Lo scrittore Roberto Pazzi ai Caffè letterari del Rhegium Julii di Reggio Calabria

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images Lo scrittore Roberto Pazzi ai Caffè letterari del Rhegium Julii di Reggio Calabria

L’autore, due volte Premio Campiello, finalista al Premio Strega e Viareggio, presenterà al grande pubblico reggino la sua ultima antologia poetica ‘Un giorno senza sera’

  23 luglio 2020 09:38

Roberto Pazzi, poeta, narratore e giornalista, considerato uno dei più originali e visionari scrittori italiani, sarà il prossimo ospite dei Caffè letterari del Rhegium Julii. Già penna del “Corriere della Sera” e “The New York Times”, scrive in Italia sulle pagine culturali di diversi quotidiani italiani fra i quali Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno ed è opinionista del “Quotidiano Nazionale”.

Tradotto in ventisei lingue, ha esordito in poesia con una silloge apparsa sulla rivista Arte e poesia nel 1970 prefata da Vittorio Sereni.

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Un ritorno felice nella città dello stretto dove, nel 1987, gli era già stato assegnato il prestigioso Premio Rhegium Julii con il romanzo La principessa e il drago.

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Per l’occasione, giorno 27 luglio, alle ore 21:30 nella splendida cornice del Circolo del Tennis ‘Rocco Polimeni’, presenterà al pubblico la sua ultima raccolta ‘Un giorno senza sera’, l’antologia personale arricchita di 26 liriche inedite dal titolo “Le rotte della mente” editore la Nave di Teseo. Nell’occasione l’ospite parlerà anche del suo ultimo libro Verso Sant’Elena edito da Bompiani di cui è in corso una traduzione in lingua coreana.

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Come sottolinea Alberto AlberoniLa scrittura di Pazzi, fin dall’incontro adolescente con un mentore d’eccezione come Vittorio Sereni, è stata sempre predisposta ad abbattere ogni barriera fra mito e storia, reinvenzione d’autore e autenticità documentaria, una prospettiva che favorisce l’osmosi fra i due domini della poesia e del romanzo. Poche storie poetiche sono votate a un’oralità di specie drammaturgica, fra dialogo e monologo, come quella di Pazzi. Prima di tutto, però, Roberto Pazzi è un poeta originale, che non soggiace ai capricci dell’epoca ma che crede profondamente nel valore della poesia come mezzo primario di dialogo e di comunione.” 

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