di TERESA ALOI
Un sabato sera tranquillo. Piove leggermente. Pizza fatta in casa e, dopo aver visto un film, tutti a letto. La serata non permette altro. Le lancette dell'orologio vanno avanti. Passano i minuti e poco dopo la mezzanotte un fiume di acqua e fango invade le case.
In località Runci nel quartiere Barone la notte tra sabato e domenica scorsa lascerà il segno in tre villette. Eccome se lo lascerà. Qui vive un'intera famiglia: i genitori e due figli. Quello che resterà dell’alluvione sarà un tappeto di fanghiglia dove i loro passi rimarranno impressi come la loro volontà di farcela.
Alle 00.40 piove forte. E' la notte della grande pioggia. Il fragore dei tuoni e lo scroscio della pioggia che cade impetuosa viene interrotto dallo squillo del telefono.
"È papà - racconta Daniela - e capisco che è successo qualcosa. Scendo al piano terra, apro la porta della cantina e vedo l'acqua salire velocemente gradino per gradino". Basta uno sguardo d'insieme per accorgersi che la situazione sta precipitando.
"Chiamo i vigili del fuoco, la Protezione civile, i carabinieri, ma tutte le linee sono occupate. Allora inizio a staccare tutte le prese della cucina, quelle dell albero di Natale, tolgo tappeti, alzo le sedie. Cerco di salvare qualcosa mi dico. Poi vado dai miei genitori e da mio fratello che hanno le villette accanto alla mia".
Lì, la disperazione. "La macchina di mio fratello è sommersa dall'acqua e dalle finestre esterne, delle loro cantine, si vedono oggetti galleggiare. Frigorifero, mobili, sedie, porte".
Lo sconforto si "affaccia" sui loro volti ma è solo un attimo. "Ci rendiamo conto che stiamo bene e l' importante è questo, ma è andato tutto distrutto".
I soccorsi arriveranno alle 4. A piedi, perché la strada è interrotta. Il muretto che delimita un canale è franato e i volontari della Protezione civile arrivano con tutti i loro attrezzi ma senza mezzi.
"Iniziano a tirare acqua dalle cantine, gli prepariamo un caffè caldo, ancora il sole non è sorto, e continuano così fino alle 17 di domenica. Scesa l'acqua - ricorda Daniela - iniziamo a spalare fango e fare la conta dei danni. Quanto dolore, vedere tutte le tue cose andate distrutte. Anche alcuni dei nostri vicini sono nella stessa situazione e sale la rabbia quando pensi a tutte le richieste di intervento che hai fatto per la sistemazione di quel pezzo di strada, che non essendo asfaltata e non avendo scoli si trasforma ogni volta in un fiume in piena distruggendo tutto".
Fa male sapere che una buona manutenzione, potrebbe salvarti da tutto questo disastro.
"Abbiamo perso tante cose, un pezzetto della nostra vita e abbiamo bisogno di un sostegno. Abbiamo scritto al Sindaco, confidiamo nella nuova amministrazione. Adesso aspettiamo una risposta".
E’ successo tutto troppo in fretta. Ora l'augurio è che altrettanto in fretta arrivino le risposte.
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