Lo scrittore di Palermiti, Domingo Notaro, presenta il suo ultimo libro a Napoli

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images Lo scrittore di Palermiti, Domingo Notaro, presenta il suo ultimo libro a Napoli

  16 ottobre 2024 18:24

A Napoli, martedì 22 ottobre, alle ore 17.00, presso l’Istituto di Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano, sarà presentato il libro di poesie di Domingo Notaro “MI BUENOS AIRES QUE RÍO” edito da La Scuola di Pitagora. Le poesie sono state scritte in italiano e spagnolo nell’arco di due anni tra Buenos Aires e Roma.

Domingo Notaro, pittore, scultore e poeta, nato a Palermiti (CZ) e cresciuto a Buenos Aires, nel suo recente viaggio in Argentina è profondamente colpito dallo scarso numero di persone che visitano il Museo y Sitio de memoria della Ex-ESMA a Buenos Aires. La Escuela de Mecánica de la Armada era una delle caserme più importanti del sistema militare argentino che durante tutti gli anni della dittatura, dal 1976 fino al 1983, funzionò come centro clandestino di tortura di stato. Qui sono stati torturati e uccisi migliaia di cittadini considerati oppositori politici, perfino sottratti i figli delle prigioniere stuprate e cancellata ogni traccia delle vittime. 

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Agli alberi di Buenos Aires, silenti testimoni della storia, il Poeta in questo libro affida la memoria.

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Il libro riporta in copertina la grande opera “Guerra / Rivoluzione” che Domingo Notaro dipinse nel 1973, interpretando con ampio anticipo i segnali della tragedia che avrebbe eliminato oltre 30.000 giovani, ovvero due generazioni di ragazze e ragazzi: i desaparecidos.

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L’autore è grato alle Madri (e alle Abuelas, le nonne) di Plaza de Mayo che ogni giovedì pomeriggio continuano a manifestare chiedendo notizie di figli e nipoti ancora non ritrovati.

 

Rino Caputo nella prefazione evidenzia “La poesia di Domingo Notaro non appartiene a gruppi, generazioni o scuole. Al primo sguardo il flusso della scrittura può farci pensare per un istante al bel calligramma ovvero alla parola che si fa disegno, ma già in passato egli stesso acclarò questa ipotesi……. L’Autore invece apre la virtualità del linguaggio poetico dal profondo a ulteriori affacci estendendolo fino al corpo vivo e sempre drammaticamente lacerato del mondo, dall’Argentina all’Europa e all’Italia, perché la sua storia esistenziale ha lambito sempre rischiosamente il confine tra vita e morte. Perciò gli ‘alberi’ di Buenos Aires, testimoni silenti delle atrocità della dittatura militare argentina, in anni solo apparentemente lontani, guardano il ‘rio’ (l’immenso Río de la Plata), abissale negazione di due generazioni di giovani vite, e portano fino a noi il dolore e la memoria, la memoria del dolore, il dolore della memoria. E, tuttavia, oltre ogni perdita e oltre ogni sconfitta, ancora una volta è la Fenice l’immagine definitiva di Notaro, che fa risorgere la Vita nell’Arte. Come ha detto Marco Bechis, che traumi e tormenti ha condiviso con Domingo Notaro nella sua intensa esperienza umana e intellettuale, le poesie di questo libro “sembrano danzare sulla pagina bianca come entità aliene che visitano la terra, per fecondarla, o forse per aiutarla a sopravvivere a noi umani”.

Nella sua testimonianza, Mariarosaria Colucciello scrive “Sangue, fiato e saliva sono colori e parole per Domingo; i suoi sentimenti sono oggettivati in tele e poesie che espongono la sua ipseità più intima del disorientamento del presente. Ogni pennellata o intervallo lessicale appartiene già a ieri, mentre la tela e la poesia diventano il futuro imprevisto di un domani che si tinge di colori e di voci inesplorate del futuro”.

Marco Bechis, regista, scrittore e sceneggiatore, che ha vissuto adolescente a Buenos Aires due decenni dopo Notaro, quando “le dittature si alternavano alle fragili democrazie” fa emergere nella sua testimonianza: “Da allora si sente, come me, diviso tragicamente tra l’Italia e l’Argentina, a districare trame convergenti di divergenti orditi, senza più baricentro, con il bisogno impellente di speculare affaccio tra un continente e l’altro”.

Alla presentazione prenderanno parte, oltre all’Autore, Antonio Filippetti, scrittore, critico, saggista e giornalista, L. Rino Caputo, storico e critico della Poesia, già Ordinario di Letteratura Italiana, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"; Mariarosaria Colucciello, Professore Associato di Lingua, Cultura e Istituzioni dei Paesi di Lingua Spagnola, Università degli Studi di Salerno; Massimo Arcangeli, linguista, sociologo della comunicazione, Docente di Linguistica Italiana, Università degli Studi di Cagliari.

La lettura delle poesie è affidata all’attore Antonio Scalici.

 

DOMINGO NOTARO, pittore, scultore, poeta, nasce a Palermiti, in Calabria il 27 dicembre 1939.
Nel 1965 le sue opere sono esposte a New York, Guggenheim Museum, assieme alle opere di Chagall, Dufy, Léger, Modigliani e Picasso. Da allora, oltre alle tante gallerie private, le sue mostre personali e antologiche sono allestite nei musei delle maggiori città d’Italia e di molte capitali del mondo.
Nel 1972 gli viene conferito a Napoli il “Posillipo d’oro” per l’arte.

Ha scritto racconti, saggi, poesie. Della sua ampia produzione poetica sono stati pubblicati  I miei piedi sono radici d’aria (Istituto di cultura Torquato Tasso, Sorrento,1977); D’ésili esìli che questo tempo impone (Sovera Edizioni, 1996); Arte e poesia saggio conclusivo di Come nasce l’opera d’arte (Eldec Edizioni, 1999); Libero d’esser (Kanguru Yayinlari, Turchia, 2010); E-le-menti delle parole (Dedalus Press, Irlanda, 2015); Dall’irraggiunto irraggi percezione (Dalkey Archive Press, USA, 2017).
Nel 2008 riceve il Premio “Riviera dei Marmi”, premio internazionale, primo premio per la poesia.

Di questo grande artista hanno scritto Premi Nobel, poeti, scrittori, artisti, scienziati, storici e critici, tra cui: Louis Aragon, Ural Akbulut, Miguel Ángel Asturias, Giorgio Bassani, Marziano Bernardi, Alberto Bevilacqua, Carlo Bo, Lorenzo Canova, Jean Cassou, Pierre Courthion, Raymond Charmet, Enrica Maria Ferrara, Augusto Gentili, Waldemar George, Kiymet Giray, Carlo Guaraldo, Ümit Yasar Güzüm, Vittorio Leti-Messina, Paolo Levi, Rita Levi-Montalcini, Vittorio Mathieu, Catherine O’Brien, Aldo Passoni, Pavlov Pavlovich, Walter Pedullà, Pablo Picasso, David Alfaro Siqueiros, Leonardo Sciascia, Vittorio Sgarbi, Josip Skunca, Aydin Simsek, Ken Waschin, Zeynep Yasa Yaman, e molti altri.

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