Legge n.°165 del 19 novembre 2021 (conversione in Legge del D.L. n.°127 del 21.9.2021 -“Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”) e la normativa speciale di cui al D.P.R. n.°737 del 25.10.1981 - “Sanzioni disciplinari per il personale dell’Amministrazione di Pubblica Sicurezza e regolamentazione dei relativi procedimenti”.
Nella fattispecie, la prima, laddove prevede che “non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati” ai Poliziotti sospesi perché privi della certificazione verde Covid-19, cozza contro quanto dettato nel menzionato “regolamento disciplinare” (il citato D.P.R. n° 737/81) a cui devono sottostare i dipendenti della Polizia di Stato che all’art. 6 (sospensione dal servizio), in linea con i princìpi Costituzionali, recita: “La sospensione dal servizio consiste nell’allontanamento dal servizio per un periodo da uno a sei mesi, con la privazione della retribuzione mensile, salva la concessione di un assegno alimentare di importo pari alla metà dello stipendio e degli altri eventuali emolumenti valutabili a tal fine a norma delle disposizioni vigenti, oltre gli assegni per carichi di famiglia.
Nel volantino distribuito viene richiesto a chiunque ne abbia facoltà, voglia sollevare ogni ravvisabile questione di legittimità avverso tali disposizioni normative ritenute discriminatorie e contrarie al comune senso civico. Viene, altresì, rivendicata dignità per i colleghi estromessi ed il ripristino della giusta remunerazione con eventuali interessi in loro favore. Durante lo svolgimento, il sit-in si è impreziosito della visita del Senatore della Repubblica Gianluigi Paragone che, intrattenendo colloqui con i rappresentanti sindacali presenti, ha espresso solidarietà e condivisione di vedute.
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