L'oncologo catanzarese Pasquale Montilla entra nel Comitato tecnico scientifico dell'Osservatorio nazionale sull'amianto

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images L'oncologo catanzarese Pasquale Montilla entra nel Comitato tecnico scientifico dell'Osservatorio nazionale sull'amianto
Il dottore Pasquale Montilla
  08 settembre 2020 12:08

di TERESA ALOI

E' uno dei massimi esperti nel suo campo. Apprezzato dal professore Massimo Zucchetti, uno dei candidati al Nobel per la Fisica, ordinario di Ingegneria nucleare al Politecnico di Torino e del Mit di Cambridge, nonché componente delle precedenti Commissioni di inchieste parlamentari sull'uranio impoverito, che ha definito il suo protocollo "una eccellenza scientifica italiana".

Banner

Pasquale Montilla, oncologo medico, impegnato nella cura delle vittime dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e di altre sostanze tossiche e nocive, cui sono stati esposti, massivamente, i nostri militari impegnati nelle c.d. ‘missioni di pace’, entra a far parte dell’Ona, l’Osservatorio nazionale sull’amianto, che presto aprirà una sede a Catanzaro. La nomina, in qualità di componente del Comitato tecnico scientifico dell’organismo, è arrivata oggi direttamente dal presidente Ezio Bonanni.

Banner

Il suo protocollo, quello che ha permesso a molti militari di “ritornare” a vivere, è un cambio di prospettiva nel metodo scientifico e nell’approccio sanitario, poiché si parte dal presupposto dello screening tossicologico, secondo le linee guida internazionali di tossicologia clinica applicata e descrittiva.

Banner

E' un approccio di screening onco-tossicologico, che dimostra che i cancerogeni possono essere identificati su specie umana e non solo con indagini retrospettive (analizzando casi e controllo in soggetti umani), ma identificando in prospettiva le sostanze che possono provocare mutazioni.

Un protocollo, dunque, che consente di valutare, sui militari che si sono ammalati, il grado di intossicazione da metalli pesanti, come ha dimostrato proprio nel caso del Colonnello Carlo Calcagni, che ha subìto una massiccia contaminazione da metalli pesanti, tra cui alcuni radioattivi (Uranio e Cesio). 

LEGGI QUI. La sfida di Carlo: combattere per la vita con il protocollo Montilla

LEGGI QUI. Uranio impoverito, Lorenzo e la sua battaglia per continuare a vivere (VIDEO)

LEGGI QUI. Uranio impoverito, Daniela e la sua "guerra" per tornare a vivere (VIDEO)

LEGGI QUI. Uranio impoverito, la "pesante" eredità di Aldo (VIDEO)

Il protocollo prevede una indagine con spettrometro di massa su campione di urine delle prime 24 ore.

Con questo metodo è stato identificato, senza ombra di dubbio ed inequivocabile certezza, il motivo per il quale i militari hanno contratto cosi tante patologie oncologiche (ematoncologiche e tumori solidi), del sistema immunitario e  gravi danni neurologici. 

La co-fattorialità é un altro elemento da non sottovalutare, i metalli pesanti hanno agito in sintonia con le modalità vaccinali incongrue, con l'uso di solventi per la pulizia delle armi e con la presenza di onde elettromagnetiche.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner