di CLAUDIO MARIA CIACCI
Il Magna Grecia Park (LEGGI QUI) è un progetto nato a Crotone, ideato dall’ingegnere Antonio Lidonnici insieme a un gruppo di professionisti, con l’obiettivo di realizzare un grande parco tematico dedicato alla civiltà della Magna Grecia. L’idea, formalizzata nel 2022 con la creazione di una fondazione dedicata, prevedeva un investimento superiore al miliardo di euro, distribuito su vent’anni, con una prima fase da circa 400 milioni per avviare attrazioni, aree ricettive e infrastrutture. L’impianto era ambizioso: migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti, un’area superiore al milione di metri quadrati, ricostruzioni storiche, spettacoli e un forte orientamento alla sostenibilità ambientale.
Nonostante il consenso iniziale e l’interesse di vari soggetti economici, a Crotone il progetto non è mai passato dalla fase di pianificazione a quella esecutiva. I motivi principali risiedono nella difficoltà di reperire capitali privati certi per avviare la prima fase, nell’assenza di un terreno formalmente acquisito e già urbanisticamente idoneo, e nella mancanza di atti amministrativi vincolanti, con un sostegno politico non pienamente tradotto in strumenti operativi.
Nell’agosto 2025, il sindaco di Belcastro, Antonio Torchia, ha annunciato che il progetto verrà ospitato nel suo comune, in località Magliacane. Secondo quanto dichiarato, la scelta è maturata grazie a un rapporto diretto con la Fondazione e alla disponibilità di un contesto amministrativo ritenuto più coeso. Belcastro, già noto per iniziative turistiche di richiamo, viene indicato come sede potenzialmente più favorevole, anche per capacità di attrazione e rapidità decisionale.
Perché l’annuncio si traduca in realtà, tuttavia, occorre affrontare passaggi imprescindibili.
Sul piano urbanistico, il Comune deve verificare la compatibilità del progetto con gli strumenti vigenti o avviare una variante, operazione che non può avvenire in solitaria: serve un accordo di programma con la Regione Calabria e, se del caso, con la Provincia, in base all’articolo 34 del TUEL, per coordinare competenze e garantire che il progetto sia riconosciuto come intervento strategico di interesse sovracomunale. Il ruolo della Regione è determinante non solo per approvare varianti e piani attuativi, ma anche per attivare eventuali procedure semplificate, garantire la coerenza con la pianificazione territoriale regionale, rilasciare autorizzazioni ambientali e paesaggistiche di propria competenza e, qualora vi sia la possibilità, favorire l’accesso a fondi europei o nazionali destinati a infrastrutture turistiche e culturali.
Il supporto concreto che la Regione può dare si articola in più direzioni: coordinare i procedimenti autorizzativi attraverso le proprie strutture tecniche per ridurre i tempi; fornire assistenza giuridico-amministrativa per la predisposizione delle varianti urbanistiche e dei piani esecutivi; attivare canali di finanziamento diretti o indiretti, come fondi POR FESR e PNRR, ove le misure lo consentano; garantire il raccordo con ministeri e agenzie nazionali per ottenere pareri e nulla osta in tempi certi; promuovere il progetto nei circuiti turistici internazionali, utilizzando i propri strumenti di marketing territoriale; e, non da ultimo, affiancare il Comune nelle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e Strategico, che richiedono competenze specialistiche e una regia istituzionale per evitare ritardi o richieste di integrazione documentale.
La relazione tra Comune e Regione, in questo quadro, è cruciale: il Comune è il primo attore politico e amministrativo sul territorio, ma senza il coinvolgimento formale e tempestivo della Regione il progetto rischia di restare bloccato su nodi urbanistici e autorizzativi. È quindi indispensabile che vi sia un’intesa istituzionale forte, tradotta in documenti ufficiali, dove la Regione si impegni non solo a esaminare e approvare le procedure, ma anche a facilitare le interazioni con tutti gli enti coinvolti.
Parallelamente, sul fronte finanziario, occorre dimostrare la copertura economica della prima fase, coinvolgendo partner solidi e formalizzando accordi vincolanti. La storia di Crotone insegna che, senza la convergenza di capitali, disponibilità fondiaria certa e un quadro di atti amministrativi che unisca Comune e Regione, anche le iniziative meglio congegnate rischiano di restare sulla carta. Se questa sinergia si realizzerà, il Magna Grecia Park potrà finalmente trasformarsi in un volano di sviluppo; ed è questo l’auspicio, che la visione si traduca in fatti e non resti una promessa incompiuta.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736