Liste d'attesa "privatizzate" a Oculistica della Dulbecco: ecco come funzionava il "sistema"

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  02 luglio 2025 09:01

Nessun ticket, così come nessuna prenotazione. Ma contanti, assegni o pagamenti con bancomat. Un sistema ben collaudo. Dove ognuno aveva un ruolo. Per una migliore gestione degli interventi chirurgici favorendo i pazienti privati. Lo si legge nell'ordinanza  cautelare applicativa degli arresti domiciliari emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, Chiara Esposito su richiesta della Procura, nei confronti di   Vincenzo Scorcia, 48 anni, di Catanzaro, e Maria Battaglia, 50 anni, di Catanzaro  indiziate di associazione a delinquere, peculato, concussione, truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio nonché, limitatamente a uno dei destinatari del provvedimento, di falsità ideologica e autoriciclaggio.  LEGGI QUI LA NOTIZIA DELL'ARRESTO 

Nessuna lista di attesa per chi pagava: somme che andavano da 200 in su. Il "sistema" era semplice: dopo l'intervento chirurgico  i pazienti, venivano indirizzati nello studio privato e visitati nuovamente a pagamento. Oppure venivano  contattati  telefonicamente dal personale del reparto di Oculistica per l’espletamento degli accertamenti di rito per la pre-ospedalizzazione, poi ricoverati e nella quasi totalità dei casi, sottoposti personalmente dal professore Scorcia a intervento chirurgico.  Di fatto, il paziente, o anche un suo familiare,   contattava la segretaria Battaglia per prenotare una visita oculistica specialistica con il prof. Scorcia. "Assoluta urgenza" o "necessità di essere operati": così  l paziente veniva "dirottato" verso l'intervento.  E così, dopo aver pagato - a secondo dell'intervento e della prestazione- , il nominativo del paziente privato veniva  girato allo studio del Reparto di Oculistica per il successivo inserimento nelle “Agende di prenotazione” e nelle liste operatorie. Condotte che per il gip  avrebbe determinato "un ingiusto profitto a vantaggio degli indagati con pari danno per i pazienti stessi". Determinanti,  per ricostruire il "sistema" le dichiarazioni  dei pazienti ma anche dei loro familiari  che avrebbero riferito, "in maniera dettagliata le modalità di fissazione degli appuntamenti - come scrive il gip - le somme di denaro versato, lo svolgimento degli interventi presso l'ospedale e le successive viste private".  

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