Primo appuntamento all'Auditorium "Casalinuovo" con la proiezione Fortapàsc e l'incontro con il regista Marco Risi che al termine della visione ha dialogato con gli studenti
16 ottobre 2023 18:12di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
"Giancarlo Siani è diventato un eroe dopo la sua morte solo per aver fatto il suo lavoro".
A dirlo dal palco dell'Auditorium Casalinuovo di Catanzaro è il regista del film Fortapàsc, Maro Risi, ospite d'eccezione del primo appuntamento della terza edizione del "Magna Graecia Experience", incentrata sul tema della guerra, accolto e premiato dal direttore artistico Gianvito Casadonte.
Una pellicola che parla della vicenda del giornalista del Il Mattino di Napoli, Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985, colpevole di aver portato l'attenzione dei media sulle manovre della criminalità organizzata.
La manifestazione - sostenuta da Ministero della Cultura, Calabria Film Commission e Comune di Catanzaro, con il patrocinio dell'Ufficio scolastico regionale ed in collaborazione con la LILT Catanzaro - è rivolta proprio ai giovani, invitati a sviluppare una propria coscienza critica, ad informarsi e a capire le dinamiche del mondo per rendere il futuro un posto migliore per tutti.
"La speranza siete voi, dice Siani ai ragazzi - ricorda Risi agli studenti presenti in sala riprendendo le parole del giornalista di Torre Annunziata durante un incontro con in ragazzi del suo pese - . La pace, la fratellanza e l'amore possono vincere sulla cattiveria e su tutto".
Poi racconta: "Sono andato in giro per l’Italia a parlare a ragazzi come voi di questa faccenda. Giancarlo era un ragazzo normalissimo, con le proprie passioni. Per questo il film funziona anche a livello emozionale. Lui non era un eroe, lo è diventato suo malgrado dopo, perché voleva raccontare solo la verità facendo il suo lavoro”.
Tantissimi i nomi e i volti noti che hanno collaborato al progetto, tra cui i compianti Libero de Rienzo, Ennio Fantastichini e il giornalista Andrea Purgatori in qualità di co-sceneggiatore.
Incalzato dalla domanda di un’alunna, il regista ha poi spiegato il significato dietro al titolo del film: “Fortapache in effetti è un titolo un po’ difficile, ma sta diventando un simbolo. Volevo descrivere Torre Annunziata, luogo in cui è ambientata la vicenda, come se fosse un fortino assediato e distrutto dalla camorra”.
Nel parlare insieme al giornalista Domenico Iozzo e agli studenti in sala, il regista di tante pellicole di successo come “Mery per sempre” e “L’ultimo capodanno”, ha poi aggiunto: “Nella scena del dibattito in palestra, i ragazzi chiedono a Siani se è tutto corrotto e quindi non c’è speranza. Lui dice una cosa bella, anche se un po’ retorica: La speranza siete voi. Ed è vero, non è che dovete caricarvi sulle spalle tutto il peso del mondo, però siete voi che dovete migliorare almeno un poco, nel vostro piccolo, le cose”.
Infine, s lascia andare: "Vedo sempre facce torve incazzate. È diventato sempre più difficile stare in questo mondo non so quanto mi resta da vivere. Ricordo che Giancarlo Siani è l'unico giornalista napoletano ucciso dalla camorra".
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736