L'Usb di Vibo Valentia lancia l'allarme per i posti di lavoro a rischio sulla “Costa degli Dei”

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La bandiera dell'Usb
  11 maggio 2020 18:22

E’ un esercito di lavoratrici e lavoratori senza contratto stagionale quello che si prepara a rimanere a casa in tutta la “Costa degli Dei”, che allarma da Nicotera fino a Pizzo, ovviamente da considerare anche l’entroterra vibonese. Le stime parlano su Tropea di 3500 lavoratori a contratto stagionale e 2000 su Pizzo: "Proviamo solamente ad immaginare il numero che comprenderebbe tutta la provincia vibonese. Le piccole imprese ritardano le aperture vedendo un futuro da panico e senza visibilità. Non sappiamo con quale modalità le piccole imprese avvieranno la stagione ma speriamo che non vada a discapito del lavoratore".

L’USB chiede quale politica del lavoro verrà attuata e quali incentivi porterebbero a facilitare le assunzioni dei nuovi poveri. Perché di nuovi poveri si tratta, disoccupati, cassaintegrati in attesa di liquidazione, percettori del Bonus Spesa, frequentatori di mense per disagiati senza dimora e quant’altro. Adesso non bisogna lasciare solo nessuno e ne lasciarsi avvolgere dal lavoro nero. Essere sottopagati è un rischio reale che porta il lavoratore a chinare la testa visto le difficoltà e la scarsa opportunità di lavoro sul territorio. Una politica di sensibilizzazione va attuata immediatamente senza abbandoni che lascia nell’oblio chiunque. Si preannunciano “rinunce” alle riaperture stagionali di grossi villaggi turistici visto la mancanza di prenotazioni. Questo è quanto annunciano gli operatori turistici. Quella boccata di ossigeno economica per le famiglie vibonesi verrà a mancare come anche i sussidi.

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"Come USB tocchiamo con mano la beffa che non riguarda solamente il prossimo futuro ma anche il presente visto che molti lavoratori con contratti stagionali dell’anno passato non possono percepire il bonus di 600 euro perché i codici ateco delle imprese d’appartenenza non corrispondono al turismo ma al commerciale quindi il lavoratore è sempre e comunque fuori da qualsiasi forma di sussidio. Il dramma di un padre di famiglia che vorrebbe tornare a lavorare e non può, che non ha alcuna forma di sostegno, e guardando ai propri figli si chiede in che modo riuscirà a sostentarli in questi difficili mesi. Oltre ai contratti stagionali vi sono le categorie che non rientrano nei codici ateco ma che lavorano grazie ai flussi turistici come la ristorazione, i trasporti, l’Horeca e tant’altro quindi anche loro probabilmente rimarranno fuori da qualsiasi aiuto e da qualsiasi sussidio. 
Qui nelle nostre zone il turismo è il motore economico fondamentale. Non possiamo permetterci di sbagliare un colpo ne il lavoratore e nemmeno noi, che come USB, navighiamo tra gli argini di un fiume di diritti e dignità. Sta a noi mantenere il guado pulito, non inquinato dal lavoro nero, dalla corruzione e dai giochi di potere. Attenzione. Questa volta, alla porta non busserà l’estate ma un dramma sociale pronto ad esplodere".

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