C'è anche un appartenente alle 'ndrine di San Luca dei Nirta-Strangio tra gli indagati dell’operazione "Olegna" condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani e coordinata dalla Dda di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia. L'uomo – che non è stato arrestato – sarebbe considerato dagli inquirenti la mente dell’operazione di riciclaggio di ingenti capitali mafiosi, grazie alla sua passione per la finanza.
E avrebbe agito in stretta collaborazione con i due imprenditori, Salvatore e Andrea Angelo, padre e figlio, il primo 75 anni, il secondo 46, per il quali il gip ha disposto rispettivamente gli arresti domiciliari e la custodia cautelare in carcere perché avrebbero organizzato lo spostamento di ingenti capitali – riconducibili a mafiosi di Palermo, tra cui il boss Michele Micalizzi – tramite imprenditori stranieri titolari di conti di deposito in grandi istituti bancari come Deutsche Bank e Hsbc. Per farlo avrebbero utilizzato il circuito internazionale Swift che permette lo spostamento di risorse finanziarie tra istituti bancari.
Sostiene il gip che si può "Del tutto ragionevolmente affermare -che la scelta di banche di tale importanza sia avvenuta allo scopo nascondere le operazioni illecite tra milioni di altre - anche per importi assai rilevanti - e di ridurre il rischio di incorrere in segnalazioni antiriciclaggio...". E Andrea Angelo – in una intercettazione – rassicurava l’interlocutore: "A te non ti tocca nessuno perché ce la sbrighiamo io e mio padre".
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