L'Università Magna Graecia si sta scavando la fossa. La politica alzi il livello

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editoriale

  13 luglio 2019 18:14

di ENZO COSENTINO

L’ Università “Magna Graecia” di Catanzaro entra nel dibattito politico con tutto il carico delle sue problematiche accentuate dal crescendo delle criticità che potrebbero scavarle una “fossa profonda”. Prima di addentrarci in una analisi del momento delicato dell’UMG, è legittimo porsi una domanda: quanto sarà in grado e quanto sarà unita la classe politica catanzarese, a tutti i livelli di rappresentatività istituzionali nel difendere la storia e le aspettative del Capoluogo di regione, cioè della Città di Catanzaro “impennacchiata” ma in tante circostanze, purtroppo “spernacchiata”? Il tentativo di avviare un dibattito –serio e senza la pratica del gioco delle tre carte cui la politica senza distinzione alcuna ci ha abituati- va fatto per non vedere vanificato un pezzo di storia universitaria catanzarese che ha avuto una indiscutibile eco ed un radicamento in tutta Calabria.

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Attorno al problema UMG è giusto e sacrosanto che la Città, nella sua complessità socio-economica, conosca il pensiero politico e a seguire quello Accademico. Di errori, sin qui, ne sono stati fatti tanti, tantissimi anche con scelte scellerate e comunque mai congrue. Perché la politica ha sempre privilegiato gli interessi di parte, personali mai per il bene della collettività catanzarese. Forse perché, diversamente da quanto accade in altre realtà della regione, non ha avuto un peso specifico determinante. Non sia preso a pretesto, per “giustificare” un eventuale (e non augurabile) fallimento di una condivisione sulle battaglie da fare, il fatto in queste ore sulla crisi dell’Università catanzarese sia stata una forza politica di centrodestra. Nella nota di Forza Italia (leggi qui) è disegnata una realtà evidente dello stato degli atti dell’UMG, sono evidenziati richiami a responsabilità da assumere al Magnifico Rettore, De Sarro. La classe politica catanzarese avrà “spina dorsale” per trovare una strada unica e procedere senza conflitti rifuggendo le insulse polemiche che spesso caratterizzano i rapporti? Perché quel tipo di polemiche non risolve i problemi e non convince più i cittadini che invece non siano fatti ad arte. Il dibattito è necessario purché sia trasparente e diventi un cavallo di battaglia della campagna elettorale delle regionali.

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