"Un partito "No Ponte" alle Europee del 2024", lo propone l’Università delle Generazioni "poiché è l’unico vero modo per contarsi, contare, farsi sentire e ottenere.
Sono ormai decenni che i movimenti “No Ponte” manifestano senza però riuscire
ad ottenere niente di niente, nemmeno un impegno da parte dei vari Governi per
intervenire sulle troppe forti criticità di Calabria e Sicilia e di tutto il Meridione.
L’esperienza storica insegna che è necessario avere la giusta rappresentanza
politica nelle sedi competenti e decisionali per poter avere forza contrattuale e
ottenere qualcosa di serio e di veramente concreto".
"Per questo e per altri motivi inerenti alla rinascita del Mezzogiorno e delle aree
periferiche e spopolate appenniniche, alpine e delle isole, - prosegue la nota - urge creare un vero e proprio partito “No Ponte” che sintetizzi tutte le necessità dall’altra Italia. Tale partito “No Ponte” dovrebbe presentarsi alle prossime Elezioni Europee e,
poi, a tutte le altre, dalle comunali alle regionali e alle politiche nazionali. Ciò
permetterà ai vari movimenti di federarsi, contarsi e di contare concretamente".
“Bisogna comunque provare!” - esorta Domenico Lanciano, fondatore
nel 1993 e responsabile dell’Università delle Generazioni, noto per aver lanciato
il 7 ottobre 1986 l’allarme del “paese in vendita” per la salvezza dei 15 mila
borghi italiani ed europei dal troppo grave spopolamento urbano e rurale.
"La proposta del “partito No Ponte” forse non a caso avviene proprio il 19
dicembre 2023 a 14 anni esatti del decesso dell’ex Sindaco di Badolato (CZ),
Franco Nisticò, avvenuta nel 2009 per improvviso malore e mancati soccorsi
dopo un comizio tenuto sul palco della manifestazione “No ponte” a Cannitello
di Villa San Giovanni davanti a 20mila persone. Nisticò era pure presidente del
Coordinamento di lotta per la messa in sicurezza della statale jonica 106 la
cosiddetta “strada della morte”", conclude la nota dell'Università delle generazioni.
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