L'Usb a fianco dei Vigili del fuoco: "Sbloccare la procedura di stabilizzazione"

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La bandiera dell'Usb
  28 marzo 2020 09:57

USB Ministero dell’Interno esprime la più profonda solidarietà a tutto il personale precario dei Vigili del Fuoco  il quale, "a fronte dell’oneroso impegno di particolare rilevanza sociale e civile al quale il Corpo è chiamato ogni giorno e, ancor di più, nell’attuale emergenza sanitaria mondiale, in queste ore vede bloccata la procedura di stabilizzazione per essere richiamato in servizio da precario".

USB Ministero dell’interno chiede al Governo di non procrastinare la stabilizzazione e invita i Presidenti Mattarella e Conte e i Ministri Dadone e Lamorgese a disporre, d’urgenza, un decreto che sancisca la definitiva stabilizzazione di detto personale – assunzione diretta.

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USB Ministero dell’Interno chiede quale sia il senso del bloccare la procedura di stabilizzazione già avviata per richiamare, da precari, gli stessi Vigili del Fuoco da stabilizzare.

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"Perché fare rischiare a questi Vigili del Fuoco di morire da precari, senza diritti?

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Il Decreto Legge denominato “Cura Italia” all’art. 74 ha voluto riaprire nuovamente il canale della precarizzazione nel C.N.VV.F. sperperando denaro pubblico in modo incomprensibile e stanziando 900 mila € per i richiami del personale precario, pur già trovandosi tale personale nella graduatoria della procedura di stabilizzazione, oggi bloccata dalla stessa emergenza Covid-19 per la quale è richiamato in servizio.

USB Ministero dell’Interno chiede ai precari dei VVF di" non demordere e di continuare a lottare, certi che l’impegno da loro profuso anche in questo momento di epidemia, sarà ricambiato con la dovuta solidarietà e con la meritata riconoscenza che tutti dobbiamo all’attività dei Vigili del Fuoco".

"Lo Stato non deve più ricorrere al precariato e alle esternalizzazioni: gli effetti di queste politiche li stiamo verificando con amara tristezza contando i morti a causa del Covid-19. Stiamo elogiando lo spirito di sacrificio personale dei sanitari che combattono per noi pazienti in un Sistema sanitario nazionale destrutturato per privatizzarlo completamente, ridotto anche in povertà, senza respiratori e dispositivi di protezione individuale da dare al personale sanitario e a tutto quello che lavora con loro, come gli OSS, i pulitori, gli amministrativi, i custodi ecc ecc.

Basta con le chiacchiere, adesso è solo il tempo dei fatti concreti per tentare di salvare il salvabile"

 

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