Una donna ci dice di voler andare via da qui, di essere stanca, di esser stata lasciata sola a spalare fango e trasportare mobili. Abbraccia il figlio che non trattiene le lacrime. "Siamo demoralizzati" ci dice il ragazzo, sporco di fango fino ai capelli
06 dicembre 2022 11:32di FILIPPO COPPOLETTA
Passeggiamo tra le villette del villaggio Levante nella zona Marittima di Simeri Crichi, alle porte del capoluogo. Gli scenari che si presentano sono gli stessi a cui la popolazione ha già assistito quattro anni fa. Era il 5 novembre del 2018 quando un alluvione devastò questa zona. All’epoca, ciò che maggiormente arrocco danni e disagi fu l’esondazione del torrente Fegato. Questa volta i corsi d’acqua sono rimasti nelle loro sponde. È stata, infatti, l’ingente quantità di acqua piovana a mettere nuovamente in ginocchio la popolazione.
Si spala fango e si accatastano mobili e oggetti ormai inutilizzabili. Dall’alba di domenica i residenti non si sono mai fermati. Ci sono i volontari della Protezione Civile, i Vigili del fuoco, gli operai di Calabria Verde e quelli dell’ufficio tecnico comunale. Cercano di dare un aiuto, una mano di sostegno. Sono una piccola luce di speranza in un mare di sconforto. Sconforto che nasce dalle promesse, tante promesse che ai cittadini furono fatte all’indomani del disastro del 2018.
I risarcimenti auspicati sono rimasti nelle sole aspettative. Qualcuno ha ricevuto, dopo 3 o 4 anni, un immediato sostegno che così immediato non fu. In tanti non vogliono parlare ai microfoni. Ci dicono di aver esaurito le parole, di essere stanchi psicologicamente ma anche fisicamente. Una donna ci dice di voler andare via da qui, di essere stanca di tutto questo, di esser stata lasciata sola a spalare fango e trasportare mobili. Abbraccia il figlio che non trattiene le lacrime. "Siamo demoralizzati" ci dice il ragazzo, sporco di fango fino ai capelli.
Tra queste villette, per l’ennesima volta si è sfiorata la tragedia. Una anziana donna è stata tratta in salvo dai vigili del fuoco nella notte di sabato, intrappolata nello scantinato della sua abitazione mentre l’acqua saliva verso il soffitto. La donna è ora ricoverato all’ospedale Pugliese in prognosi riservata.
Sui corsi d’acqua in questione abbiamo chiesto al capo dell’ufficio tecnico comunale, l'ingegnere Pasquale Barbuto che ha voluto evidenziare come torrenti e fiumi questa volta non abbiamo influito sugli eventi e, dopo i lavori di pulizia, sugli stessi sarebbero in fase di progettazione interventi di messa in sicurezza già finanziati per un importo complessivo di 1 milione e 700 mila euro.
E mentre nei pressi del cavalcavia si lavora per ripristinare il terreno spazzato via sotto i binari, i cittadini ci informano di aver chiesto di essere ricevuti dai commissari alla guida dell’ente, incontro che potrebbe avvenire nella giornata di domani. Raggiunti telefonicamente gli stessi Commissari prefettizi si dicono disponibili a questo incontro e stanno valutando la possibilità di richiedere lo stato di calamità.
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