L'Umg di Catanzaro si tinge di Oro olimpico per l'Avis: ospiti le campionesse Navarria e Rizzi

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  13 dicembre 2024 16:25

di MARCO VALLONE

Aria olimpica oggi all'Università Magna Grecia di Catanzaro. Sono state infatti ospiti davanti ad un'ampia platea di giovani, presso l'Auditorium del Campus “Salvatore Venuta”, le due medaglie d'oro olimpiche, nella gara a squadre di spada, Mara Navarria e Giulia Rizzi. Il 30 luglio 2024 le due straordinarie atlete, nel corso delle Olimpiadi di Parigi, si sono rese protagoniste di un'impresa che ha fatto gioire tutti gli italiani quando, insieme alle colleghe Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio, hanno battuto per 30-29, nel minuto supplementare, la squadra francese padrona di casa, arrivando quindi a salire di prepotenza sul gradino più alto del podio. E' stato il primo Oro italiano di sempre in questa specialità della scherma a squadre femminile, un traguardo storico!

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Le due atlete sono quindi un grande orgoglio nazionale, hanno fatto la storia, e questa mattina hanno prestato la loro fantastica presenza per un evento importante, moderato dal giornalista Francesco Ceniti: quello organizzato dall'università in partnership con l'Avis Provinciale Catanzaro, “Dona Sangue – Dona Plasma – Dona Vita”. L'importanza dello sport e della salute è stata il focus principale dell'iniziativa, per ricordare come questo genere di atti di generosità siano quanto mai fondamentali per aiutare chi, per le più svariate ragioni, si trova più in difficoltà, e necessita di un aiuto concreto per poter tornare a vivere fino in fondo, combattendo le proprie personali battaglie quotidiane per realizzare i propri sogni.

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“Credo nella donazione e nel fare bene agli altri – ha dichiarato la campionessa Mara Navarria ai nostri microfoni -. Ma al tempo stesso ci si controlla! Io sono cresciuta in una famiglia di donatori: sia mio padre che mia madre donavano, mio padre dona tuttora. Quindi per me, una volta compiuti i 18 anni, è stata una cosa normale. Un qualcosa che poi, in realtà, ho condiviso anche con i miei amici: le prime donazioni le ho sempre fatte con gli amici, come se fosse una cosa normalissima! Sono contenta di essere qui a Catanzaro davanti a questi ragazzi che fanno l'università, e quindi hanno già un'idea ben chiara di cosa vorranno fare. Sono qui anche a testimoniare che gli obiettivi si possono raggiungere. Io ho studiato durante la mia carriera sportiva: sono laureata in scienze motorie, e ho un master in marketing, management ed economia. Quindi si può essere sia performanti nel lavoro, e si può anche continuare a studiare. La cosa che secondo me è vincente è impegnarsi in quello che uno sceglie. Poi non bisogna diventare campioni in un giorno: si diventa campioni passo per passo”.

“Oggi sono qui a testimoniare, relativamente alla donazione – ha continuato la campionessa friulana nativa di Udine -, che se ognuno dà il proprio contributo, sia nella donazione di sangue che nella donazione di plasma, visto che si è scoperto e capito che forse il plasma è quello più utile, si possono raggiungere tanti obiettivi e aiutare tante vite”. Un passaggio poi, Mara Navarria, lo ha dedicato ai suoi progetti per il futuro, sportivi e di vita: “Sotto il profilo sportivo, come gare internazionali ancora non lo so. Perché io avevo annunciato il ritiro dalle gare internazionali prima di queste Olimpiadi. In realtà sono un'atleta del centro sportivo esercito, a giugno farò i campionati italiani e in primavera forse faccio una gara di coppa del mondo. Ma devo ancora capire bene quali saranno i miei prossimi obiettivi. Sicuramente quello che vorrei fare, anche quando non sarò più un'atleta, è avere dedizione, sacrificarmi per il prossimo lavoro che andrò a fare, e che in realtà non ho ancora deciso. Ho studiato, e quindi questo mi permetterà di poter scegliere cosa voglio fare: se rimanere comunque all'interno dell'Esercito nel gruppo sportivo... Ma ho la possibilità. Quindi sicuramente mi prenderò ancora del tempo per decidere. Lo sport mi ha insegnato ad avere obiettivi chiari e a lavorare per raggiungerli”.

Grande emozione anche per il rettore dell'università Magna Graecia di Catanzaro, Giovanni Cuda, che ha evidenziato come l'università sia “il luogo ideale per questo tipo di iniziativa perché è il posto dove si fa cultura. E la cultura della donazione è davvero molto importante. Bisognerebbe iniziare presto, bisognerebbe capire quanto è fondamentale avere il sangue a disposizione per le persone che sfortunatamente ne hanno bisogno. E al contempo bisogna anche che soprattutto i giovani capiscano quali sono gli effetti benefici sulla salute della donazione del sangue. Sono molto felice che oggi siano presenti due testimonial, le nostre due schermitrici, che manifestano, attraverso la loro esperienza, che questo atto bellissimo di donazione faccia anche bene alla salute”.

Il presidente Avis Provinciale Catanzaro, Franco Pietro Parrottino, ha sottolineato come servisse “parlare ai ragazzi, parlare ai giovani che sono venuti a darci una mano nella donazione. Abbiamo già avuto molte risposte positive qui all'università, e dobbiamo continuare a far crescere il numero dei donatori, anche perché loro sono giovani e quindi hanno un percorso davanti. Abbiamo scelto due medaglie olimpiche come testimonial perché rappresentano l'impegno: dietro a quelle medaglie c'è impegno, c'è sacrificio, c'è grande ambizione. E noi abbiamo l'ambizione, insieme ai ragazzi, di far crescere questa nostra cultura del dono, sia del sangue che del plasma, in un ambiente sano come quello dell'università. Abbiamo quindi approfittato della loro testimonianza, e speriamo che oggi riusciremo a far incidere ancora di più il messaggio per cui non bisogna girarsi dall'altra parte. Ma bisogna continuare a donare sangue e plasma”.

Infine Tiziana Montalcini, presidente del sistema bibliotecario d'ateneo, si è soffermata sul fatto che questa iniziativa rientri più in generale nella vittoria di un bando del dipartimento politiche giovanili, intitolato "Giovani in biblioteca": “L'intento più generale è quello di aprire le biblioteche ai giovani, facendoli coagulare attorno a quelli che sono dei siti dove si fa cultura a 360 gradi. Questo è quello che fa anche il nostro ateneo: quindi le nostre biblioteche si sono aperte a una serie di eventi, di vario genere, e questo evento lo abbiamo realizzato con un nostro partner. Vale a dire Avis. Questo progetto è dedicato allo sport e alla salute, e si incentra sull'importanza di donare, donare il sangue, instillando nei nostri giovani questa cultura che ha a che fare con la solidarietà. Per questo abbiamo scelto due testimonial Avis d'eccezione: due campionesse olimpiche che hanno vinto quest'anno, nel 2024, a Parigi. Sono, a mio avviso, un esempio per i nostri giovani. Un esempio di spirito di sacrificio, di grande concentrazione e di determinazione per raggiungere degli obiettivi alti. Viviamo in una società dove spesso si vede che il successo si può raggiungere rapidamente senza sacrifici. Molti cercano delle strade più semplici. E invece i grandi risultati si ottengono sempre con il lavoro, con il lavoro continuo. Sono quindi felice che Avis ci abbia dato questa opportunità che noi stiamo realizzando, appunto, per i nostri giovani”.

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