L'ultimo saluto a Mimmolino Coppola, colonna portante del movimento ultras

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images L'ultimo saluto a Mimmolino Coppola, colonna portante del movimento ultras

  10 gennaio 2023 19:33

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Un saluto forte, caldissimo, colorato e pieno di pathos è stato quello che amici, ultras, familiari hanno tributato oggi pomeriggio al mitico Domenico Coppola detto Mimmolino, scomparso all’età di 56 anni dopo una lunga malattia. 

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Personaggio indimenticabile della “Curva Massimo Capraro” che oggi pomeriggio ha richiamato a sé il meglio del tifo organizzato di oggi e di ieri, proprio nell’anno in cui gli Uc '73 festeggiano mezzo secolo di storia. 

L’uomo, il militante, l’amico che ha saputo dare fin dagli anni Ottanta un’impronta decisa, chiara alla mentalità ultras girando l’Italia in lungo e largo, fino a quando la salute gliel’ha concesso.

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Misurato nei comportamenti ma nello stesso tempo radicale nel suo essere, pronto a gesti enormi che hanno lasciato il segno. Ed è proprio questo suo essere sobrio, umile ma fortemente carismatico che fanno di lui un esempio unico del movimento ultras e del tifo organizzato.

Lo hanno voluto salutare in tantissimi davanti la chiesa Santa Maria Zarapoti dove, in una giornata freddissima, si è tenuto il doloroso commiato. 

C’erano i suoi amici storici con lo striscione "BRIGATA", gli "UC ’73" al completo con i quali ha condiviso gran parte della sua esistenza sulle gradinate, i "TIPSY GROUP", con uno dei primi striscioni, i "FIERAMENTE CATANZARESI", i "VOLTI NOTI" e molti altri militanti della "CMC".

Presenti anche i rivali storici del Cosenza rappresentati da "ANNI OTTANTA" e vecchi "NS".

Un gesto molto apprezzato dagli ultras catanzaresi che hanno ringraziato per la sensibilità e la mentalità ultras.

Tantissimi messaggi di cordoglio giunti da tifoserie gemellate e non solo. Tra i presenti anche il presidente dell'Us Catanzaro 1929 Floriano Noto e il direttore generale Diego Foresti.

In chiesa la cerimonia ha fatto registrare momenti di grande commozione quando uno dei suoi amici di sempre ha fatto notare come la grandezza di Mimmolino sia riconosciuta anche in terra "nemica".

Alla fine della messa il feretro è andato via tra applausi scroscianti, cori e il fumo delle torce giallorosse.

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