Riceviamo una riflessione dell'assessore al Comune di Catanzaro, Danilo Russo, sulla beatificazione di Rosario Livatino.
di DANILO RUSSO*
“Rosario Livatino nacque a Canicattì nel 1952, un uomo del sud che, come tutti gli uomini e le donne del sud, vivono e operano nella consapevolezza di doversi scontrare con le mille realtà della nostra amata terra. Nel 1979 diventò sostituto procuratore presso il tribunale di Agrigento e subito si diede da fare per ristabilire la Legalità in una terra martoriata dalla mafia. Venne ucciso il 21 settembre 1990 sulla SS 640 Caltanissetta-Agrigento. San Giovanni Paolo II lo definì martire della giustizia e oggi la proclamazione di Livatino all’altare dei Beati deve dare forza ai tanti uomini e donne delle istituzioni per gridare “No alle mafie”, un grido unanime di legalità e giustizia sulle orme di Cristo. Sapere, inoltre, che il nostro arcivescovo, sua eccellenza monsignor Vincenzo Bertolone, è stato il postulatore della causa di beatificazione del giudice Livatino, deve spronare ancora di più la nostra comunità a perseguire il bene e la giustizia”.
*assessore al Comune di Catanzaro
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