Liste attesa all'Asp di Catanzaro, Sumai: "Gioco delle tre carte. Si vuole favorire il privato?"

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images Liste attesa all'Asp di Catanzaro, Sumai: "Gioco delle tre carte. Si vuole favorire il privato?"
L'ingresso dell'Asp di Catanzaro e dell'ex Pugliese (dove c'è una parte rilevante di amministrativi della Dulbecco)
  22 ottobre 2023 17:10

"Malgrado sia trascorso un mese dalla denuncia sulla stampa da parte del SUMAI di Catanzaro circa la problematica della necessità dell’abbattimento delle liste d’attesa delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche sul territorio, e, malgrado anche il Governo stanzi discrete somme per raggiungere l’obiettivo di una significativa riduzione dei tempi di attesa per una visita specialistica, nella nostra ASP assistiamo a vergognose pantomime di tipo gattopardiano e nulla si muove in merito all’implementazione delle prestazioni specialistiche, ovviamente a danno dei pazienti". E' quanto scrive in una nota, il Vice Segretario Provinciale Sumai Catanzaro, Cardile  Antonino.

 

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"E malgrado il Sumai evidenzi continuamente la necessità improcrastinabile di permettere agli specialisti ambulatoriali interni l’ effettuazione, come previsto anche dall’Accordo Collettivo Nazionale, di “prestazioni aggiuntive” fuori dall’orario di servizio e l’ applicazione dell’ Accordo Integrativo Regionale  incrementando le prestazioni anche in “overbooking”, l’azienda sanitaria continua a non recepire le istanze sindacali ed a non applicare, o applicare parzialmente, quanto previsto dal DCA 252 del 28/9/2023, che assegna al Commissario Straordinario obiettivi ben precisi in questo senso. In tutto questo assurdo silenzio operativo accade pertanto che gli utenti non riescono a prenotarsi per una visita specialistica o per un intervento chirurgico ambulatoriale e, poveretti, quotidianamente “ fanno visita” allo specialista nella remota speranza che, lui, possa risolvere le problematiche della lunga attesa", si nelle ancora nella nota.

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Il Sumai prosegue: "Ed accade, per esempio, che l’agenda dello specialista chirurgo presso il PST di Catanzaro Lido sia aperta nei giorni previsti dall’incarico di lavoro, ma inspiegabilmente, per tutti i lunedì dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024 ( 6 ore di incarico/ settimana) non sia possibile effettuare una prenotazione per visita o intervento chirurgico: in pratica, secondo la situazione al 17/10/2023, nessun utente riesce a  prenotarsi e lo specialista ha il suo piano di lavoro del lunedì mattina “vuoto”.  Ed accade anche che l’agenda di lavoro dello stesso specialista presso il PST di Sersale sia chiusa a partire dal mese di gennaio, impedendo anche li di effettuare qualsiasi prenotazione. Spettacolo indecoroso per una azienda sanitaria che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini e che non riesce neanche ad organizzare una agenda di lavoro, o meglio, cerca di nascondere l’entità delle liste d’attesa con questo giochino delle “3 carte”: apre l’agenda periodicamente impedendo così di superare i 6 mesi di attesa, per poi chiuderla a secondo delle necessità temporali".

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Il Sumai Catanzaro affonda ancora: "Ma questo evidentemente rientra a pieno titolo nel reato di “ interruzione di pubblico servizio” e l’azienda ne è la sola responsabile. Però la stessa azienda, d’altra parte, è solerte ad organizzare l’agenda delle prestazioni aggiuntive, ben remunerate, per l’esiguo numero degli specialisti ambulatoriali dipendenti: ma così, se mi viene consentito, non si aumentano significativamente le prestazioni ed ovviamente non si abbattono le liste d’attesa, anche per l’esiguo numero di branche specialistiche interessate.Allora il Sumai si chiede: perchè accade tutto ciò? Oltre alla disparità di trattamento tra specialisti convenzionati interni ( oltre il 90% ) e specialisti territoriali dipendenti (10% circa), quale è il reale obiettivo aziendale circa l’abbattimento delle liste d’attesa, problema ormai nazionale? Forse una risposta c’è: incrementare le prestazioni di specialistica ambulatoriale diagnostiche e terapeutiche della sanità privata, a discapito della sanità pubblica?".

       

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