Lupacchini al Csm: "Non sono un "derattizzatore". Prima di Rinascita Scott mai avuto contrasti con Gratteri"

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images Lupacchini al Csm: "Non sono un "derattizzatore". Prima di Rinascita Scott mai avuto contrasti con Gratteri"
Otello Lupacchini e Nicola Gratteri
  29 marzo 2021 22:23

di EDOARDO CORASANITI

La sua carriera e la sua storia prima di tutto. Con un passato fatto di "serietà, sobrietà ed equilibrio. Un equilibrio che non è quello di posare a "derattizzatore". Nuova udienza al Csm per il procedimento disciplinare a carico di Otello Lupacchini, il magistrato che il 21 dicembre 2019 a Tgcom24 ha denunciato il mancato coordinamento tra Procura generale e quella distrettuale e utilizzando la parola “evanescenti”  per rispondere sulle “operazioni della Procura distrettuale di Catanzaro”. Due giorni prima il mondo aveva conosciuto il maxi-blitz anti ‘ndrangheta “Rinascita Scott” che ha portato all’arresto di 334 persone e all’iscrizione di 416 persone (ora diventate 479) nel registro degli indagati. “Per quanto concerne l’operazione -aveva affermato in tv- sebbene questo possa sembrare paradossale, non so nulla di più di quanto pubblicato dalla stampa, in quanto vi è la buona abitudine da parte della Procura distrettuale di Catanzaro di saltare tutte le regole di coordinamento e collegamento con la Procura generale”

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Espressioni che fecero saltare dalla sedia l’ex ministro Bonafede, l’Anm e la sezione disciplinare del Csm che trasferì l’allora Procuratore generale di Catanzaro a Torino, dove attualmente occupa il ruolo di sostituto procuratore alla Procura generale.

È direttamente Lupacchini a prendere la parola nell’udienza al Csm nel procedimento disciplinare a suo carico dove sono due le incolpazioni, l’intervista a Tgcom24 e un post su Facebook in cui il magistrato avrebbe condiviso un post sul proprio profilo per non far trasferire il procuratore Eugenio Facciolla da Castrovillari dopo un’indagine penale a suo carico: lo fa per difendere la sua brillante carriera, onorabilità e servizio nei confronti dello Stato. “Faziosa e malafede è stata data di me dopo quelle dichiarazioni. Per creare l’immagine di un procuratore generale incapace di gestire il suo ufficio. Non ho mai dimostrato i moncherini per strada e come altri vivono sotto protezione e non per quattro processi di droga ma per aver combattuto l’universo mondo della criminalità italiana e con risultati molto spesso eccelsi, sia come giudice e sia come accusa. In tutte queste occasioni ho dato dimostrazioni di serietà, sobrietà ed equilibrio: equilibrio che non è quello di posare a "derattizzatore", senza nessun rispetto alla persona dell’inquisito e in violazione di tutte, e dico tutte, le raccomandazioni del Presidente della Repubblica, del procuratore generale, di tutte le linee guida del Csm relativamente alle modalità di comunicazione all’esterno della propria attività”.

E sulle dichiarazioni a Tgcom24: “Sono state fraintese e non c’erano intenzioni malevole. Inoltre, non esisteva alcun contrasto tra me e il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, fino al 19 dicembre 2019. Almeno fino a quando il procuratore non ha investito il Csm della vicenda”.

Lupacchini davanti ai giudici del Csm e in onda su Radio Radicale mette in evidenza come nel periodo di convivenza con Gratteri i rapporti non fossero dettati dalla collaborazione. E per dimostrarlo, nonostante il componente del Csm Fulvio Gigliotti lo interrompa numerose volte per le dichiarazioni “non attinenti ai fatti per i quali chiedete la prova”, insieme al legale Ivano Iai chiamano in causa altri magistrati tra cui Beniamino Calabrese, Eugenio Facciolla, Giuseppe Capoccia, Giovanni Mammone, Marta Agostini, Domenico Introcaso ma anche il giornalista Marco Travaglio e l’ex ministro Alfonso Bonafede.  E anche i
componenti della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura: Avvocato David Ermini, Presidente della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, Professore Filippo Donati, Componente della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, domiciliato in Roma;  Piercamillo Davigo, già Componente della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura; Marco Mancinetti, Componente della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura,  Paola Maria Braggion, Componente della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, Giuseppe Cascini, Componente della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura.  

L’accusa si è opposta a tutte le richieste della difesa, mentre i giudici hanno accolto la sola audizione di Liguori. Si torna in aula il prossimo 13 maggio.  

All’udienza sono intervenuti: Fulvio Gigliotti (consigliere del CSM e componente della Sezione Disciplinare del CSM, Movimento 5 Stelle (gruppo parlamentare)), Carmelo Celentano (consigliere del CSM e componente della Sezione Disciplinare), Ivano Iai (avvocato, difesa di Otello Lupacchini), Marco Dall'Olio (procuratore generale), Otello Lupacchini (magistrato), Filippo Donati (consigliere del CSM e componente della Sezione Disciplinare, Movimento 5 Stelle (gruppo parlamentare).

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