di TERESA ALOI
E' uno dei massimi esperti nel suo campo. Apprezzato dal professore Massimo Zucchetti, uno dei candidati al Nobel per la Fisica, ordinario di Ingegneria nucleare al Politecnico di Torino e del Mit di Cambridge, nonché componente delle precedenti Commissioni di inchieste parlamentari sull'uranio impoverito, che ha definito il suo protocollo "una eccellenza scientifica italiana".
Pasquale Montilla, oncologo medico, impegnato nella cura delle vittime dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e di altre sostanze tossiche e nocive, cui sono stati esposti, massivamente, i nostri militari impegnati nelle c.d. ‘missioni di pace’, entra a far parte dell’Ona, l’Osservatorio nazionale sull’amianto, che presto aprirà una sede a Catanzaro. La nomina, in qualità di componente del Comitato tecnico scientifico dell’organismo, è arrivata oggi direttamente dal presidente Ezio Bonanni.
Il suo protocollo, quello che ha permesso a molti militari di “ritornare” a vivere, è un cambio di prospettiva nel metodo scientifico e nell’approccio sanitario, poiché si parte dal presupposto dello screening tossicologico, secondo le linee guida internazionali di tossicologia clinica applicata e descrittiva.
E' un approccio di screening onco-tossicologico, che dimostra che i cancerogeni possono essere identificati su specie umana e non solo con indagini retrospettive (analizzando casi e controllo in soggetti umani), ma identificando in prospettiva le sostanze che possono provocare mutazioni.
Un protocollo, dunque, che consente di valutare, sui militari che si sono ammalati, il grado di intossicazione da metalli pesanti, come ha dimostrato proprio nel caso del Colonnello Carlo Calcagni, che ha subìto una massiccia contaminazione da metalli pesanti, tra cui alcuni radioattivi (Uranio e Cesio).
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Il protocollo prevede una indagine con spettrometro di massa su campione di urine delle prime 24 ore.
Con questo metodo è stato identificato, senza ombra di dubbio ed inequivocabile certezza, il motivo per il quale i militari hanno contratto cosi tante patologie oncologiche (ematoncologiche e tumori solidi), del sistema immunitario e gravi danni neurologici.
La co-fattorialità é un altro elemento da non sottovalutare, i metalli pesanti hanno agito in sintonia con le modalità vaccinali incongrue, con l'uso di solventi per la pulizia delle armi e con la presenza di onde elettromagnetiche.
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