L'omicidio Pirillo resta senza firma: assolti anche in Appello presunti mandante e killer

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La Corte d' Appello di Catanzaro
  18 giugno 2025 12:28

Non c'è un mandante e non c'è un killer. L'omicidio di Vincenzo Pirillo resta senza firma. I giudici della Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro hanno confermato la sentenza di assoluzione emessa dal gup distrettuale Luigi Bonifacio l'11 dicembre del 2023 nei confronti di Giuseppe Spagnolo e Giuseppe Farao, finiti sotto processo con le rispettive accuse di killer e mandante dell'agguato avvenuto il 5 agosto del 2007, a Cirò Marina, all'interno di un ristorante dove la vittima è stata raggiunta dai colpi mortali sparati da sicari entrati in azione a volto coperto. Sei le persone rimaste ferite durante l'agguato, tra cui una bambina di 11 anni che s trovava seduta sulle gambe di Vincenzo Pirillo.

L'accusa fu per questo qualificata come strage dall'allora sostituto procuratore Domenico Guarascio, che in primo grado aveva richiesto l’ergastolo per entrambi gli imputati, senza però riuscire a convincere il giudice che, nell'emettere il suo verdetto, aveva accolto la tesi difensiva portata avanti dagli avvocati Gianni Russano, Gregorio Viscomi e Tiziano Saporito.

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Era stato un nuovo collaboratore di giustizia, Gaetano Aloe, a riferire di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio, tirando in ballo anche il cognato, Giuseppe Spagnolo, nell’organizzazione del fatto. La difesa, dal suo canto, aveva dimostrato come in realtà gli ulteriori undici collaboratori di giustizia che, a vario titolo, avevano reso delle dichiarazioni accusatorie nei confronti di Spagnolo non potevano essere creduti, sia perché attribuivano allo stesso il ruolo di esecutore materiale mentre egli si trovava, il giorno 5 agosto 2007, agli arresti domiciliari, come documentato peraltro da un controllo subito alle ore 22:32 dai carabinieri, e sia perché erano smentiti da rilevanti prove documentali e dichiarative. 

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Da lì la sentenza di assoluzione confermata ora in Appello.

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